Resta con me che tutto questo adesso parla di te - Emma Marrone e Mattia Briga

diciassette |seconda parte|

P.O.V Emma
Sono già le nove,chissà se Matti avrà finito l'instore.
Dopo aver chiuso la valigia grazie a non so quale miracolo sono tornata da Franci per definire le ultime cose prima della grande partenza.
Sono così emozionata. Torno dopo tanto tempo con una canzone che mi rappresenta e che sento mia..spero solo di non deludere le aspettative.
Ora sono qui,sul mio comodissimo divano a guardare un film troppo romantico per i miei gusti mangiando patatine e altre schifezze varie.
Sicuramente domani mi sentirò in colpa e aumenterò le ore di palestra giornaliere ma uno sgarro ci vuole sempre. Mica posso stare a dieta tutta la vita..
Il campanello che suona e una voce profonda che mi dice di aprire:è Mattia.
Ho così tanta voglia di vederlo che tolgo velocemente le chiavi di casa dalla serratura della porta e mi fiondo di corsa per le scale.
Lo vedo chiudere il portone con calma per cercare di non fare rumore che potrebbe disturbare gli altri condomini. 'Ma quanto cazzo è bello?'
Mi fermo sulla terzultima scala aspettando che si volti ed eccolo li,che si gira e mi rivolge uno dei suoi sorrisi migliori.
Non faccio in tempo neanche a dire un semplice "ciao" che ritrovo le mie gambe allacciate al suo bacino e il mio corpo a contatto con il suo.
Disegno la sua bocca con le mie dita,come se stesse uscendo dalla mia mano. Mi sorride e non capisco più nulla. Ci guardiamo e avviciniamo i nostri visi,respiriamo confusi ed ecco che le nostre labbra s'incontrano. Mi morde il labbro inferiore e giuro che se non mi bacia adesso impazzisco. Dal sorriso che mi fa capisco che questa tortura non finirà molto presto.
-Matti,ti prego,baciami. Gli dico e non se lo fa ripetere due volte.
Le sue mani sul mio bacino che mi sorreggono,le mie che cercano di fondersi nei suoi capelli ancora fissati dal gel e le nostre lingue che,non appena s'incontano,non ne vogliono sapere di staccarsi.
-Tu non capisci,quanto avessi bisogno di tutto questo. mi dice intrecciando le mie dita con le sue per poi salire a casa.