Ore 8. Il mio cellulare vibra. È la sveglia che ho puntato ieri. È arrivato il momento di alzarsi e prepararsi per andare alla festa della scuola.
Mi alzo e mi avvicino a Bonnie per svegliarla.
-Ehi Bonnie. Devi alzarti, dobbiamo andare alla festa.- Bonnie è sempre stata una ragazza piuttosto attiva, ma neanche lo scoppio della terza guerra mondiale riuscirebbe a svegliarla la mattina.
In quel momento, un urlo la fa saltare sul letto. Viene dalla camera del fratello di Laurel e sembra la voce di Michael.
Intanto anche Laurel si sveglia e tutte e tre corriamo verso la camera di Jason.
-Che succede?- urliamo.
-Avevi ragione ieri sera.- In camera c'era un fantasma, proprio davanti a Michael. È una donna piuttosto giovane, con i capelli biondi e gli occhi verdi. È vestita normalmente, un paio di jeans, scarpe da tennis e una maglietta verde a maniche corte. Nessun segno di come potrebbe essere morta.
-Su che cosa aveva ragione?- interviene Jason, mezzo addormentato.
Guarda verso il fantasma, come se lo vedesse, come se sapesse che lì, sopra il tappeto che sta davanti al sacco a pelo di Michael, c'è qualcosa o qualcuno.
E se fosse lui lo stregone che cerchiamo? Già ieri ho avuto qualche sospetto.
Lo terremo d'occhio.
-Ma non c'è niente. Per cosa ti spaventi?- poi si rimette sotto le coperte, muovendo il braccio. Nello stesso istante in cui lo muove, cade dalla sua scrivania una penna. Senza essere toccata da nessuno.
Mi guardo intorno: non se n'è accorto nessuno. Tutti stanno ancora guardando il fantasma.
-Ok, voi due pigroni alzatevi-dico, indicando Michael e Shane. Poi continuo sottovoce- e tu vieni con me-ho intenzione di fare due chiacchiere con questo fantasma. Chissà, magari è qui per un motivo.
Mi siedo al tavolo della cucina e comincio a parlare. -Chi sei?-
Il fantasma per un po' tace, ma poi inizia a parlare -Mi chiamo Miriam e sono la vostra guida. Non sono un fantasma, come sicuramente avrete pensato. Sono uno spirito, uno spirito guida.-
-E come mai sei qui?- chiede Laurel.
-Per prepararvi-
-Prepararci a cosa?- chiedo.
-Alla vostra più grande battaglia, quella tra Bene e Male.-
-Beh, ma per quello c'è mia zia. E poi scusa, ma noi abbiamo appena avuto i nostri poteri, come puoi pensi che potremmo combattere una battaglia?-intervengo di nuovo.
-Questo lo saprete più tardi. Facciamo così, dato che ora dovete uscire, ci incontreremo più tardi a casa di tua zia e parleremo con calma di tutto. Ciao.-
E se ne va. Lasciandoci con un casino di domande che ci tormenteranno per tutto il giorno.
La festa è iniziata già da mezz'ora quando arriviamo. Non sappiamo cosa fare, di che parlare.
All'improvviso qualcuno da dietro mi butta addosso dell'acqua e io mi ritrovo con i pantaloncini e il top nero inzuppati. E i miei amici ridono di me.
Quando mi giro penso di sapere già chi è il colpevole: Michael.
-Scusami Pay -mi dice- ma dovevo farlo- e si mette a ridere, insieme a tutti gli altri.
-Tanto lo sai che mi vendico!-prendo la bottiglia vicino a me e faccio per buttargliela addosso, ma lui si scansa e l'acqua va a finire addosso ad... Alessia.
Quando si gira è fradicia, il mascara colato e la maglietta super scollata ormai trasparente. È furibonda. Risata generale. Neanche io riesco a trattenermi.
-Scusa, volevo prendere lui... -mi metto a ridere.
-Come ti sei permessa?!- mi correggo, è incavolata nera.
-Ti ho chiesto scusa! E poi non mi sembra di aver fatto...- non riesco a finire di parlare che mi interrompe.
-Lo sai cosa hai fatto, vero?-
-Sono fermamente convinta di averti buttato addosso dell'acqua-dico, annuendo.
-Mi hai messo in ridicolo davanti a tutti! Ecco cosa hai fatto!-urla.
