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"Mamma sono a casa!" Aveva urlato Ronnie entrando dalla porta a vetro della cucina.
"Oh ciao ronn-" la voce di sua madre si era fermata bloccata all'improvviso, lo guardava come se ci fosse un mostro dietro di lui ma non c'era nulla dietro di lui, vero? Vero ? No, quegli occhi nocciola non mentivano mai e Ronnie lo sapeva bene, provò a voltare la testa ma sua madre la prese tra le mani facendolo tornare davanti al suo viso.
"Mamma cosa c'è? "
"T-tesoro... va in camera tua e nasconditi ok?" Gli aveva sussurrato.
"Ma perché mamma?"
"Fai il bravo ti sto preparando una torta "
Ronnie aveva sorriso , ma quel sorriso che si era disegnato sul suo viso svanì appena sentì la porta di ingresso sbattere.
Corse via e si nascose in uno spazio segreto dietro la libreria che conosceva solo lui, perché però aveva paura quando quella porta sbattere così? Perché si doveva nascondere per una torta? Perché mamma urlava ora? Chi c'era con lei ? Rimase li. Inerme, a fissare il nero buio del suo nascondiglio senza comprendere che presto le urla sarebbero cessate, ma per sempre.

Non sapeva quanto tempo era rimasto li, sapeva che ora la sua casa era silenziosa , ma poco prima erano volati piatti, aveva sentito gridare sua madre e poi... uno sparo.
Rimase li in stato catatonico per almeno due ore , poi la sua curiosità di bambino di 12 anni aveva avuto la meglio ed era sceso in cucina.
Sentiva un odore strano, diverso e di bruciato, la torta in forno era bruciata, camminando ad occhi chiusi cercò di focalizzarsi su quell'odore , non lo aveva mai sentito ma appena fu arrivato in cucina e ne varcò la soglia , i suoi piedi pattinarono sul pavimento rosso.
Rosso?
Il loro parquet era bianco non rosso!
Si tirò su da terra , sentendo i vestiti zuppi di rosso.
Osservo la scena e non fece nulla.
I suoi genitori a terra morti .
La torta stava bruciando in forno.
Lui la tirò fuori e le mise zucchero a velo sopra infine la posò al centro del tavolo e si sedette, sentendo il sangue su cui aveva camminato sgocciolare a terra.
"Mamma è bellissima! Quando Anthony torna la mangio con lui!"
A terra c'era un lago di sangue, sua madre con gli occhi spalancati e suo padre con ancora la pistola stretta in mano, vedeva pezzi, di quello che lui intese essere cervello sul muro, schizzati via quando si era sparato, e che piano piano scivolavano giù dallo stesso muro su cui erano segnate le altezze di ogni anno sue e di Anthony , era sempre più alto di lui , suo fratello.
Non aveva pianto.
Non aveva chiamato aiuto.
Era semplicemente rimasto li per ore e ore a fissare la torta.
Le ore passarono, con loro i giorni, poi dopo 3 giorni Anthony non era tornato.
Erano arrivati due poliziotti, che non sentendo nessuno rispondere erano entrati, trovandolo sporco di sangue rappreso.
Solo qualche giorno dopo Ronnie scoprì che suo fratello ora non era più con lui.

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Ronnie si svegliò di scatto, aprendo gli occhi inniettati di sangue e lacrime che , tra le altre cose gli impedivano di vedevano vedere in maniera chiara.
Odiava sognare , soprattutto perché sognava il passato, per questo molte notti non dormiva; ripensò a suo fratello, e a cosa era diventato , ma poco importava nessuno lo avrebbe mai fatto cambiare , perché lui non aveva più alcun sentimento umano in corpo, se non la voglia frenetica e irrefrenabile di uccidere che non è propriamente un sentimento , ma in ogni essere umano esiste e quelli che la seguono vengono definiti mostri.
Dunque lui era un mostro.
Un mostro che bramava solo sangue e paura.
Un mostro che molti cercavano, ma che da nessuno si lasciava trovare.
Ronnie era solo al mondo e lo sapeva.

Quella sera aveva deciso di ammazzare un amico alla lontana di Andrew , si chiamava Gerard ed erano stati amici per molto tempo così tanto tempo che ora nemmeno si parlavano più, forse perché avevano litigato o forse perché avevano terminato gli argomenti su cui discutere.
Ronnie entrò senza troppi problemi e siccome pensava di trovarlo solo non si era portato dietro tante cose :voleva farlo fuori, depennare il suo nome dalla lista e andare via.
Purtroppo , o per fortuna decidete voi , per lui quella sera Gerard non era solo . Salendo le scale in cerca della sua camera da letto aveva sentito delle urla e il suo primo pensiero era stato :" c'è qualcuno che mi frega il lavoro?"
Si era subito reso conto che non erano grida di dolore , o almeno non del tutto , insomma sentiva urlare gente di dolore da una vita ! Lo avrebbe saputo riconoscere si o no uno che urla di dolore ?
Probabilmente Sì.

Si avvicinò alla porta e tese l'orecchio.
"Oh...gee- rhard... Ah..."
Sesso.
Che situazione, del cavolo.
Scese di nuovo le scale e andò in cucina , prese un coltello e pensò di andare di sopra piantarlo nella schiena di lui e di tagliare la gola a lei.
Mentre osservava le lame dei coltelli si rese conto che era un comportamento avventato, molto avventato. Si guardò attorno, era una cucina simile a quella che aveva a casa sua, dove erano morti i suoi genitori; mentre la scrutava vide una conduttura dell'aria.
Il sorriso malefico che si disegnò sul volto di Ronnie è indescrivibile, si sentì fremere all'idea. Sigillò ogni finestra e ogni porta poi accese il gas dei fornelli e della caldaia lasciando che invadesse tutto, poi salì su per le scale e socchiuse la porta dove due ragazzi ora si stavano baciando con passione.
Un secondo... due ragazzi?!
Ronnie osservò meglio la scena un po sbigottito, la sua vittima era gay. Oh, wow, davvero esistono ancora i gay.
Non si fermò molto a pensare, sentiva l'aria appesantirsi quindi si lanciò letteralmente verso la porta di ingresso ed uscì.
Naturalmente il suo piano non finiva li.
Attraverso la conduttura dell'aria che aveva visto in cucina , e che come immaginava aveva una apertura all'esterno, lancio dentro a quest'ultima un petardo a "scoppio ritardato" , già erano un po taroccati ma alla fine era meglio così, avverrebbe avuto anche il tempo per scappare .

Ora stava tornando verso casa sua, passeggiando tranquillo sul marciapiede, ad un tratto vide gli auto carri dei pompieri filare veloci nella direzione opposta alla sua in tal modo, Ronnie ebbe la prova che in quel momento la casa di Gerard Way andava a fuoco come aveva previsto .

Diario dell'assassino.
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29/ 12/15. 4:05
Sta notte due ragazzi innamorati hanno fatto scintille, così tante da dare fuoco alla casa dove forse si stavano amando su serio.
Domani ci saranno i funerali di entrambi , passerò a lasciare loro le mie rose, e magari a godermi di nuovo lo spettacolo di un Andrew con l'angoscia e la tristezza a braccetto.



Hey hey finalmente gli esami sono finiti e finalmente posso scrivere senza che nessuno mi dia noia.
Spero il capitolo sia piaciuto , alla prossima! :)
Uh @haylex_frerard non so se ti tagga ma sappi che mi hai fatto sorridere troppo

kill all your friends.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora