Finalmente a Heaventown

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La luce dorata ci investe completamente. Mi sento leggera, come se stessi volando. Non riesco a tenere gli occhi aperti, la luce è troppo forte.
Camminiamo nella luce ormai da diversi minuti. Quanto ci vorrà ancora?
Non faccio in tempo a pensarlo che il bagliore scompare. Siamo completamente al buio. Che sta succedendo?
All'improvviso un'altra luce penetra nell'oscurità. Noto un giardino e mia zia che fa segno di avanzare. E' stata un'altra porta a far penetrare la luce.
Proseguo e varco la porta. Ora mi rendo conto che più che in un giardino ci troviamo in una radura, circondata da una foresta. Le foglie degli alberi sono di un verde brillante e il cielo è azzurro; non c'è neanche una nuvola. Il sole è caldo e luminoso.
-Benvenuti a Heaventown- dice mia zia allegra.
Mi giro verso gli altri che si guardano intorno incuriositi.
-Questo posto è bellissimo- esclama Laurel, senza parole e con sorriso sbalordito sul volto.
-L'Accademia dove di trova?- chiede Jason.
-Proprio alle vostre spalle- risponde mia zia.
Tutti ci giriamo. Dietro la foresta si ergono delle torri.
-Se volete vederla in tutto il suo splendore ci conviene andare-continua mia zia.
Ci incamminiamo nella foresta. Come in ogni normale foresta ci sono scoiattoli, qualche cervo, un Unicorno... Un momento! Un Unicorno?!
-Oh, mio Dio! Ma quello è un Unicorno!- dico, forse un po' troppo ad alta voce, perchè l'animale si mette a correre in un'altra direzione.
-La prima cosa che dovete imparare è che non dovete alzare troppo la voce quando siete nella foresta, se no volete spaventare gli animali. Comunque sì, quello era un Unicorno. E sarà il primo di tante creature nuove che incontrerete. E che studierete-
Wow! Che figata! Sono talmente elettrizzata che mi metterei a saltare! No, direi che non è il caso...
Dopo circa dieci minuti di cammino, non ce la faccio più a trascinarmi la valigia. Fa un caldo bestia. E sarà così per tutto l'anno. Sopravviveremo?
Finalmente usciamo dalla foresta. Un enorme maniero si erge davanti a noi: è in stile gotico, pieno di gargouille che sembrano ridere di noi, e in cima alle torri si ergono delle imponenti guglie. Le vetrate mostrano meravigliosi mosaici: con la luce del sole, dentro ci sarà un'esplosione di colori. Il castello è composto da sei torri e su una di esse svolazza una bandiera, sulla quale è disegnato quello che dev'essere lo stemma della scuola: un drago con un rombo e sul rombo c'è un'acca, che starà per Heaventown, presumo.
- E'... enorme!- è l'unica cosa che Michael è riuscito a proferire.
-La tua perspicacia mi uccide- sbotta Damon.
Ridiamo di gusto, mentre continuiamo ad ammirare l'imponente maniero che si erge davanti a noi.
-Bene, approfittate ora. Perchè a partire da domani non avrete più molte occasioni per ridere-
Smettiamo di ridere e guardiamo la donna che ha parlato. Ha capelli castani che cominciano ad ingrigire, occhi celesti e un paio di occhiali che le ricadono sul naso. Sul viso cominciano ad intravedersi piccole rughe. Dalla testa ai piedi è vestita di nero. La figura seria della donna conclude con un cappello a punta.
-Oh,Petunia!- mia zia si avvicina a lei-Lascia un po' in pace questi ragazzi. E' la prima volta che vengono ad Heaventown.-
-Mmh... Lei è tua nipote?- chiede la donna.
-Sì, lei è Paige, la figlia di mia sorella-
Le sorrido, un po' intimidita. Questa donna mi fa leggermente paura.
-E loro sarebbero i sette ragazzi della profezia?-
Zia Margareth annuisce-Paige, Laurel, Bonnie e Jason sono gli stregoni-mentre dice i nomi ci indica- Michael vede i fantasmi. Shane e Damon sono i vampiri-
-Vampiri a Heaventown!- dice seria e allo stesso tempo sprezzante -I vampiri non possono stare qui. Sono esseri così pericolosi e allo stesso tempo disgustosi- continua, con una faccia disgustata.
Mi giro verso Shane e Damon, incapace di dire niente. Shane rimane immobile a guardare per terra. Il volto di Damon si contrae, mostrando tutta la rabbia scoppiata in quel preciso istante.  
Lo vedo tirare fuori le zanne. Sono molto appuntite e bianche.
-Non ti permettere, ragazzo!- urla la donna, infuriata- E' proprio come dicevo! Pericolosi e disgustosi. E aggiungerei anche selvaggi.-
Con una velocità disumana, Damon si avvicina alla donna e la inchioda ad un albero -Lei non si deve permettere di dire certe cose sulla mia specie!- ringhia il vampiro.