-Ne stai facendo un dramma per niente! Ti sei solo bagnata un po'. E poi, se stai a pensarci, è una cosa divertente. In fondo è estate.-
-Non c'è niente da ridere- la sua vocina stridula fa ridere tutti. Non capisco come fa ad avere tutti i ragazzi ai suoi piedi.
-Va bene, ti ho già chiesto scusa!-
-Tu lo sai chi sono io, vero?-
-Oh, mio Dio! Ecco che ci risiamo-
Fa come se non avessi detto niente -Io sono Alessia De Leonardi-
-E con ciò?- le dico, scettica.
-E con ciò? E con ciò?! Sono la figlia del preside. Per questo puoi essere espulsa-
-Certo, se fossimo in orario scolastico. Ma siccome non lo siamo, non credo ci siano problemi-
-Oh, i tuoi problemi cominciano adesso, Paige-
Si è arrabbiata per un nonnulla. Sono seriamente allibita.
Mi salta addosso e ci ritroviamo stese sull'erba. Comincia a menarmi. A parole non è forte, ma quando comincia a dare pugni è meglio starle alla larga. Continua a menarmi in faccia e mi tira i capelli. Cerco di tirarle pugni a mia volta, per difendermi.
Sento una strana sensazione. Una sensazione che non avevo mai sentito stando vicino a lei. Forse adesso la sento perchè mi sta toccando.
Shane e Michael si avvicinano a lei e cercano di tirarla su, ma lei non demorde e continua a lanciarmi pugni.
Sento una guancia gonfia. E fa pittosto male.
Finalmente i ragazzi riescono a tirarla su e Laurel e Bonnie mi aiutano a rialzarmi.
Intanto sono arrivati la professoressa Valenti e il preside.
-Che cosa sta succedendo qui?- urla il preside.
-Lei ha tentato di aggredirmi e io mi sono difesa!-strilla Alessia.
-Smettila di dire cazzate! Non ti servirà a niente!- urla Shane.
-Tu, vieni con me in presidenza-dice il preside indicando Alessia- professoressa, la prego, accompagni la ragazza in infermeria. Poi, mi serve un testimone. Tu- indica Shane -vieni con me. Voi tornate alle vostre faccende.-poi mentre se ne va borbotta- Dimmi tu se devo fare il preside anche di domenica! Ah, questi ragazzi!-
-Vieni Paige- mi dice la prof dolcemente.
In infermeria mi dà del ghiaccio da mettere sulla guancia.
-Tutto bene?- mi chiede. Adoro questa prof. Un po' perché è simpatica di suo e insegna bene e un po' perché è giovane e quindi conosce bene i ragazzi. Questo è per come la vedo io.
-Sì, grazie prof-
-So che non sono affari miei, ma è da quando vi conosco che vi osservo tutti. Ho notato fin da subito che tu e Alessia non andate d'accordo. Se ci dovesse essere qualsiasi problema, puoi pure venirne a parlare con me. Posso darti qualche consiglio su come superare questa situazione. Sai, anche a me da piccola è successa una cosa simile e sono riuscita a superarla con l'aiuto di amici e professori. Quindi se ti va posso aiutarti.-
-La ringrazio prof, ma preferisco non metterla in mezzo.-
-Certo come vuoi.-mi sorride - ora andiamo. Il preside ci sta aspettando-
Almeno il preside non ha dato retta a quella bisbetica di Alessia. Da bravo padre, le ha fatto una bella ramanzina, le ha messo una nota e l'ha costretta a chiedermi scusa. Meglio di così.
Devo ringraziare anche Shane, però. Senza la sua versione dei fatti (cioè la mia) a quest'ora ci sarei io in punizione.
Mi è andata bene. Il preside mi ha obbligato a chiamare mia zia per farmi portare a casa e ha cacciato tutti dalla scuola.
Ma ovviamente mia zia non è potuta venirmi a prendere. È impegnata con i demoni, deve essercene uno pericoloso, considerato tutto il lavoro che sta facendo.
Shane è ancora con me. Sentiamo bussare alla porta della presidenza. Entra mia sorella.
-Buongiorno, sono Nelly Sunders, la sorella di Paige.- poi si gira verso di me- che hai fatto alla guancia?- era già spuntato il livido.
-Si accomodi, signorina. Lei è maggiorenne? Deve avere almeno diciotto anni,per poter venire a prendere sua sorella.- dice il preside.
