Eravamo insieme di nuovo e io non potevo essere più felice. Stavamo bene insieme, o almeno questo era quello che credevo. Perché Michael era raggiante, sembrava felice e tranquillo.
Gli avevo scritto il giorno dopo la riconciliazione. Michael era velocissimo a rispondere, se passavano dieci minuti era il momento di preoccuparsi. Infatti erano passati quei minuti, ma mi aveva detto "sto lavorando, piccola". E io avevo lasciato stare come una stupida.
Il giorno dopo non ci eravamo sentiti è quello dopo ancora gli avevo detto che in questo modo non saremmo andati avanti. E lui mi aveva tranquillizzato perché in questo era bravo, mi diceva esattamente le parole che volevo sentirmi dire, forse è questo il motivo della mia dipendenza da lui. Era bravo con le parole e sapeva cosa dire in tutte le situazioni, riusciva sempre a darmi l'illusione che non stesse mentendo.E invece lo stava facendo, perché dopo non esserci sentiti per due settimane l'avevo messo alle strette, ero lì a chiedergli cosa stesse facendo.
-Dove sei stato nelle ultime due settimane?- Non si era fatto scrupoli a rispondermi con la verità.
-Con la mia ragazza, pensavo di aver rotto con te. Nemmeno mi piaci, sei strana- Io, strana? E i suoi sbalzi d'umore? Le sue bugie, le sue promesse infrante e tutto quello che mi aveva detto, preso da una frase fatta?Certo, ascoltava musica e le parole le prendeva da lì. Ho trovato la stessa frase che mi aveva detto un giorno in una canzone, è incredibile, il suo linguaggio non era nemmeno farina del suo sacco. Non pensava a quello che diceva e alla persona che stava dall'altra parte.
Mi ero arrabbiata, e allo stesso tempo sentivo una sensazione di disgusto crescermi nel petto. Volevo dirgli che faceva schifo, che non era la persona che pensavo che fosse, ma a cosa sarebbe servito?
-Perché non me l'hai detto?- Avevo solo chiesto.
-Perché non dovevo farlo, quindi lasciami stare- Era disgustoso tastare la sicurezza delle sue parole.
-Solo una cosa, perché mi hai chiesto di ricominciare?- Avevo bisogno di sapere. E lui aveva detto solo "ciao".Al che avevo continuato, io dovevo sapere per forza.
-Puoi solo darmi una fottuta risposta, dopo ti lascio stare- Non rispondeva, ma leggeva tutto. E io dovevo averla quella risposta, ne avevo bisogno.
-Lo sapevo di essere troppo per te, ci hai perso tu, non io. Vai all'inferno, addio- Ma era troppo. Sembrava si divertisse a guardarmi bruciare per colpa sua.michaelclifford ti ha inviato un'immagine.
Era una ragazza, aveva i tratti asiatici e la pelle abbastanza chiara, i suoi occhi erano neri e i suoi capelli dello stesso colore erano lunghissimi.
-La mia ragazza è veramente figa- Voleva infierire, voleva farmi star male.
-Stronzo, non puoi cambiare ragazza con la stessa velocità con cui ti cambi i calzini, lo sai che così hai tradito entrambe?- Ero furiosa, gli avrei tirato uno schiaffo e lo avrei preso a pugni sul petto tra le lacrime se fosse stato vicino.-Kk addio- Questa è stata la vera fine.
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General FictionMi sentivo come Cenerentola, la scarpetta di cristallo era il mio cuore che avevo perso correndo per quel principe che non ha voluto percorrere gli 8 milioni di chilometri che ci dividevano e portarmela indietro. La scarpetta si è rotta. Il mio cuo...