Ore 7. Ed ecco l'orrendo suono della sveglia che irrompe nelle mie orecchie, mi sveglia. È il momento di dare inizio ad una nuova giornata.
Scendo dal letto e mi accorgo che il pavimento è gelido. Rabbrividisco. È lunedì 10 settembre, primo giorno di scuola. Finalmente sono in terza superiore.
Corro verso l'armadio ed estraggo un paio di jeans e una canotta nera. Che io sappia ho sempre amato i colori scuri come il nero, che è il mio colore preferio. Forse perché sono una strega, e questo mi fa preferire le tinte scure. Ma questo è uno dei tanti pregiudizi che la gente ha verso di noi.
Sì, sono una strega. La mia famiglia discende da una stirpe di streghe molto potenti, secondo quello che mia zia mi ha raccontato. Io i poteri non li ho ancora, ma spero di averli presto. Per il momento sono una sensitiva. Questo potere l'ho ereditato da mia madre, che a sua volta lo ha ereditato da mia nonna.
Prendo i vestiti e mi rifugio in bagno: tra poco, lo sento, mia sorella verrà a rompere perché ha bisogno del bagno. Quindi mi tocca sbrigarmi. Mi vesto e mi lavo i denti. Mi trucco un po', come sempre. Eyeliner e matita nera sugli occhi e un po' di mascara.
Continuo a prepararmi finché non sento bussare. Fortunatamente ho finito.
Esco. -Ciao -le faccio.
-Ciao- dice, con la sua solita aria "amichevole". Si è svegliata male.
Vado in cucina e trovo mia zia che fa colazione. -Buongiorno cara. Dormito bene?- mi chiede, con la sua solita allegria.
- Buongiorno. Si ho dormito bene. Ora vado, non voglio arrivare tardi. Ciao,a dopo.-
-Ciao- Afferro la maniglia della porta ed esco. Per arrivare a scuola mi tocca fare un sacco di fermate in metropolitana, ma almeno la musica mi fa compagnia.
Il tempo passa in fretta e senza accorgermene sono arrivata a destinazione. Scendo dalla metro e mi incammino verso la scuola.
-Paige!-è Laurel, la mia migliore amica.
-Ciao Laurel!- la saluto. Ci diamo un lungo abbraccio, felici di esserci ritrovate. Ci mettiamo a parlare, quando una figura alta e magra,coi capelli neri si piazza davanti alla strada. - Cos'è, avete intenzione di continuare a parlare senza di me?-
-Bonnie!- corriamo ad abbracciarla. Continuiamo a parlare del più e del meno, a ridere, a scherzare, ma la campanella irrompe nella nostra conversazione.
-Sempre al momento sbagliato!-
-Non ti smentisci mai, eh Bonnie? Odierai sempre la scuola.-
-Perché tu conosci qualcuno a cui piace? Non mi pare ce ne sia molta di gente!-
-Ragazze, mi piacerebbe continuare ad ascoltare le vostre conversazioni, ma la campanella è suonata e penso sia arrivato il momento di entrare.-
-Ciao Michael. Hai ragione, dobbiamo entrare.- Come l'anno scorso la mia classe è al primo piano; la professoressa che ci accoglie in classe sembra una tipa simpatica: è alta, ha i capelli lunghi e biondi e porta un paio di occhiali neri. Dall'aspetto sembra avere una trentina di anni. Ci fa sedere ai banchi un po' come vogliamo e io ovviamente mi metto vicino a Laurel. Poi si schiarisce la voce per attirare l'attenzione e comincia a parlare. -Buongiorno ragazzi- comincia - io sono Beatrice Valenti e sono la vostra insegnante di inglese. Ora non pensiate che abbia voglia di fare lezione il primo giorno di scuola, perché non l'ho mai fatto e mai lo farò! Comunque pensavo di fare un po' la vostra conoscenza. In ordine alfabetico venite qui alla cattedra e vi presentate: nome, cognome, le attività extrascolastiche che svolgete e ... insomma, fate un po' voi. Allora, il primo della lista è Francesco Alberti.-
Il tempo passa e venti minuti dopo arriva il mio turno.
- Paige Sunders-
Vado alla cattedra e comincio a parlare. -Mi chiamo Paige Sunders, dopo la scuola pratico pallavolo e ginnastica artistica. E... basta, non penso di avere altro da dire.- Guardo la prof, che con un sorriso mi intima di tornare al banco. Sta per chiamare il prossimo ragazzo, quando qualcuno bussa alla porta. - Avanti -dice la prof.
Un ragazzo con gli occhi verdi e i capelli castani fa capolino dalla porta. Ha uno sguardo affaticato, evidentemente ha fatto la corsa per cercare di arrivare puntuale a scuola. - Buongiorno, mi chiamo Shane Rossi, sono arrivato un po' in ritardo. Mi scusi.-
- Non importa, tanto è il primo giorno. Ma da domani si porta la giustifica e questo vale per tutti. Accomodati pure. Guarda, là in fondo vicino a quella ragazza c'è un posto.-
Solo adesso mi accorgo che vicino a me c'è un posto libero. Il ragazzo si siede vicino a me e mi sorride. La prof va avanti con i nomi.
