La dichiarazione

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Ero finalmente pronta!
Mi diedi un'ultima occhiata allo specchio di quel lussuosissimo bagno di hotel: indossato un vestitino con la gonna a campana blu con una fascia bianca che si chiudeva in un grosso fiocco, poco sopra il fondo schiena.
Avevo solo un filo di mascara e un po' di fard sulle gote lentigginose per nascondere il pallore della mia pelle e i miei capelli rossicci un po' mossi ricadevano sulla schiena mezza nuda.

Feci un ultimo respiro e con la mano tremante aprii la porta, davanti a me trovai Erica seduta sul letto al telefono con la madre... sembrava tranquilla.
Quando si accorse di me liquidó la signora Merti con un ciao e si alzò dal letto mettendosi davanti a me: mi guardò a lungo senza proferire parola... era sorpresa.. okay come biasimarla era la prima volta dopo quella mattina della gonna che mi vestito da ragazza, ma onestamente non ero questo gran che da fare la faccia che stava facendo lei in quel momento.
Quando riemerse dai suoi pensieri mi si avvicinò e mi disse:" Chiara... sei da mozzare il fiato! Questa sera dovrò tenerti stretta se no qualche ragazzo ci prova con te"
"Ehi non esagerare ... sto indossando solo un vestito ..." dissi con un po' di timidezza ...aspetta .. io timida? Con Erika? Quella ragazza mi aveva davvero scombussolato.
Poi mi prese sotto braccio e usciammo dalla stanza dirette al ristorante.

Per il viaggio non avevo organizzato nulla perché l'avrei già sconvolta a fine cena; infatti prendemmo la macchina che avevamo noleggiato per quelle due settimane e l'autista ci accompagnó.
Arrivate nel piccolo parcheggio che precedeva la piccola e suggestiva via del ristorante le aprìì la portiera e l'aiuti a scendere... la presi per mano e, sotto le luci delle piccole lanterne appese a dei fili che correvano da un palazzo all'altro formando uno zig - zag, la condussi davanti all'insegna del vecchio ristorantino.
Erica lesse ad alta voce il nome :"Le meraviglie di Roma" e mentre lei aveva il naso all'insù le cinsi la vita in un abbraccio morbido e le sussurrai in un orecchio :" Hai visto? È il tuo ristorante meraviglia"
A quelle parole la sentii tremare tra le mie mani ... così la voltai e le stampai un bacio sulle labbra sotto gli occhi di tutti i clienti quando arrivó il proprietario :"Buona sera principessa!" disse con un teatrale inchino, per poi riprendere: "È lei la speciale amica di cui mi parlvi?" ... con un timido ma fiero sguardo annuii.
Ci accompagnó al tavolo e io raccontai ad Erica che Luigi era un vecchio amico ... lo conoscevo perché quando da piccola venivo a Roma tornavo sempre lì a mangiare.

Mangiamo con calma, assaporando tutte le specialità che Luigi aveva fatto preparare apposta per l'occasione ... poi concluso il pasto con un magnifico dolce andai a pagare.
Uscendo, tenendo Erica per mano, le chiesi:" Allora che ne dici? Buona la cena?"
"Perfetta ... come te"
"Ahaha senti chi parla"
Erica abbassó lo sguardo, guardò con i suoi occhi blu e innocenti le nostre dita intrecciate e saldó la presa ... chi sa a cosa stava pensando...
Mentre camminavamo e le piccole lanterne sopra di noi emanavano una luce più lieve fino ad arrivare a spegnersi per lasciare posto alle stelle, mi fermai... lessi lo stupore nel suo viso ... non potei resisterle ... le afferrai il mento e la baciai: sentivo il suo respiro farsi irregolare sotto il mio timido tocco delle dita sulla su schiena protetta da una sottile canotta, sentivo le sue labbra morbide assaporare le mie.
Il bacio si fece più umido e passionale: la desideravo, la volevo con tutta me stessa ... ma uno eravamo in una stradina, due non volevo correre, dovevo ancora sapere, dovevo ancora chiedere ...
Così mi staccai da lei che mugugno sperando che fosse solo una pausa per riprendere fiato ... avrei davvero voluto che fosse solo quello.

Continuammo a camminare, ridendo e commentando tutto quello che vedevamo poi arrivammo sul ponte che congiunge Roma all'isola Tiberina ... ci fermammo proprio lì, affacciate sul quel ponte a guardare il Tevere!
Era così bella sotto la luce fioca di quel unico lampione, in quell'istante capii quanto l'amavo e quanto la desiderassi ... così allo scoccare della mezzanotte mi voltai a guardarla, le augurai buon compleanno.... poi tirai fuori un piccolo pacchettino blu notte.
Erica lo guardò e con un filo di voce tremante mi domandò: "Que.... quello ... è. .. è per me?"
"Vedi un'altra bella ragazza che compie gli anni oggi su questo ponte? Certo che è per te! Forza aprilo"
Ci avevo messo un sacco a trovare quella collana: era una semplice catenina d'argento con un pezzo di puzzle di oro bianco .. c'era inciso il mio nome in corsivo...
Si rigiró la collanina tra le mani poi, con gli occhi lucidi mi guardò... era il momento giusto ... dovevo farlo...
Tirai fuori l'altra metà della collana, la indossai e con voce emozionata le dissi tutto d'un fiato :" Erica ci ho messo un mese e a trovarti, e da quando ci sono riuscita mi sono accorta che io ti amo, ti amo davvero. E no non è per moda, io ti amo e sono pronta a correre ogni rischio per te.
Voglio amarti Erica e desidero con tutta me stessa che tu diventi la mia ragazza ... quindi ragazza dagli occhi blu e che si veste alla vecchia maniera mi lascerai la possibilità di essere la tua ragazza?"

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Vi chiedo un enorme scusa!
Non credevo che la mia piccola storia potesse piacere così tanto ...
Vi chiedo ancora scusa ma ho avuto un blocco, mi sono trovata addirittura ad odiare la storia ...
Mi dispiace davvero moltissimo.

Scusa mamma ma sono lesbicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora