Ritorni inaspettati

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Austin salì al galoppo della sua moto e dopo essersi voltato verso la porta di Ally per vederla un ultima volta quella sera,mise in moto e tornò a casa.
La sua bocca si piegò in un sorriso al ricordo dell'entusiasmo di Ally riguardo al birillo caduto e si sentì stranamente solo a non avere le braccia di Ally ad avvolgerlo.
Il suo pensiero venne poi rivolto a quell'occhio ancora leggermente ferito e colorato,chi avrebbe potuto procurarglielo? Non credeva minimamente alla scusa della castana che aveva detto di essere sbattuta contro la porta,ma non voleva infierire portando a galla ricordi dolorosi.
I suoi pensieri vennero bloccati quando notò una grossa GIP nera parcheggiata nel vialetto di casa sua,un'auto mai vista prima nei dintorni.
Quando si trovò all'entrata sbatté violentemente la porta e udì uno strano vociare provenire dalla cucina.
''Ecco il mio campione'' urlò il padre più allegro del solito,e con ancora in testa l'idea che il figlio sarebbe diventato un atleta professionista.
Il padre spuntò da un angolo della stanza con una giacca ed una camicia eleganti. Austin si stupì letteralmente.
''Come sei elegante!'' esclamò il biondino.
''Stasera abbiamo una cena importante'' disse il padre.
''Cioè?'' domandò Austin incuriosito.
Dal buio della cucina spuntarono prima Joseph e Jessica. Anche loro estremamente eleganti.
E successivamente Austin si sbalordì alla vista della madre accompagnata da un uomo sulla quarantina.
''Ciao Austin,piccolo mio,lui è Tom,è molto che voglio presentartelo '' mormorò la madre indicando il signore alla sua sinistra.
''Ciao'' rispose freddamente il ragazzo tendendo la mano allo sconosciuto.
''Io vado a letto'' bofonchiò incurante delle loro reazioni.
''Abbiamo preparato un ottimo stufato io e Jessica,rimani a cena con noi'' lo incitò il padre per convincerlo a rimanere.
Austin fece un lungo sospiro,ripensando alla serata perfetta appena trascorsa e si diede forza per affrontare quella cena inaspettata. Si diresse cupamente in soggiorno,dove sul tavolo già ristorava uno stufato fumante.
''Allora tesoro come va a scuola?'' chiese la madre appena seduti a tavola e rivolgendo uno sguardo al ragazzo che le sedeva di fronte.
Austin grugnì rumorosamente.
''Ma come mai siete così tranquilli se l'ultima volta che vi ho visti insieme per poco non vi strappavate i capelli da testa?'' domandò Austin furioso fissando i due genitori ai lati opposti del tavolo.
''Volevamo aspettare per dirtelo,ma io e Tom abbiamo deciso di sposarci;il nostro divorzio è il passato,amore'' disse stringendo la mano dell'uomo accanto a lei.
''Smettila di chiamarmi in questo modo'' urlò poco prima di alzarsi e buttare il suo piatto ancora stracolmo di stufato nel lavandino.
''Buona notte a tutti'' disse per farsi sentire da tutti,per poi prendere le scale e dirigersi nella propria stanza. Poco prima di rinchiudersi all'interno sentì il padre dire ''vado a parlarci'' e la madre sussurrare ''no,ci vado io''.
Sentì i suoi passi leggeri sulle scale e ad ogni scalino superato sperava che si sarebbe decisa a tornare indietro. Improvvisamente sentì bussare alla porta e senza aspettare alcun consenso vide spuntare la chioma bionda della madre. ''Posso?'' domandò con gentilezza.
Austin annui,lei si trascinò fino al letto per poi sedersi ed iniziò a discutere con il biondino.
''Amore..cioè Austin,io e Tom ci amiamo tanto e abbiamo deciso di passare al livello successivo non importa se sei d'accordo,ma vorrei che venissi al matrimonio,è tra un mese,il 18. Perché non fai venire qualcuno con te?'' domandò al ragazzo.
Alla parola ''qualcuno'' sorrise involontariamente pensando di invitare Ally,ma immediatamente scosse il capo quando la madre ricominciò a blaterare. ''potresti invitare il tuo migliore amico.. di cui mi ha parlato tuo padre..'' Austin la bloccò immediatamente.
''Vabbene ci verrò,ma ora esci!'' sbraitò il biondo cacciandola e lei eseguì l'ordine senza ribadire né senza voltarsi.
Non importava cosa la madre facesse per Austin lui la odiava ugualmente,lei non c'era mai stata per lui e il fatto che fosse ricomparsa così all'improvviso,lo disturbava non poco.
Ma l'idea di poter invitare Ally al matrimonio lo faceva emozionare,non si spiegava bene il perché,ma lei e solo lei aveva il potere di renderlo tranquillo e di non dover fingere,ma di poter essere sé stesso. Non quello sbruffone antipatico che credevano tutti,semplicemente Austin.

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