A un tratto il ragazzo vicino a me cerca di attirare la mia attenzione.
-Ciao -comincia.
-Ciao -gli dico.
-Sono Shane.-
-Io sono Paige. Tu non sei di qui, vero? Non mi sembra di averti mai visto.-
-Infatti. Mi sono trasferito qui a Milano solo da un paio di settimane. Prima abitavo a New York. -
-Però la parli bene la nostra lingua, da quel poco che ho sentito.-
-Già, in effetti io sono italiano,ma mi sono trasferito in America quando avevo sei anni per via del lavoro di mio padre. Sai, ci spostiamo spesso.- I suoi occhi avevano un non so che di strano. Erano profondi, come se nascondessero qualcosa.
-Ehi, non mi presenti il tuo vicino di banco?-si intromette Laurel.
-Ah, sì. Lui è Shane.-
-Piacere, io sono Laurel.-
-Si è trasferito qui da New York.-
- New York?! New York?!- esclama Laurel, a voce un po' troppo alta.
-Che succede là in fondo? Volete condividere con noi i vostri discorsi?- dice la prof, facendo un sorrisetto malizioso.
-La ringrazio, prof, ma non credo interessino a qualcuno.-dice Shane sorridendo.
In quel momento suona la campana. La prof prende le sue cose e poi, guardando Shane, dice-Salvato dalla campanella-e di nuovo quel sorriso malizioso.
Non so perché, ma stare vicino a Shane mi mette in soggezione. E mi intimorisce. Ha qualcosa di strano che non riesco a capire. Provo a leggergli i pensieri, magari scopro qualcosa.
Cerco di concentrarmi nella sua mente, ma dopo un po' mi accorgo di non riuscirci. Non riesco a leggergli i pensieri! Questa cosa non mi convince.
-Ehi, Pay, a che pensi?-Laurel interrompe i miei pensieri.
-E? No, niente. Mi ero solo incantata -
-Ti da fastidio se anch'io ti chiamo Pay?-mi chiede Shane.
-No, figurati. Anzi, lo preferisco.-
Arriva un'altra prof: alta, bionda, ma con l'aria un po' antipatica. Non ci fa fare granché: dice che non vuole essere disturbata perchè ha un terribile mal di testa. Se ne rimane alla cattedra a leggere un libro enorme dall'aria molto noiosa.
Per il resto, la giornata passa in fretta, a pranzo vado a casa e dato che sono da sola decido di invitare Laurel.
-Allora ci vediamo domani!-ci dice Shane.
-Sì, a domani. Ciao!- Io e Laurel ci incamminiamo verso la metropolitana. Nemmeno lei conosce i miei poteri da strega. Mia zia mi ha costretta a non dirlo a nessuno. Neanche alla mia migliore amica. È frustrante tenere un segreto per sé e sapere di non poterlo dire a nessuno. Ma d'altronde mia zia ha ragione: ci sono ancora in giro delle persone che credono fortemente nelle streghe, e tra loro ci sono anche i cacciatori di streghe. Quelli che molti anni fa mettevano sul rogo le donne che, secondo loro, praticavano magia nera.
In vari Stati la teoria di chi poteva essere una strega era diversa: in Germania si credeva che le streghe fossero delle donne anziane, brutte e sole, povere, emarginate e un po' aggressive per l'esasperazione; in Lorena si pensava fossero le donne gentili, belle e intelligenti; e in Svezia l'accusa derivava spesso da adulterio. Succedeva che uomini anziani, dopo una prestigiosa carriera nell'esercito sposassero una donna anziana per pietà.
E ovviamente secondo tutti le streghe sono persone orribili che fanno maledizioni agli altri. Non potranno mai essere delle persone normali che hanno dei poteri speciali che usano per salvare il mondo!
-Simpatico il nuovo arrivato.- Laurel si intromette nei miei pensieri.-Non trovi?-
-Sì, abbastanza - rispondo -ma preferirei conoscerlo meglio prima di dire se è simpatico.-
-Te e i tuoi pregiudizi! Ma almeno ti sei accorta quanto è carino?-
Non ho notato di preciso il suo aspetto fisico, ma comunque non si poteva definire brutto -Non è il mio tipo- rispondo secca.
-Che gusti difficili! Ma possibile che dopo Alex non c'è stato nessun altro a piacerti?-
Alex. Il mio ex fidanzato. Io e lui siamo stati insieme per mesi. E poi ci siamo lasciati. Perché lui è un demone. E si è messo con me per uccidermi. - No. Per ora no. - dico freddamente. -Forse per sempre... -
- Pensa positivo e vedrai che un giorno troverai quello giusto.-
Se lo dice lei...
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Heaventown
FantasyQuesta è la storia di sette ragazzi,ognuno con un particolare potere. Paige, la protagonista,è una strega. La sua famiglia lo è da generazioni. Con lei ci sono Laurel, Jason e Bonnie,anche loro stregoni; Michael,un medium; Damon e Shane,due fratelli...