INSOSTITUIBILE.

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«Si può sapere che fine hai fatto?» mi urlò Harry.

«Ho fatto un giro», risposi andando in camera.

«Un giro? E con chi? Perché non ci hai avvertito? Eravamo in pensiero per te», disse seguendomi.

«Senti, Harry, io non ti devo dare alcuna spiegazione dopo quello che hai fatto ieri sera».

«Ti ho già chiesto scusa un milione di volte. Cosa devo fare di più?»

«Non intendo l'appuntamento!» buttai a terra la borsa.

«Allora per cosa?»

«Ah non ti ricordi? Tu hai approfittato che ero ubriaca! Sei un verme!» gli puntai il dito contro iniziando ad alzare la voce.

«Ma cosa ti sei messa in testa?!» mi venne sempre più vicino guardandomi dall'alto.

«Ti ho visto nel mio letto! Ed io ero mezza nuda!»

«Tu davvero pensi che io abbia approfittato di te?»

«Ormai non so a che pensare», risposi incrociando le braccia.

«Sai una cosa? Ho chiuso. Non ho intenzione di stare altro tempo qui a sentirmi dire che sono uno sporco pervertito privo di sentimenti», prese la sua giacca e con la mano sulla maniglia si girò chiudendo gli occhi. «Pensavo fossi diversa», concluse andandosene.

Mi lasciai andare e sprofondai sul divano. Non facevo che comportarmi male con lui e non avevo scuse per quello che avevo fatto.
Dovevo imparare a tener a freno la mia stupida boccaccia. Gli occhi iniziarono ad appannarsi quando capii che lo avevo perso.

«Rory», sentii la voce di Mary Jane, «dov'è Harry?» chiese venendomi vicino.

«Lui...», feci un grande respiro prima di continuare la frase, «se n'è andato».

«Cosa?! E perché ?!»

«Ho sbagliato tutto Jamie. Non faccio che incolparlo per cose stupide e...» le lacrime iniziarono ad uscire come un fiume in piena e non riuscivo a fermarmi; forse perché era la prima volta che lo ammettevo, «sono una cretina».

«Ma cosa gli hai detto di tanto grave?», mi chiese. «Credevo si fosse approfittato di me...».

《Rory...», disse accarezzandomi il volto.

«Jamie, non ci capisco niente. È che oggi quando mi sono svegliata indossavo solo la biancheria intima ed Harry stava dormendo accanto a me, non c'ho visto più».

«Non credo che Harry sia in grado di fare una cosa simile...».

«Lo so, per questo sono un'idiota. Non dovevo neanche pensarlo. Dovrei andare da lui e chiedergli scusa», mi alzai di getto andando nella stanza da letto a prendere la borsa. «Forse è meglio se ti accompagno con la Mini».

«E Cristopher?»

«Gli lascio un biglietto, non ti preoccupare», disse prendendo le chiavi della macchina ancora in pigiama. Per tutto il tempo non feci altro che cercare le parole adatte per scusarmi con Capitan America, ma qualsiasi frase mi sembrava troppo banale ed io volevo fargli un gran discorso, uno di quelli che rimangono impressi.

Volevo fargli capire che mi dispiaceva e che avevo sbagliato in tutto.
Bussai alla porta un paio di volte quando finalmente mi aprì, con addosso un paio di boxer neri e delle infradito ai piedi.

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