I primi passi

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Mi svegliai in preda al panico e coperta di sudore. Avevo avuto un incubo: mamma aveva scoperto di Erica!

Erano solo le 6.00 del mattino e quel giorno sarei entrato a scuola alle 10! 
Provai a rimettermi giù e dormire ma non ce la feci, mi sentivo il cuore in gola e la testa scoppiare... avrei voluto piangere, ma evitai. Mi alzai e andai in bagno, aprìì l'acqua della vasca e ci gettai dentro un po' di bagnoschiuma per far uscire la schiuma e mentre aspettavo che la vasca si riempisse andai in cucina a farmi del the caldo.
Ero seduta sul mobile della cucina quando mi suono' il telefono: che strano di solito è spento o per lo meno non mi cerca nessuno. Lo tirai fuori dalla tasca e andai sui messaggi: erano tre... uno di Giulio, uno di Giacomo e l'ultimo era su facebook. Quello di Giulo era semplicemente la buona notte che non avevo letto la sera prima perchè mi ero addormentata, mentre quello di Giacomo era più lungo

Da: Giacomo 
-Ehi Chiara, scusa se ti disturbo a quest'ora ma volevo solo dirti che qualunque cosa accada io ci sarò. 
Nessuno ti farà del male finchè ci sarò io. So che può sembrare strana come cosa ma in fondo sei ancora mia amica e farei di tutto per te. Quindi per qualunque cosa io ci sono-

Non so come facesse quel ragazzo a non odiarmi dopo tutto quello che gli avevo fatto, ma ero felice di averlo ancora come amico. Così gli risposi:-Ehi grazie, apprezzo davvero tanto! Ti voglio bene- 
Mi mancava ancora da leggere quell su facebook ma l'acqua stava bollendo e per non bagnare in giro lo tolsi dal fornello e lo versai nella mia tazza.

Tornai in bagno giusto in tempo per evitare un'inondazione.
Spensi la luce più grossa e lasciai accesa solo quella dello specchio: fuori era ancora buio, si vedeva solo la luce fioca del lampione.
Mi tolsi i vestiti e mi fermai davanti allo specchio: ero ancora troppo magra, si vedevano le costole... mi facevo impressione!
Non tolleravo la vista del mio copro così entrai nella vasca e lascai che l'acqua calda mi scaldasse un po', bevvi un sorso di the e accessi la musica.
La dovetti tenere a basso volume se non volevo svegliare mamma e papà; misi "with me" dei sum 41... era la mia preferita.

Restai per un po' inerte nella vasca fissando il muro davanti a me: Non sentivo nient'altro che la paura, sapevo di amare una ragazza e non volelo amare nessun'altro ma c'era qualcosa che frenava la mia voglia di scriverle.
Alla fine non ce la feci più a pensare così presi il telefono: erano le 7.00 e tra poco mamma si sarebbe svegliata... che palle!
Stavo per rimettere giù il telefono quando mi ricordai del messaggio; così aprii facebook e andai sui messaggi: c'era un solo messaggio ed era di Erica.

Mi tremavano le mani, il battito del mio cuore accellerò e incominciai ad avere troppo caldo in quella vasca di acqua bollente. 
Feci un respiro profondo e aprii la sua chat:
- Ehi Chiara so che è mattina presto ma ... non riuscivo a dormire e visto che ... mi stai molto simpatica ho sperato di poter parlare un po' con te. Ma se hai sonno dormi pure ...-

C'è da dire però che con lei nell'ultimo periodo avevo parlato molto, ma poi si era messa in mezzo la storia di Giacomo e la mia paura per la mamma così non le scrissi per un po'. E ora mi aveva scritto lei e le ero pure "molto simpatica" ... non potevo crederci. Io? Simpatica a lei? 

Mi affrettai a risponderle:
-Ehi tranquilla neanch'io riesco a dormire-
Aspettai la sua risposta che non tardò affatto, anzi mi arrivò piuttosto in fretta:-" Okay, come stai?"-
La solita domanda cruciale a cui non sai mai cosa rispondere, non sai mai se dire la verità o mentire... decisi che di lei potevo fidarmi, così le dissi la verità. Le dissi di Giacomo e il fatto che mi sentissi in colpa, ma di mamma non le raccontai nulla, non mi sembrava il caso di spaventarla così.
Quella mattina mi raccontò un po' di cose su di lei, sulla sua famiglia e della sua compagnia.
Insomma potevo raccontare la sua vita: Erica Merti, 17 anni, linguiatico. Era andata a Londra, ad Amsterdam e a New York ma non era mai stata a Roma... io adoravo quella città e le promisi che ce l'avrei portata! 
Poi incominciai a fantasticare: io me la immaginavo con le sue gonnelline e i suoi fiocchi nei capelli, con lo zaino in spalla davanti al colosseo con due occhi sognanti... mamma quanto era bella. 

Passò una settimana da quella mattina, parlammo tutti i giorni tutto il giorno, da appena sveglie fino a notte fonda: faceva troppo ridere quando si lamentava dei suoi professori perchè non avresti mai detto che una ragazza che sembrava essere così tranquilla nascondeva un carattere così forte. Io la adoravo!
Una  sera ero talmente stanca che le diedi la buona notte e mi addormentai secca... la mattina dopo avevo già un suo messaggio: - Ehi Chiara anche questa notte non riesco a dormire, però questa volta ti lascerò dormire perchè so che sei stanca. Volevo solo dirti che sei una ragazza davvero troppo simpatica e onestamente anche bella, mi piace davvero tanto parlare con te ... è un peccato che tu ti sottovaliti così tanto perchè vali molto invece. Insomma sono contenta di essere tua amica e vorrei uscire con te qualche volta, fammi sapere quando sei libera! Buon giorno comunque cc: -

Ero al settimo cielo, non potevo crederci!! Sarei davvero uscita con Erica!! 

Scusa mamma ma sono lesbicaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora