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In ogni impresa eroica o folle che sia, qualcuno deve perire.

Ah, che burla la vita intera!

Niente ha senso per la realtà, la realtà è una ragazza sedicenne piena di sbalzi d'umore, nessuno sa cosa le passa per la testa.
La realtà è irrazionale.
È un numero radicale.
Un periodico infinito, ciò che per davvero ci tiene su sono i fili del cielo tenuti da quello che alcuni credono sia Dio, altri dicono sia una presenza sovrannaturale, altri invece la realtà se la creano da soli e non hanno bisogno di alcun filo per poter camminare, in quel momento però la dolce vita di Ronnie era appesa ad un filo ,uno splendido raggio di sole tessuto da una creatura che a molti fa paura, una vita appesa ad un filo di ragnatela.
La splendida morte stava seducente la sua anima, voleva convincerlo ad andare con lei mostrandogli pace e paradiso dell'anima, e Ronnie ormai era rassegnato a lei
Aspetta non andare...
Chi sta parlando?
Ti prego rimani ancora un po...
Rimanere dove?
Accanto a me! Voltati amore...
E così Ronnie vide che la vita aveva sembianze familiari, con quegli occhi cristallo di neve che ora piangevano lacrime amare di disperazione.

Come se fosse riemerso dall'acqua Ronnie sentì il sangue invadergli le vene, l'aria entrava nei suoi polmoni e il cuore martellava il suo petto.
I suoi occhi si aprirono, mettendo a fuoco il posto in cui si trovava , sentì il polso ammanettato al letto si sentì in trappola .
Si guardava intorno e mentre lo faceva una sagoma gli si avvicinò puntandogli una lucina in viso Ronnie la mando via con la mano non ammanettata poi si sentì spogliare di tutto ciò che aveva addosso lo stavano visitando o cosa?

Dopo vari momenti passati in silenzio passati a guardare negli occhi i vari medici e infermieri che gli passavano accanto vide finalmente una figura familiare.
Contrastata con tutto il bianco intorno, rendendo il suo nero così luminoso da costringerlo a fessurare gli occhi per poterlo vedere in volto, per poterlo guardare mentre si avvicinana all letto a cui era ammanettato; rimaneva incantato da quella gemma nera che spiccava in mezzo ai quarzi bianchi senza valore , lo vedeva tendere le mani verso di lui.

Sì, amore sono qui! Vieni da me!

I pensieri non si possono sentire ma quel desiderio risuonò come un tuono nella valle più profonda e faceva chiarore in mezzo a quel trambusto bianco lasciando libero passaggio alla sua gemma nera, il suo Andrew.

"Ronnie..."
Ah che splendore, che sollievo all'anima può regalare anche una sola parola se detta da persona amata.
"Mi spiace... mi dispiace così tanto..."
Dolci parole che sgorgano giù dagli occhi e non dalle labbra, quale tremendo spreco.
"Andy ... -provò a sedersi - non piangere amore, guardami..."
E si guardarono per quelli che furono attimi incomprensibili per chi guardava e attimi pieni di ciò che li descriveva, attimi che erano loro.
Loro di proprietà.
Loro perché fatti di una parte di ciò che erano .
Ma per altri erano solo attimi.

"Andy... ti amo..."
La parola può essere tante cose, è un essere mutaforma.
Può essere tagliente e ferire.
Può essere dolce e far sorridere.
Può addirittura guarire ferite aperte da tempo .
Può farti innamorare.
Può farti sognare, immaginare.

Può realmente essere la tua salvezza.
E questo erano quelle due parole per Andrew , erano salvezza, erano tutto e niente; si sentiva leggero, come se aspettasse quelle due parole da una vita , e ora era felice sul serio avrebbe anche potuto decidere di volare fuori dalla finestra ,raggiungere l'everes e tornare indietro prima di schiantarsi al suolo, ma non è questo che decise di fare .

Semplicemente si avvicinò con il viso a quello di Ron e ci sussurrò sopra parole di miele che solo alla sua metà poté sentire mentre altre gocce di pioggia cadevano dai suoi occhi.
Era paradiso.

Non c'è un modo di scrivere in grado di descrivere i loro baci perché quello che noi immaginiamo come bacio, tra loro significava tutt'altro e si vedeva che tutto era al proprio posto quando le loro labbra si sfioravano, erano come pezzi di un puzzle che si mette a posto da solo.
Semplicemente perfetti.

Sono dell'idea che la perfezione non esiste.
Ma quando qualcosa è perfetto credo susciti invidia all'interno dei cuori altrui , l'invidia è qualcosa di potente ti spinge a fare cose che non giovano a nessuno.
Due poliziotti fecero irruzione e di nuovo stavano strappando via Andy dalle labbra di Ronnie.
Come se il tempo rallentasse Ronnie aprì gli occhi che ancora una volta gli si riempirono di lacrime, vide andy mentre si dimenava e tentava di tornare da lui mentre i due uomini in divisa lo trattenevano, a quel punto Ronnie ruppe le sue catene e si alzò a fatica dal letto e corse verso andy che veniva portato via.

"ANDY!" Gridava Ronnie cercando di correre.

"RONNIE!" Andy continuava a provare a tornare da lui .

Ronnie provava a raggiungerlo ma sembrava così lontano, così irraggiungibile.
Degli agenti si buttarono su ron facendolo cadere a terra.

"ANDY!"

Provava a rialzarsi , ma invan, i poliziotti lo stesero di nuovo.

"A-ANDY!"

Lo chiama ancora e ancora, perdendolo di vista , desiderando di poter annegare di nuovo in quei due pozzi blu che la gente ama chiamare occhi.

"A-an-andy..."

La sua voce si affievoliva sotto le forti percosse, sotto i manganelli che si alzavano e ricade vano con forza su di lui .

"Andy... an"

Continuò a chiamare il suo nome fino a che il corpo ne fu in grado, pregò se stesso di poter vivere ancora qualche secondo, sperava che Andy tornasse a salvarlo.

"Andy..."

Ma non tornò nessuno per lui.

24 febbraio 2016 :
Processo n: 4
Lo stato contro Ronald Joseph Radke

Ronnie era in piedi davanti al giudice.

Come si dichiara l'imputato?

"Colpevole, signore"

La giuria ha già espresso il verdetto.

Almeno sono stati veloci.

La giuria reputa l'imputato Ronald h
Joseph Radke, colpevole di omicidio di 4^ grado ai danni della comunità americana e del qui presente Signor Andrew Denis Biersack.
Verra condannato a morte il giorno 7 marzo 2016.

Non si udirono voci.
Non si udirono pianti .
Nessuno prese le difese di Ronnie.

"Signor giudice? " Ronnie attirò l'attenzione del vecchio signore che stava appollaiato sul bancone.

"Cosa vuole, radke?" Rispose asciutto.

"Potrei dire un ultima cosa al signor Biersack? Se lei permette..." supplicò.

"Ha 5 minuti."

"Grazie" Ronnie corse da Andy.

Gli arrivò vicino e lo guardò in viso, dio era bellissimo.
"Baciami...per l'ultima volta amore..."
Andrew lo baciò dolcemente, stringendolo a se, sentiva che la tristezza già gli rigava il viso ma non si trattenne.
"Ron ... ti prego... non andare... "
"Non posso rimanere ..."
"Dimmi qualcosa allora... "
"Quando mi uccideranno, voglio che tu ci sia... voglio morire guardando la meraviglia che sei ..."
Andy semplicemente annuì.



Okay scusate se fa schifo basta vado via non leggete questa schifezza!

kill all your friends.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora