Una vita piena di bugie

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Cazzo. Cazzo. CAZZO!
E' il primo giorno di scuola e sono già in ritardo. Il professore di autodifesa non ne sarà per niente contento.
Almeno non sono l'unica in ritardo: con me ci sono Nora, Laurel e Bonnie.
Prendiamo le borse e scendiamo le scale il più velocemente possibile. Giriamo a caso tra i corridoi dell'Accademia. Ma dove diavolo è l'aula?
Finalmente arriviamo davanti ad una porta blu con su scritto "Aula di Autodifesa".
Busso. Nessuna risposta. Busso di nuovo, proprio mentre un tipo muscoloso in tuta da ginnastica apre la porta.
Alzo lo sguardo e vedo che sorride-Vedo che la puntualità non è tra le vostre qualità migliori-
-Beh, sa... Quella stramaledetta sveglia non è suonata, per di più Bonnie non si sveglia neanche con una cannonata e...- dico tutto d'un fiato. Ok, sono nervosa. E quando sono nervosa tendo a parlare a vanvera.
-Ehi! Non è vero!- fa Bonnie, tirandomi un gomitata.
-Scusa, sono nervosa- le bisbiglio.
Il professore comincia a ridere. Lo guardiamo incredule.
-Penso che con voi faremo delle fantastiche lezioni. Per il ritardo non importa. Per questa volta chiuderò un occhio. Forza entrate.-
L'aula, o meglio, la palestra è enorme. Ci sono tante finestre che la rendono luminosa, un ring, spalliere ovunque, parallele, corde per arrampicarsi (al momento mi sfugge il nome) e attrezzi vari. Ci sono persino le spade per la scherma.
-Se volete accomodarvi...- fa il prof, e con la mano indica le panchine su cui sono seduti gli altri. Oltre ad altri ragazzi, ci sono Jason, Michael, Shane, Damon e... Alex. 
Mi siedo vicino a Damon, che si è stretto un po' per farmi spazio.-Buongiorno dolcezza- dice, sorridendo. Probabilmente starà ridendo tra sé e sé per quello che è successo ieri. Gli sorrido, un po' impacciata.
-Vedo che non sei cambiata molto. La puntualità non è mai stata il tuo forte-
-Taci, Alex, se non vuoi che ti prenda a calci-
-Non ne sei capace, e lo sai-
-Non mettermi alla prova- lo minaccio, guardandolo in cagnesco.
-Un po' di silenzio, per favore- ci interrompe il professore -Stavo dicendo che qui impareremo a difenderci usando la lotta. Questo corso servirà sempre a coloro che non hanno poteri attivi. E per il momento, nessuno di voi dovrebbe averne.-Questo prof comincia già a piacermi. Sembra un tipo simpatico, da quel poco che ho sentito. -Beh, pensavo di cominciare con degli esercizi semplici, per vedere un po' quanta forza e resistenza possedete. Uscite da quella porta e cominciate a correre. Ah, e niente velocità da vampiro. Correte il più normale possibile-continua il prof, guardando Shane e Damon.
Usciamo tutti da una porta rossa e ci ritroviamo sul retro della scuola, in un grande campo. Comincio a correre vicino a Laurel.
-Ma hai visto che muscoli ha il prof? E che occhi! Sembrano smeraldi!-comincia lei.
-Hai ragione. Sembra anche simpatico. Ci è andata bene, non ha neanche segnato il ritardo-
-Eh, già. Penso che mi troverò bene in questa classe.-
-Tu pensi troppo ai muscoli-ribatto, con indifferenza.
-E che male c'è? Ci sono? Approfittane e ammirali-
Rido di gusto. Adoro Laurel. E' una ragazza molto intelligente. Ogni tanto parte con questi discorsi da "tutto tette, niente cervello", e quando lo fa c'è da ridere sul serio. 
-Invece di far andare le bocche, muovete quel culo!- urla Damon ridendo, mentre ci supera.
-Quello sì che ha un culo che rimarrei a guardare per ore. Ma la frase che ha detto non mi è piaciuta. Dai, Pay, fagli vedere chi è il più veloce.- Continua Laurel.
-Ok, farò del mio meglio- dico. Poi mi metto a correre più che posso e raggiungo Damon.
-Cos'è, una sfida?- fa lui, con superiorità. Dentro di lui starà sicuramente ridendo.
-Dai, vediamo che sai fare, vampiro!-gli dico, in tono scherzoso.
-Ti darò del filo da torcere, streghetta. Sei sicura di quello che fai?- anche il suo tono è scherzoso.
-E tu sei sicuro di riuscirmi a battere?-
-Guarda, guarda com'è strafottente! Vediamo che sai fare.-
La gara è iniziata. Guardo dietro: alcuni si sono già fermati, stanchi morti dopo neanche tre giri. 
Io e Damon corriamo alla pari. Passo davanti alla porta che conduce alla palestra: il prof ci guarda divertito.
Superati i cinque giri, solo io, Damon e Shane rimaniamo in gara. Quest'ultimo ci raggiunge.
-Che fai fratello? Ti unisci?- chiede Damon a Shane.
-Dai, vediamo di che pasta siete fatti!-
Sentiamo il prof urlarci dietro -Ragazzi, provate a vedere se riuscite a fare altri dieci giri! Il primo che arriva davanti alla porta della palestra vince!-
Dieci giri. Posso farcela.
Il vento mi spinge indietro i capelli. Comincio a sudare, ma sento di poter correre ancora a lungo.
La gara dura, bene o male, altri cinque minuti. Ora siamo all'ultimo giro, a pochi metri dal traguardo. Tutti e tre corriamo allineati, alla stessa velocità. Gli altri ragazzi fanno il tifo. Sento Bonnie e Laurel urlare il mio nome. Ma adesso non voglio prestare attenzione a loro. Aumento la velocità e sfrutto quel che rimane della mia resistenza per lo scatto finale. Ora sono in vantaggio. Damon cerca di superarmi, ma ormai non può più raggiungermi, a meno che non usi la sua velocità da vampiro e, beh, in tal caso barerebbe. Lo stesso vale per Shane. 
Corro il più veloce che posso, ed ecco che sorpasso la porta della palestra. Mi accascio a terra, senza fiato. Sento gli altri battere le mani, urlare il mio nome. Mi sdraio a terra, con la pancia rivolta al cielo. Sono morta!
-Sei ancora viva, Paige?- mi chiede il prof, sorridendo. Mi offre una bottiglia d'acqua.
-Le rispondo tra cinque minuti-dico, con il respiro ancora affannato. Accetto l'acqua e mi rimetto in piedi.
-Complimenti, hai battuto un vampiro- Damon si avvicina a me e mi offre la mano.
Gliela stringo, sorridendo soddisfatta
-Non era la tua normale velocità-
-Se avessi corso alla mia normale velocità, avrei vinto in due secondi-
-Paige! Sei stata grande!- urla Laurel, correndo ad abbracciarmi, seguita da Bonnie.
-Aveva proprio ragione tua zia. Hai grandi potenzialità. Sfruttale nel migliore dei modi e uscirai da questa scuola a pieni voti.- commenta il prof.
Davanti a me si è accalcata tutta la classe. Tra la folla scorgo gli occhi verdi di Alex e il suo sorriso divertito.
Lo ignoro. Sono troppo contenta per pensare a lui.

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