-Ne ho compiuti diciannove un paio di mesi fa. Allora cosa è successo?-
-Beh, una delle nostre alunne, Alessia De Leonardi, ha aggredito Paige.-
Ma sorella rimane a bocca aperta.-E come ha deciso di provvedere?-
-Le ho messo una nota sul registro e le ho imposto di chiedere scusa a Paige.-
-E le sembra abbastanza? Per cose del genere i ragazzi si sospendono! Altro che nota sul registro!-
-Si ha ragione, ma questo succederebbe durante l'orario scolastico. In questo caso è successo di domenica, giorno in cui in teoria non dovrei neanche mettere piede a scuola. Comunque per domani sera abbiamo programmato una riunione docenti e parleremo anche dell'accaduto. Non si preoccupi.-
-Se lo dice lei... Ok, Paige, andiamo che io ho da fare. Arrivederci.-
-Arrivederci e buona giornata!-
Scendiamo giù per le scale.
-Come mai ti ha menato?- chiede mia sorella.
-Perché per sbaglio le ho tirato addosso l'acqua-dico sospirando.
Nelly si mette a ridere- Cioè, si è incazzata per un po' d'acqua?-
-Già. E non era neanche diretta a lei. Volevo beccare Michael.-
-Aspetta un secondo!- mia sorella diventa subito seria.- Il preside ha detto che si chiama "Alessia De Leonardi"?-
-Sì, perché?-
-Non devi avvicinarti più a lei! Devi promettermelo!- mi guarda negli occhi. Non l'ho mai vista più seria di così.
-Perché?-
-Ne parliamo a casa. -
-È un demone?- chiedo.
-Ma sei impazzita? Ne parli quando c'è lui!-
-Non ti preoccupare, è uno dei nostri.-
-Come fai a saperlo?-
-Lo abbiamo scoperto ieri. Poi ti spiego.-
-Ok- dice lei.
Arrivati giù, ci sono Michael, Bonnie e Laurel ad aspettarci.
-Ora ti accompagno a casa- dice Nelly, rivolgendosi a me- e poi esco di nuovo. Mi spiace ragazzi, ma non posso proprio riportarvi a casa. -
-Noi pensavamo di andare dalla zia di Paige per parlarle. -interviene Michael.
-Ok, allora saltate in macchina.-
Mi giro verso il finestrino, pensando a chi potrebbe essere il misterioso stregone. Continuo a pensare che sia Jason. Insomma, l'ho visto! Ha mosso il braccio e la penna è caduta dalla scrivania! Così, senza nessuno che la toccasse. Dubito che siano stati gli altri, anche perché loro non sanno ancora cosa possono fare. E comunque se riuscissero a fare qualche magia me lo direbbero.
Tra l'altro, c'è un'altra cosa di cui devo tenere conto: Shane.
No, non sto continuando a pensare a lui solo perché è carino (sì è carino, ma non vuol dire che mi piace!). È strano. Cioè, finora non ha fatto stranezze, ma ho una strana sensazione quando sto vicino a lui. Come se ci nascondesse qualcosa. Non saprei proprio.
Mi giro verso di lui. Lo vedo lì, che mi guarda. Con quegli occhi di un verde talmente intenso che non saprei descriverlo. Sono stupendi. Mi ci tufferei, ma vengo distratta dalla bellezza del suo sorriso. Gli sorrido anch'io.
Ad un tratto, ricordo di non averlo ringraziato per prima, quando mi ha salvato da quei pugni micidiali di Alessia e di quando ha raccontato la verità al preside.
-Grazie.- gli dico, nel modo più dolce che conosco.
-E di che?- ride e riesco a vedere il bianco splendente dei suoi denti perfetti.
- Senza di te quel rompi palle avrebbe dato ragione a lei e io a quest'ora sarei in punizione.-
-Figurati, ho solo detto la verità. E poi Alessia è molto più forte di te, con i pugni intendo, perché a parole tu la batti alla grande!- ridiamo. È bello sentire la sua risata, mi dà un senso di allegria.
-Perché, parlo così tanto?-
Ride ancora -No, non è quello. È solo che tu sei capace di usare le parole e non la violenza, perché la odi. Ecco perché mentre Alessia ti menava non hai fatto praticamente niente. -
-O forse perché sono troppo debole...- torno a guardare la finestra.
