Il delagato parte II- Un cuore in mille pezzi

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Evee se ne stava rannicchiata sulla sedia con le mani allungate sul banco caldo. Il suo posto era proprio nella traiettoria di un raggio di sole che pestifero filtrava dalla finestra un po' polverosa.

Osservava quei piccoli puntini ondeggiare nel fascio di luce, sembrava danzassero, poi il flash di quello che era successo poco prima in corridoio le pervase la mente stanca. Ancora non ci credeva che Castiel l'avesse tratta in quella maniera. La rabbia racchiusa in quel gesto, i suoi occhi grigi che le rompevano il cuore in mille pezzi.

Non pensava che si potesse star così male. Il pensiero le attanagliò la bocca dello stomaco. Possibile che le sue paure si stessero avverando così velocemente? Possibile che essersi fatta trasportare da quei sentimenti avesse incrinato il rapporto che avevano?

Non aveva una risposta, solo il confronto con Castiel avrebbe potuto donarle un po' di pace mentale.

Le lezioni si susseguirono ad un ritmo così regolare che la ragazza non potè che essere assalita da mille pensieri. Uno di quelli riguardava la posizione attuale del rosso. Varie volte lo sguardo di Evee era gravitato, ai cambi dell'ora, dentro l'aula di Castiel, si perché lui era un anno più grande di lei. Ogni volta vedeva quel banco in fondo all'aula vuoto e la sua reazione era sempre la stessa, testa bassa e sguardo deluso. Quei suoi continui sguardi però non erano sfuggiti a Natahaniel che fiducioso tutte le volte sperava di incrociare lo sguardo della ragazza, ma lei si arrendeva tutte le volte che non vedeva l'oggetto del suo desiderio e continuava la sua avanzata nei corridoi affollati del liceo.

Stava male per lei, non accettava di non vedere quel suo sorriso. Aveva mille motivi per odiare Castiel, ma nemmeno uno era valido quanto quello che gli balenava in testa da quella mattina. Come aveva potuto trattarla così si domandava. Lui di certo non l'avrebbe mai fatto, nemmeno nel suo momento più buio, no perché lui l'avrebbe saputa rispettare, Nathaniel era sempre più convinto di essere lui, quello giusto per lei.

Evee ripensò all'ultima volta che da amici avevano litigato, ma non gli veniva in mente nulla, di solito erano discussioni stupide che sfociavano sempre in una risata fragorosa, o perché il rosso la prendeva in giro per la musica che ascoltava, o perché non condivideva la sua passione per i film romantici, cavolate, che però in quel momento la ferivano, ma rispetto a come si sentiva in quel momento, quelle piccole discussioni le mancavano.

A parte Debrah, Castiel, aveva sempre trattato con poco riguardo le ragazze, tutte tranne lei e la sua ex ragazza che Evee si era sforzata di accettare e sopportare per il bene dell'amico, quella spocchiosa era un aggroviglio di menzogne e cattiverie che aveva portato Castiel all'isolamento, alla continua ricerca di discussioni con gli amici, perché anche se lui non lo ammetteva, lei lo sobbarcava di rabbia che inevitabilmente lui doveva scaricare. Lo trattava malissimo e da lei aveva imparato questa raffinata tattica di tortura che poi usò con tutte le povere vittime di sesso femminile che gli gravitarono attorno dopo la rottura.

Tutte tranne lei. E come da copione ora anche lei era finita sulla lista, era stata trattata a pesci in faccia come le altre, come se non fosse diversa da tutte quelle che erano state solo di passaggio. Sentirsi così, una delle tante la fece sentire piccola, minuscola, insignificante. Come poteva aver pensato anche solo per un secondo che con lei potesse essere diverso? Era una stupida ingenua.

E a questo mondo l'ingenuità non ripaga mai, l'aveva capito bene.

Le lezioni finirono e la campanella fece l'ultimo rintocco.

Evee cercò con lo sguardo Castiel, ma non avvistò nessuna chioma rossastra aggirarsi per la scuola.

«Pronta?» Le domandò Nathaniel che era sbucato con la testa dalla sala delegati.

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora