❤Happy ending❤️

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Era passato troppo da quando Castiel se ne era andato, o così mi sembrò, una lunga eternità.
Dei passi mi risvegliarono dal mio torpore, passi che mi misero in allarme, passi che mi avvertivano che il pericolo era vicino. Un sussurro e venni trovata, ma non volevo più correre via, non volevo più nascondermi, avevo qualcuno da proteggere e per colpa mia quella persona era in pericolo.
E se farmi avanti avesse significato morire andava bene. Stavo consegnando il resto dei miei giorni in cambio della fortuna di averlo avuto accanto per tutto quel tempo. Un dono che dovevo ripagare. La felicità di averlo ritoccato di averlo sentito vicino, mio, aver scoperto che non si era mai allontanato, ma che nell'ombra aveva vegliato su di me che era venuto a salvarmi. Un desiderio che sfidava la realtà, l'amore puro verso una persona che avevo sempre amato dal profondo del cuore, il suo sorriso, i suoi occhi grigi, così profondi così belli che amavo perdermi in essi.
Blake mi prese per i capelli e mi trascinò fuori dal mio rifugio.
"Piccola stronzetta dove pensavi di nasconderti?"
Il dolore si impadronì di me sentivo il respiro abbandonare il mio corpo. Annaspai cercando di riprendere fiato.
Mi gettò poco lontano da lui.
"Non rovinerai tutto, non ora che siamo alla fine"
Cercai di tirarmi su, le braccia che affondavano nella terra umida. Tremavo, ma cercai con tutte le mie forze di bloccare i tremori.
"Blake... Mi dispiace per te"
Ci fu un attimo di silenzio poi scoppiò a ridere.
"Ti dispiace per me? A me dispiace per te, sei così patetica, così inerme"
Quante volte mi era stato detto di quanto fossi inerme, fragile, debole, ma ne avevo le scatole piene. Con un balzo gli saltai addosso cercando di dimostrare a lui, ma più che altro a me stessa che ero forte, che avrei combattuto nonostante la sconfitta annunciata, perché era quello che mi distingueva da loro, il coraggio che altro non era la sconfitta della paura.
Poco conta che in poco tempo si liberò della mia presa scaraventandomi nuovamente nella mota, ma non prima che riuscissi a dargli un morso sul braccio.
"Stronza!" Urló guardando il sangue sgorgare dal punto in cui l'avevo colpito.
Si avvicinò tirando fuori dallo stivaletto il coltello ormai troppo familiare.
Chiusi gli occhi aspettandomi il peggio che però non arrivò.
"Se fossi in te non lo farei"
Castiel se ne stava in piedi dietro Blake, lo sguardo assassino.
"Ma guarda chi si è unito alla festa"
"Ho chiamato la polizia, tra poco arriveranno"
"Peccato che quando arriverà troverà due cadaveri, e racconterò di come uno psicopatico si sia intrufolato dentro la scuola e vi abbia uccisi, io e Sophia abbiamo provato ad aiutarvi, ma purtroppo siamo arrivati tardi..."
"Non canterei vittoria se fossi in te, non penso che sarai ancora in piedi per goderti l'epilogo di questa storia"
Blake rise.
"Io ho un coltello mentre te?"
"Non ti preoccupare Biff, me la caverò"
Blake si irrigidì.
"È da quando ti ho conosciuto che non vedo l'ora di darti una lezione, sempre spavaldo, sbruffone"
Blake partì alla carica scaraventandosi su Castiel che schivò il colpo.
La lotta fu frenetica, ma Castiel teneva testa a Blake, schivando e colpendo, sfortunatamente un colpo di Blake ferì Castiel al costato, barcollò, ma rimase in piedi premendo la mano sulla ferita sanguinante.
"Cazzo Biff era la mia maglia preferita" ci scherzò su. Solo Castiel riusciva a scherzare in un momento così. Io dal canto mio urlavo e piangevo disperata che tutto finisse, che Castiel ce la facesse.
Riniziarono quella danza di morte finché Blake non si avvicinò a me dandomi le spalle, senza pensarci saltai sulla sua schiena, un ultimo sforzo disperato, cerco di divincolarsi, ma la mia presa era solida, presi il coltello dalla parte della lama e nonocurante della pelle che si lacerava glielo stappai via per essere poi scaraventata nuovamente a terra, ma questa volta la mia testa ebbe la peggio sbattendo sul suolo con una certa forza. Il cielo oscuro era un manto offuscato, sentii le energie scivolarmi via dal corpo e il dolore con loro, che bella sensazione pensai, era dolce, pacifica. Qualcosa che sembrava molto lontana da me produceva suoni sordi, finché non ci fu silenzio. Castiel si inginocchiò di fianco a me urlando.
"Evee resta con me, di qualcosa!" Mi stringeva tra le sue forti braccia, poi un'altra figura arrivò, mi fissava scioccata.
"Ambra corri a chiamare i soccorsi digli che siamo qua"
Ma lei non si muoveva.
"Sta perdendo tanto sangue" disse sussurrando.
"Ti prego Ambra vai!" E come se si fosse risvegliata da un sonno profondo cominciò a correre. La supplica di Castiel mi fece tenerezza, lui non supplicava mai nessuno, eppure lo stava facendo, sembrava così disperato che avrei voluto calmarlo, dirgli che andava tutto bene, ma il mio corpo non rispondeva ai miei comandi. Poi tutto venne inghiottito da una profonda oscurità.
Quando riaprì gli occhi Castiel era seduto accanto a me, dormiva con la testa appoggiata al mio letto. Mi guardai intorno ero all'ospedale. Il suono metallico delle macchine in funzione era assordante, dovevo aver battuto la testa veramente forte pensi sentendo ogni parte del mio corpo urlare dal dolore.