Sento che Shane sta per ribattere ma io lo blocco -Prima, mentre Alessia mi stava addosso, ho sentito una strana sensazione.-
Tutti si girano a guardarmi e Nelly mi guarda dallo specchietto retrovisore-Che tipo di sensazione?- chiede.
-Non lo so. Come se dentro di lei ci fosse un grande potere o comunque qualcosa che deve ancora venire fuori. Comunque era un'energia maligna.-
-Sì, questo si sapeva, considerando il suo caratteraccio!- interviene Michael.
-Questo fa parte dei tuoi poteri di sensitiva? Riuscire a capire chi ha poteri e chi no e se è cattivo o meno?-chiede Laurel.
-Sì, insieme alle visioni e alla lettura della mente.-
-Pensi che possa essere la strega che cerchiamo?-chiede Bonnie.
-No, non credo. Quella forza era molto più forte. Se avesse appena avuto i poteri, sarebbe molto più debole.-
-E allora cosa credi che sia?- Chiede Shane.
-È un demone. Nelly me lo ha detto prima-
-Comunque te l'ho detto Paige- dice mia sorella -stai lontana da quella ragazza. Tutti statene lontani. La zia vi spiegherà tutto.-
Finalmente arriviamo a casa di mia zia Margareth.
Scendiamo dalla macchina. Tengo aperta la portiera per Shane che mi guarda con quelle pozze verdi che sono i suoi occhi. Arrossisco violentemente, mentre lui si avvicina a me e mi dice sottovoce -Non sei per niente debole-. E si allontana. Lasciandomi lì col cuore che mi martella nel petto. Rossa in volto. Mi riprendo a fatica e corro per raggiungere gli altri.
-Ciao zia!- urlo appena entriamo nel corridoio che porta alla sala.
-Siete già tornati? Non vi aspettavo così presto.-
-Beh, la festa è durata meno del previsto.- la raggiungiamo in cucina e la vediamo intenta a preparare il pranzo.
-In effetti vi aspettavo per cena. Ragazzi, vi fermate a pranzo?-
-Certo!- Michael, il solito mangione. Adora la cucina di mia zia. Infatti, appena ne ha l'occasione, si intrufola per cena o per pranzo, dicendo che i suoi non hanno fatto la spesa.
Bonnie gli tira una gomitata e poi aggiunge. -Se non disturbiamo... -
-Ma no che non disturbate! Anzi, mi fa piacere avere gente in casa che adora il mio modo di cucinare.- sorride.
Una decina di minuti dopo ci ritroviamo tutti a tavola. Nelly è uscita per il suo appuntamento.
-Le lasagne! Lei è un mito ai fornelli!- esclama Michael.
-Oh, sciocchezze! E poi quante volte ti ho detto di non darmi del lei! Ho solo vent'anni più di voi!-
-Scusami, è l'abitudine. Agli insegnanti diamo sempre del "Lei".-
-Ma se l'altro giorno stavi per mandare a quel paese il prof di matematica!- si intromette Bonnie.
-Beh, ero un po' arrabbiato...-
-Ehm, che ne dite di parlare di cose più importanti? Siamo qui per questo, no?- dice Laurel.
-Giusto. Zia, dobbiamo parlarti di una cosa. -
-Di che si tratta?-
-Beh, ieri sera ho avuto una visione. Noi facevamo una seduta spiritica e c'erano sul soffitto delle sfere azzurre che poi si sono scaraventate nei nostri corpi. Allora abbiamo provato a fare una seduta e vedere cosa succedeva. Abbiamo evocato la mamma e lei ha fatto spuntare queste sfere ed è successo tutto come nella visione.-
-Quindi avete ricevuto i vostri poteri.-
-Sì, ma non capisco cosa c'entrano loro. Cioè, io sapevo che prima o poi avrei avuto i poteri, ma loro non hanno alcun legame con la magia. Tu sai dirci qualcosa?-
-Beh, di sicuro è strano e, come hai detto tu, loro non hanno alcun legame con la magia e anche se l'avessero me ne sarei accorta. Però... no, è impossibile-
-Che cosa?- intervengo.
-C'è una leggenda... dice che sette ragazzi salveranno Heaventown sconfiggendo il Male. Uno di loro vede i fantasmi, tre sono streghe, due fratelli vampiri e uno stregone. Ma non è possibile che siate voi. Il ragazzo che vede i fantasmi non l'avete e neanche i due vampiri.-
-Manca uno stregone, ma non sappiamo chi sia. Ieri una sfera è volata fuori dalla finestra. Quello che vede i fantasmi è Michael. E i vampiri non li abbiamo.- Dice Laurel.
