CAPITOLO 13 - SEPARAZIONE!

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E infatti fu così.
Dopo aver camminato a passo più che sostenuto facendo pochissime soste di cinque minuti scarsi, decidemmo che era arrivato il momento di riposare le nostre gambe stanche e ristorarci con una bella colazione.
Nonostante fossero le sette di mattina, il cielo invernale era ancora avvolto nella notte. Ci sistemammo nei pressi di un ruscello tenendo le spalle rivolte al bosco lì vicino sperando così di ripararci da sguardi indiscreti, sebbene fossimo piuttosto scettici che qualcuno potesse passare di lì.
Tuttavia, quello che fu ritenuto da noi un vantaggio lo fu anche per i nostri nemici, che ci attaccarono sbucando dal buio senza darci tempo di reagire.
-Allontanatevi!- gridò Soul prima di trasformarsi in falce.
Il nemico, perché si trattava di un'unica persona, uscì allo scoperto: era Sid, uno dei nostri insegnanti che era famoso per la sua natura di zombie e la pelle blu elettrico.
I massi sulla riva del ruscello iniziarono a muoversi verso di noi, spostandosi però troppo lentamente per colpirsi. A quanto sembrava il nostro insegnante non era intenzionato a farci del male più del necessario. Sid si avvicinò, parlando con voce calma come se stesse spiegando qualcosa.
-Mi dispiace ragazzi, ma voi tornerete a scuola con me a costo di farvi neri di botte. Ero fatto così!-
-Lo vedremo! Non riuscirai mai a sconfiggere un Dio come me, sarò io a spaccarti il fondoschiena! Yyyaaaah!- urlò Blackstar lanciandosi all'attacco, che però andó a vuoto in quanto Sid scomparve sotto terra.
Scrutavamo allarmati il terreno cercando un indizio sulla sua posizione, quando sentii un grido di sorpresa. Blackstar era stato afferrato per un piede, e Sid lo stava trascinando giù con sé.
Stavamo per intervenire, ma la voce di Blackstar si bloccò. -Voi andate avanti, al prof ci penso io!-
-Grazie amico!- gridó Soul di rimando, e ci mettemmo a correre a perdifiato.
Nel frattempo la mia mente lavorava senza posa: com'era era possibile che si fossero accorti della nostra assenza così presto? Credevamo di poter guadagnare almeno dodici ore di vantaggio... che qualcuno avesse fatto la spia? Non era una teoria così assurda, ma chi poteva essere stato?
Continuai a pensarci per tutta la durata della corsa, ma non trovai alcuna risposta plausibile. Speravo solamente che non mamdassero alla nostra ricerca anche il prof. Stein e Spirit, perché altrimenti saremmo stati veramente nei guai.
Dopo un tempo che mi sembrò interminabile ci fermammo ansimanti ad un bivio per consultare la mappa che Naka aveva portato con sé. La ragazza indicó con l'indice il punto in cui ci trovavamo in quel momento, mostrando poi la nostra meta.
-Bene- disse Maka -siamo quasi arrivati. Ormai ancora cinque ore e avremo raggiunto le Foreste.
Ero elettrizzata, ma continuavo comunque a sentirmi preoccupata per i due compagni che avevamo lasciato indietro.
-Chissà come se la stanno cavando Blackstar e Tsubaki...spero vada tutto bene!- mormorai.
-Ma certo! Lui se la saprà cavare di certo, è un dio in fondo, no?- Rise, e tutti venimmo contagiati dalla battuta.
Si rimise la mappa in tasca e tutti insieme imboccammo il sentiero di sinistra. Nonostante Soul cercasse di alleggerire l'atmosfera raccontando aneddoti divertenti, tutti noi eravamo allerta.
Posai le mani sull'elsa delle due katane mentre dentro di me se si stava scatenando una tempesta di sentimenti. Dovevo essere pronta a qualsiasi cosa, anche ad uccidere Kazuhiko se fosse stato necessario. Eppure in un angolo remoto del mio cuore lui era ancora il primo Maestro d'armi che avessi mai avuto...
Mi pizzicai forte la guancia per riprendere il controllo.
"Avanti, non ero io quella che voleva di nuovo la normalità? E allora devo guadagnarmela!"
Ancora poco tempo e avrei finalmente assaporato il gusto della libertà.

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