-Damon!- urla mia zia, trascinandolo via. -Scusami Petunia, ma lo sai anche tu come cambiano umore facilmente i vampiri-
-Sì, certo, cambiano umore facilmente.- sbotta con occhi di fuoco, guardando prima Damon e poi Shane. -Passerò sopra a questo sgradevole evento. Ma siete in prova. Al primo richiamo siete fuori. Ora vi prego di seguirmi, siete in ritardo-
La seguiamo senza fiatare lungo un vialetto che conduce ad all'enorme cancello che racchiude l'Accademia. Lo varchiamo. Una massa di ragazzi è davanti alla scuola. Sembra quasi che ci guardino con ammirazione e... rispetto. Come se fossimo delle divinità.
-Benvenuti, ragazzi- dice una voce nuova. Ci guardiamo intorno, per capire da dove arriva. Alla fine ci troviamo tutti a guardare in alto. Nove stregoni, a cavallo di una scopa, scendono dal cielo. -Grazie per averli accompagnati, Petunia- a parlare è stata la donna che si trova in mezzo alla fila di scope, probabilmente la preside. I capelli biondi sono raccolti in una crocchia ordinata. Gli occhi azzurri risplendono sotto la luce del sole e ill suo sorriso è dolce. -Io sono Marianne Ross. Sono la preside di questa accademia. Accanto a me Robin Northman, professore di volo; a seguire Molly Decamp, professoressa di pozioni; Rufus Renoir, professore di autodifesa; Randy Mcfield, professore di biologia. Alla mia sinistra abbiamo Tom Wesly, professore di Storia della Magia; Sam Norris, professore di Spettrologia; Mara Whitney, professoressa di botanica e Penny Periwinkle, Professoressa di geografia. E ovviamente la professoressa Petunia Merryweather, che insegna lo Studio della Mente. La vedete laggiù.-
-Zia, a che ci serve l'autodifesa?-chiedo, leggermente confusa.
-All'inizio nessuno sa quali poteri possiede. Quindi per prevenzione, c'è anche l'autodifesa, dove ti insegnano a difenderti da eventuali attacchi.-
Beh, sì. In effetti ha ragione. Non ci avevo proprio pensato.
La preside continua a parlare di tutto ciò che si farà quest'anno,di come faremo a conoscere i nostri poteri... Parla senza sosta, ma io non sto ad ascoltarla. Sento qualcosa di strano, come se ci fosse un pericolo qua intorno. Ma sarà solo un'impressione...
Oh,come mi sbaglio.
Eccolo là il pericolo. Alex, in mezzo alla folla di studenti, mi guarda con un sorriso malizioso e quelle pozze verdi che prima adoravo. A quanto pare il mio presentimento di ieri sera era fondato. Si è iscritto all'Accademia. Per tenerci d'occhio. Sicuramente nessuno sa chi è.
Faccio per girarmi verso mia zia per dirle che lui è qui. Ma una voce irrompe nella mia testa.
"Non farlo, tesoro. Altrimenti i tuoi amici subiranno gravi conseguenze" bisbiglia Alex nella mia mente.
"Bastardo!" gli urlo nella testa. Il suo sorriso si trasforma in un ghigno malefico. Un ghigno che, devo ammetterlo, mi incute terrore. Cosa avrà architettato ancora?
-Bene, come ultima cosa volevo avvisarvi che le sei torri sono adibite a vari settori. Nelle due più a destra c'è il dormitorio delle ragazze. Nelle due centrali il dormitorio maschile. Quella con la bandiera è zona proibita. Mentre nell'ultima c'è il dormitorio degli insegnati. Ora i professori vi condurranno nelle vostre stanze, così potrete svuotare i bagagli e riposare. Pranzerete e cenerete nelle vostre stanze oggi. Alle quattro e mezza tornate qui in cortile: vi verranno consegnati gli orari delle lezioni, una mappa della scuola e i libri. Buona giornata a tutti- conclude la preside con un sorriso, mentre vola via a cavallo della sua scopa.
-Ragazzi, io devo andare -dice mia zia-Mi raccomando, impegnatevi. Contiamo tutti su di voi. In bocca al lupo!- Dice, facendoci l'occhiolino. La abbraccio forte. Mi mancherà molto.
-Ciao tesoro. Tienili d'occhio, eh?- mi saluta mia zia. Poi si gira e se ne va, lungo il vialetto che abbiamo percorso per venire qui.
-Le ragazze vengano con me!- urla una donna bassa e un po' in carne, con i capelli rossi e ricci.
-Beh,ci vediamo dopo...- dico. 
Sento una mano accarezzarmi il braccio -Ciao tesoro- Alex. Un sorriso malizioso spunta sul suo viso. Mi scanso il più velocemente che posso.
-Tu, lurido bastardo!- urla Michael, alzando un braccio per tirargli un pugno.
-Non ti conviene provocarmi, More. Riuscirei a stenderti in un attimo. E non dite niente a nessuno di me. Potrebbe finire molto male-dice, guardandomi con lo stesso ghigno di prima.
-Fuori dalle palle, Alex- sbotta Bonnie, arrabbiata.
-Va bene, va bene. Me ne vado. Ci vediamo in giro, dolcezza- dice a me. Per tutta risposta gli lancio uno sguardo d'odio.
Poi vado verso la donna con i capelli ricci.

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