-Scusa Shane, mi passeresti l'acqua?-chiedo.
Shane si allunga e con le dita affusolate prende la brocca. Con la mano destra la prendo e per sbaglio gli tocco le dita.
Una forza potente, molto potente, mi travolge. Una forza maligna che si contrappone a una benigna. Non capisco.
Mi alzo di scatto dalla sedia.
-Paige, che ti succede?-urla mia zia.
Guardo Shane, spaventata. Ho sempre saputo che ci nascondeva qualcosa, non sono mai riuscita a leggergli i pensieri.
-Cosa sei tu?- sgrano gli occhi, spaventata.
-Posso spiegarti...- dice lui.
-Ragazzi, che succede?- Michael.
-Gli ho toccato la mano e... ho sentito una forza maligna ma anche una forza benigna.-
Tutti si girano verso di lui. Stiamo aspettando una spiegazione.
-Va bene. Ve l'avrei detto prima o poi, appena ce ne sarebbe stata l'occasione...- comincia Shane.
-Vai al punto- lo interrompo.
-Sono un vampiro ma...-
-Lo sapevo. Fin dall'inizio ho pensato che tu avessi qualcosa di strano. E io che mi fidavo di te!-
Percorro di nuovo il lungo corridoio e mi dirigo in camera mia, sbattendo la porta.
Lo sapevo. Lo sapevo. Lo sapevo!
Sapevo che non dovevo fidarmi di lui!
Cazzo, sono una sensitiva! Avrei dovuto accorgermene prima!
Passano diversi minuti, poi qualcuno bussa alla mia porta.
-Chi è? -urlo. Non ho proprio voglia di vedere nessuno.
-Sono Shane. Ti posso parlare?-
-Entra, ma stammi lontano!-
Shane entra e chiude la porta. Poi si guarda intorno. -Che bella camera. È così... nera.-
-È il mio colore preferito.-
Poi guarda i poster: Avril Lavigne, Taylor Momsen, Lzzy Hale.
-Sono le tue cantanti preferite?-
-Sì- dico, ma poi mi altero- ti dispiacerebbe arrivare al punto? -
-Sì... Ascolta, capisco che l'hai presa male, considerando il tuo ultimo rapporto con un demone. Ma, mi devi credere, non ti farei mai del male!- fa qualche passo avanti -Io... non potrei mai farti del male-
Arrossisco e guardo altrove.
-Io sono il vampiro della leggenda. Io sono quello che vi aiuterà a sconfiggere gli altri demoni. E non vi farei mai e poi mai del male.- fa una breve pausa e io torno a guardarlo negli occhi. Guardo quegli occhi verde scuro e capisco che sta dicendo la verità. Che di lui ci si può fidare. -Allora, mi credi?-
Sorrido. -Sì, ma sei in prova. Un passo falso e ti impaletto.-
-Mi dispiace, ma i paletti ci immobilizzano. Togli il paletto e in pochi minuti ci rialziamo in piedi. Non ci uccidono- dice, ridendo.
Mi ha smontato. Tutti qui telefilm sui vampiri!
-Vorrà dire che scoprirò i tuoi punti deboli. Ma ora abbiamo una cosa da fare.-
-Che cosa?- mi gurda, dubbioso.
-Andiamo a cercare il nostro stregone.-
-Hai qualche idea su come trovarlo?-
-Vieni con me.-
Lo conduco nel salotto, dove troviamo tutti gli altri seduti sul divano.
-Avete chiarito?- chiede mia zia.
-Sì- e corro nello sgabuzzino, prendo una cartina della città e una pietra di quarzo rosa attaccata ad una catena.
Poi torno in salotto, appoggio la cartina sul tappeto e comincio a far oscillare il cristallo.
-Cosa stai facendo?- chiede Bonnie, incuriosita ma allo stesso tempo sbalordita. Mi avrà sicuramente preso per pazza.
-Cerco il nostro stregone-.
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Heaventown
FantasíaQuesta è la storia di sette ragazzi,ognuno con un particolare potere. Paige, la protagonista,è una strega. La sua famiglia lo è da generazioni. Con lei ci sono Laurel, Jason e Bonnie,anche loro stregoni; Michael,un medium; Damon e Shane,due fratelli...