"Come ti senti?" La voce assonnata di Castiel era come un sussurro.
"Dolorante. Stanca. E te?"
"Anch'io" mi fece un sorriso.
"Che cos'è successo?" Poi i ricordi riaffiorarono, mi tirai su dolorante.
"Non sforzarti"
"Blake, Sophia..."
"Non ti preoccupare sono stati arrestati e internati, non li rivedremo più, tranquilla" mi fece ridistendere.

Lo vidi fare un sospiro di sollievo, si stava rilassando per la prima volta dopo tanto tempo. Chinò la testa e un ciuffo ribelle gli ricadde sul viso e un dolce sorriso fece capolinea sul suo bel volto, mi prese il viso tra le mani facendomi battere il cuore, cosa che venne subito segnalata dall'aggeggio che monitorava le mie funzioni vitali. Castiel si mise a ridere continuando a guardarmi arrossire.
In quel momento mi baciò con estrema dolcezza, ma che al tempo stesso celava una forte passione e voglia di appartenersi.
Le sue labbra morbide scivolarono sulle mie, amalgamandosi in una ritmica danza. Sentivo il cuore battere sempre più forte, sempre più felice. Poi le nostre labbra si divisero, dispiaciute per quel contatto perso.
Ero ancora stordita dalla morfina e dal bacio che solo in un secondo momento notai qualcuno alla porta.
Un applauso risuonò nella piccola stanza richiamando l'attenzione delle infermiere che si lamentarono, intimidendo il gruppo di ragazzi a fare silenzio.
C'erano tutti quanti, i gemelli, Kentin, Violet, Iris, Dejan, Nathaniel, la zia e persino Ambra. Tutti. C'era chi piangeva di gioia, chi rideva, chi era partito facendo battutine sul bacio che c'eravamo appena scambiati, erano tutti lì e non potevo che essere la persona più felice di questo mondo. Presi la mano di Castiel che si giro per sussurrarmi all'orecchio... "Ti amo con tutto me stesso Evee"

FINE.

Buonaseraaaaaa volevo ringraziare tutti voi per essere stati con me fino alla fine. È stato divertente scrivere questa ff, un groviglio di idee e casini che avete sopportato, supportato e apprezzato quindi che dire? GRAZIE PER TUTTO!!!! Senza di voi niente di tutto ciò sarebbe stato possibile.
Siamo arrivati alla fine è vero, ma non è detto che questa sia la vera fine, molte domande sono rimaste in sospeso molte risposte non sono state date quindi penso, ma devo ancora decidere se fare un seguito ambientato qualche anno dopo e che dia le giuste risposte per concludere del rutto questa ff.
Grazie mille a tutti davvero con il cuore, GRAZIE!!!! ❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️❤️

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora