3- Say it

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Mi piaceva l'idea di incontrare Michael. Saremmo diventati buoni amici e, si, ci stavo pensando... avremmo potuto diventare qualcosa in più.

Era passato poco tempo e io ero legata a lui come se ci conoscessimo da una vita. Spero che sia stato lo stesso anche per lui.

Ricordo che un giorno mi aveva chiesto cosa avrei fatto quando ci saremo incontrati.

Mi piaceva il fatto che pensasse ad un futuro con me, pur essendo convinta che questa sfacciataggine era dovuta alla noia.

Io avevo risposto che lo avrei abbracciato.

"I'd give you a big squeeze" aveva detto in rimando.
Era un "Ti darò un abbraccio spaccaossa" o qualcosa del genere.

"Saltami addosso" Aveva detto poi. Solo nell'immaginare la scena mi veniva voglia di prendere la ricorsa per farlo.
Lo vedevo all'aeroporto, in piedi a cercarmi con lo sguardo. Fino a quando non vedevo me stessa correre verso di lui, saltare e abbracciarlo forte da fargli mancare il respiro.

Quando avevo acconsentito mi aveva detto "Yay!!! Mi ami". Era una domanda in realtà, "Do you love me", ma presto ho iniziato a capire che non usava i punti interrogativi perché da quello che dice "questo è un messaggio, di solito li metto se scrivo su carta".

Quindi eravamo al "Mi ami?"

"Si hahaha" Sorridevo.

"Dillo"

"Ti amo"

"Ti amo anch'io".

Quel "dillo" mi aveva lasciato senza parole. Pensavo fosse qualcosa di estremamente dolce solo per il fatto che non gli bastava un "si", voleva che lo scrivessi.

Non lo sapevo ma Michael stava iniziando a piacermi davvero.

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