Mi inginocchiai a terra chinando la testa
-La supplico, solo lei può aiutarmi!-
-Non so se hai ben capito la situazione Anis. Se Kazuhiko è stato esiliato ci deve essere un motivo ben preciso, ti pare? E soprattutto vogliamo evitare che tu corra altri pericoli. Perciò no, non ti aiuteró.- replicò la figura sulla sedia.
-Ma professor Stein, si tratta di una missione come le altre, ho solo bisogno di un maestro d'armi che faccia parte del corpo insegnanti! Inoltre è suo dovere prestare soccorso ad un allievo!- gridai, perdendo le staffe. Ma perché nessuno capiva quanto fosse importante che io mi assicurarsi che Kazuhiko non facesse più del male a nessuno?!
-Non sei nelle condizioni per svolgere alcuna "missione", e io non sono affatto obbligato ad aiutarti. Ora tornate a casa e stai tranquilla per altri tre o quattro gior..- Me ne andai sbattendogli la porta in faccia senza nemmeno aspettare che terminasse il discorso.
Sebbene avessi sempre cercato di essere una persona forte e relegare le mie debolezze in un angolo della mia mente, le lacrime iniziarono a sgorgare da sole: un pianto amaro per tutte le incomprensioni della mia vita, per il mio passato così denso di amarezze e per quel presente così difficile e incerto.
Girovagai per un po' per la città cercando di riacquistare il controllo. Rendendomi conto di essermi diretta involontariamente al parco mi sedetti sull'altalena, ricordando vagamente che quando ero piccola e i miei poteri non si erano ancora svelati mio padre mi aveva costruito un altalena simile legandola all'enorme quercia vicino a casa. Strinsi ancora più forte le corde, le nocche che sbiancavano.
Era inammissibile che cedessi in quel modo proprio quando avrei dovuto essere più forte. Sentii una mano calda posarsi delicatamente sulla spalla. Mi voltai e vedi Soul, l'altra mano in tasca è un'aria preoccupata. Cercai in fretta e furia di asciugarmi le lacrime, ma dalla mia espressione capì immediatamente come mi sentivo.
Invece di chiedermi che cosa avessi, mi sorrise e disse solamente:-Se ti posso aiutare in qualsiasi maniera dimmelo pure, e farò di tutto per farti riacquistare la tua vita tranquilla di prima.-
"Oh Soul, com'è possibile che ogni tuo gesto gentile nei miei confronti mi faccia sentire così male, come tanti aghi che si conficcano nel mio petto? Ciò che mi ferisce é sapere che i miei sentimenti per te non verranno mai ricambiati, perché per quanto tu la possa negare il tuo affetto per Maka è così evidente..."
Tuttavia non era certo quello il momento di piangermi addosso: era ora di agire. Mi alzai in piedi girandomi verso di lui e guardandolo piena di determinazione.
-Be' Soul, una cosa ci sarebbe..- dissi avvicinandomi a lui e abbassando il tono di voce. L'ultima cosa che volevo era che qualche eventuale ascoltatore nei paraggi potesse fare la spia.
-Per caso tu sai dove si trovano le Foreste della morte?- mi guardó sorpreso, giocherellando con la cerniera della felpa.
-Sì, è una zona piuttosto lontana da qui raggiungibile solo a piedi, perché?- mi chiese curioso.
-Vedi, avrei un enorme favore da chiederti. Tu e gli altri sareste disposti ad accompagnarmi? Avrei un lavoro da portare a termine.-
Dal sorriso feroce che gli comparve sul viso compresi che aveva intuito tutto, e che avevo trovato degli ottimi alleati per la mia missione. Ci demmo il cinque ripromettendoci di vederci insieme agli altri per discutere del piano.
"Preparati Kazuhiko, sto venendo a regolare i conti."
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Unexpected enemy
FanfictionMi chiamo Anis. Sono un'arma a cui manca solo l'anima di una strega per diventare finalmente Death Scythe. Ecco perché sono venuta a Death City: per trovare un Maestro d'Armi che mi aiuti in questa impresa. Credevo sarebbe stato facile, ma a volte b...