Dolcetto o scherzetto?

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Narratore...

Qualche anno prima...

Il vento sferzava gli alberi del Dolce Amois facendo sbattere i grossi rami contro le delicate vetrate della pittoresca scuola.

Sebbene fossero solo le cinque del pomeriggio, il cielo era particolarmente buio. L'edificio era stato decorato dagli alunni a tema per la grande serata oscura, la notte di halloween. Notte in cui si dice che il velo che divide il mondo dei vivi da quello dei morti sia particolarmente sottile.

All'ingresso erano stati situati dei tavoli rotondi di legno coperti da stoffe colorate in stile gitano. Vi erano state adagiate sopra delle lampade agghindate con fili di pietre preziose, ognuna con un significato ben preciso.

L'atmosfera era stata creata lasciando accese solo le lampade in modo tale che l'oscurità fosse l'elemento predominante nel corridoio centrale. I passi degli alunni che si addentravano nell'istituto producevano dei rumori sordi che rimbombavano tra le pareti. Qualche pipistrello di carta era stato appeso qua e là mentre Doc, lo scheletro della scuola, era stato messo all'ingresso armato di cilindro pronto ad accogliere i suoi ragazzi.

Ogni alunno si era adoperato per comprare o confezionarsi un costume, travestimento che doveva essere rigorosamente completo di maschera in modo tale da lasciare un minimo di curiosità nello scoprire quale volto umano si celasse dietro la maschera da mostro.

C'erano lupi mannari, streghe, vampiri, zombie e altre bestie mitologiche o fantastiche, ma c'erano anche personaggi più elaborati e meno scontati patrimonio dei fantasy che negli ultimi trent'anni avevano conquistato le ultime generazioni.

C'erano maghi, personaggi stravaganti insanguinati che impugnavano katane imponenti, insomma anche il mondo giapponese dei manga aveva conquistato la fantasia dei giovani studenti del Dolce Amoris. Era uno spettacolo bellissimo, degno di un elogio all'arte.

La sala principale era ovviamente la palestra, l'unico luogo capace di contenere un numero tale di persone. Le uscite erano controllate dagli insegnanti per evitare che gli alunni si disperdessero nelle aule non controllate e c'era chi come nei film faceva da guardiano alle bevande come un cane da guardia.

La musica era ancora di sottofondo ed era una melodia quasi psichedelica controllata da un Jack lo squartatore che rideva compiaciuto del suo repertorio musicale o della sua prossima ignara vittima.

Rosa era accanto a Violet e Kim. La prima era la reincarnazione di una dea punitrice fasciata da un vestito fatto di veli bianchi insanguinati ed una spada di carta pesta molto verosimile. Il suo bel viso era coperto da fili argentati molto delicati che si intrecciavano coprendo a tratti quasi tutto il volto ma mettendo in risalto la bellezza dei suoi occhi gialli. Violet era un misto tra una strega e un folletto. Il grande cappello nero aveva una base grande e il cono a punta si piegava leggermente all'indietro. Aveva una lunga veste nera e delle calze a righe arancioni e viola che riprendevano il colore dei capelli. Kim invece era una fantastica mummia, le bende le fasciavano il corpo atletico lasciando scoperta la pancia e gli occhi, uno dei punti più sensuali della pantera nera.

«Dove si è andata a cacciare?» sborbottava Rosalya guardandosi intorno.

«Cerchi Evee?» Kim sorseggiava il suo punch che nonostante fosse sorvegliato era stato corretto.

«Già» sospirò.

« Non sapete quanto mi ci è voluto per convincerla a venire, spero solo che non abbia cambiato idea»

Un rumore di catene fece girare le tre ragazze che si trovarono di fronte una scena molto buffa Dajan, vestito da fantasma con tanto di catene si era incastrato in una delle tante decorazioni vicino alla porta, la preside vestita da fatina cominciò a bastonarlo con la sua bacchettina urlandogli di lasciare le decorazioni al loro posto, come se lui volesse rubarle, ma il giovane studente non era l'unico era seguito dal branco di maschi che dominavano la scuola chi per bellezza chi per intelligenza. Nathaniel che non poteva star più di cinque minuti vivino a Castiel se ne andò verso un altro gruppo. Il suo costume era un po' inquietante, era una specie di scienziato pazzo con la faccia d'angelo, Lysandre non aveva lasciato nemmeno quella sera il suo stile vittoriano, infatti, aveva sfruttato questa sua passione per mettere in scena il vampiro più credibile di tutta la sala.

Dolce Flirt-Un disastro d'amore|| CASTIEL <3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora