Passai l'intero pomeriggio a vagare per casa come un animale in gabbia. E se gli altri avevano deciso che sarebbe stato meglio desistere? Sarei dovuta andare da sola oppure aspettare un sacco di tempo ed essere accompagnata da un insegnante. Ma era proprio il tempo ciò che mi mancava.
Calò la notte, e dentro di me l'agitazione cresceva sempre di più.
Quando finalmente le campane della chiesa rintoccarono undici volte arrivare al parco, e con mio grande sollievo vidi che erano tutti lì ad aspettarmi: Maka, Soul, Blackstar, Tsubaki e persino Kid con Liz e Patty. Gli sorrisi calorosamente nonostante mi sentissi in colpa perché a causa mia avrebbero rischiato di essere espulsi. Abbassai lo sguardo, ben consapevole che non potevo pretendere che mi aiutassero fino a questo punto, anche perché mi conoscevano da poco.
-Ragazzi, so che vi sto chiedendo molto... perciò se non ve la sentite non preoccupatevi, vi capisc-
-Eh no! Mi hai fatto saltare allenamento serale, non penserai di potermi mandare a casa con una scusa così cretina?!- grido Blackstar.
Maka gli sferró un pugno in testa intimandogli di parlare più piano.
-Per una volta mi trovo a dover dar ragione a quell'obrobrio di asimmetria.- disse Kid con più calma, guardando storto Blackstar. -Ognuno di noi ha riflettuto parecchio prima di prendere questa decisione, e non ci tireremo certo indietro ora che la nostra amica ha bisogno di aiuto.-
Ero davvero commossa: non avrei mai creduto che la nostra amicizia potesse essere già così salda. Guardai uno per uno i loro visi, su cui c'erano sorrisi incoraggianti e fiduciosi.
-Ragazzi...- sussurrai, la voce incrinata dall'emozione.
-Su su, se reagisci così farai venire il magone anche a me!- esclamò Maka, stringendomi forte a sé. Era la prima volta che dimostrava così apertamente i suoi sentimenti, e ne fui sorpresa.
Soul, pragmatico come sempre, intervenne.
-Allora, sicuri di aver preso tutta l'attrezzatura necessaria?- Fece una pausa, guardando insistentemente Blackstar.
-Credi che un dio come me possa dimenticare qualcosa? Muah ah, impossibile!-
Tsubaki sospirò, alzando gli occhi al cielo. --Veramente se non avessi preparato io le nostre sacche ti saresti portato dietro solo del cibo...- mormorò con aria rassegnata.
-L'importante per un vero uomo è solo il cibo per riacquistare le energie! Ma per ragazze questo non lo potete cap-
Senza nemmeno finire la frase Blackstar cadde al suolo, addormentato.
-Sorellona, le nostre nuove pallottole con sonnifero funzionano davvero!- esultó Patty, scambiando un cinque con Liz.
Scoppiamo a ridere, mentre Soul si caricava il compagno sulle spalle.
-Almeno per un po' potremo procedere tranquilli- sogghignió avviandosi con passo tranquillo, seguito a ruota del resto del gruppo.
Se tutto fosse andato secondo i nostri piani saremmo dovuti essere di nuovo a casa nel giro di tre giorni scarsi.
"Già, peccato che probabilmente si accorgeranno già domani che ce ne siamo andati, sono certa che ci stanno tenendo d'occhio" riflettei cupamente.
Odiavo anche solo la semplice idea di dover combattere contro qualcuno della Shibusein, ma ormai era troppo tardi.
Quella notte e la città era più silenziosa del solito, probabilmente perché tutti erano rintanati in casa rifuggendo il freddo. Sopra le nostre teste la luna rideva malignamente come sempre, e per un istante mi sembró quasi di vedere sangue colare dalla sua bocca. Rabbrividii, stringendomi il busto con le braccia.
"Avanti Anis, non farti suggestionare da inezie come questa, è normale essere un po' agitati" dissi a me stessa cercando di concentrarmi su una barzelletta totalmente senza senso che Patty si stava dilettando a raccontare, ma senza riuscirci.
Un orrendo presentimento aleggiava nella mia mente, il mio sesto senso non sbagliava quasi mai...
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Unexpected enemy
FanfictionMi chiamo Anis. Sono un'arma a cui manca solo l'anima di una strega per diventare finalmente Death Scythe. Ecco perché sono venuta a Death City: per trovare un Maestro d'Armi che mi aiuti in questa impresa. Credevo sarebbe stato facile, ma a volte b...