Capitolo 3

255 26 4
                                    

James POV

'maledetta sveglia taci!' dissi come ogni mattina quando sentivo la sveglia 'ah sei sveglio!' gridò il mio compagno di stanza uscendo dal bagno.
Grugnii infastidito, non sopportavo per niente quel ragazzo. Lui era sempre allegro, non l'avevo mai visto triste, arrabbiato o sovrappensiero, non mi era mai capitato fino ad ora.

Mi vestì velocemente e andai a fare colazione.

La prima ora avevo canto, era un'ora tranquilla e leggera, ma l'unica cosa che stonava era Cristal.

Arrivai in classe e presi uno degli ultimi posti liberi e con la coda dell'occhio intravidi Cristal, seduta vicino alla finestra.
Appena entrò la professoressa, il mormorio dei ragazzi cessò immediatamente.
La prof. diede una veloce occhiata alla classe e il suo sguardo si fermò su di me. 'James vuoi cantarci qualcosa?' quando diceva così sfortunatamente, non era una domanda ma un ordine che non potevo non eseguire 'si, canto love me love me ' dissi alzandomi e raggiungendo la cattedra.

Dopo l'ora di canto, ci fu la verifica di fisica. La giornata passò velocemente.

CRISTAL' S POV

Il giorno dopo
Di-Di...Di-Di...
La mia sveglia suonò.
Oggi avevamo nuoto ed io non avevo la minima voglia di nuotare, quindi decisi di passare la prima ora all'ombra di un ciliegio nel cortile della scuola.
Dopo essermi fatta la doccia, mi preparai indossando le mie converse, degli short di jeans e una canotta e mi diressi al ciliegio che si trovava ad un angolo isolato del cortile lontano da sguardi indiscreti, il quale mi aveva sempre attratta per la sua maestosità, dal primo giorno che ho messo piede in questa scuola.

Arrivata sotto il ciliegio, mi sedetti e aprì il libro che avevo portato con me, e lo iniziai a leggere con tranquillità.

JAMES POV

Mi svegliai di mal umore.
Luke, il mio compagno di stanza, aveva pianto tutta la notte perchè la sua ragazza lo aveva lasciato e non era riuscito a dormire.
Forse mi sbaglio...è più insopportabile quando piagnucola che quando ridacchia...!!
Mi feci velocemente una doccia fresca e mi preparai per la lezione di nuoto.
Mi stavo dirigendo verso la piscina, quando notai Cristal che era impegnata a leggere un libro, seduta sotto un ciliegio.
Mi avvicinai, non avevo per niente voglia di parlarle, ma qualcosa mi spinse a farlo. 'perchè non vieni a nuoto oggi?' chiesi sedendomi accanto a lei...
'Non mi piace nuotare' rispose tenendo lo sguardo sul libro.
'Puoi venire comunque a vedermi!' dissi mostrando un sorriso gigante a 32 denti.

CRISTAL'S POV

Per un momento ha ''cambiato identità'': in quel momento, non mi sembrava il solito ''James-figo-della-scuola-Maslow'', ma il ragazzo dolce e tenero che cantava una canzone.
Cercò di alzarmi scherzosamente, ma mi prese i polsi e involontariamente, mi sfilò un braccialetto che copriva una parte delle ferite che mi procuravo.
'Oh, scusa' disse ridandomi il braccialetto poi abbassò lo sguardo sui mie i polsi ed esclamò con tono duro, come se mi conoscesse da sempre... 'che cazzo sono quei tagli?!?!'

'i-io...' iniziai a balbettare, ma la verità è che non sapevo cosa fare, avrei dovuto fidarmi dicendogli la verità, oppure insospettirlo e mentirgli inventandomi una bugia?

'Niente...' dissi cercando di evitare il suo sguardo, alzando il tono della voce da farla diventare quasi stridula, più tesa che mai.

'Non mentire...questi tagli' disse indicandoli 'non sono ''niente'' disse alzando anche lui la voce.

'Non far finta di preoccuparti di me perché a te non importa di niente e di nessuno oltre che a te stesso! ' dissi ' Si che mi importa e ora so che ti tagli.' disse con un tono duro 'si, mi taglio, ed è per colpa dei bulli come te, perchè loro mi fanno sentire il bisogno di tagliarmi!!' dissi sul punto di piangere.

Lui abbassò lo sguardo.

prese tra le sue dita il mio mento, per fare in modo che lo guardassi negli occhi, e cosi feci,lo sentì mormorare un piccolo e dolce 'scusa...'
.... I miei occhi lo guardavano persi, non capivano... 'io voglio aiutarti' disse,aprii la bocca ma non ne uscii niente così la richiusi, aggiunse 'dammi la possibilità di aiutarti.'

Ero incapace di parlare, ma mi feci forza e mormorai un 'seguimi' che a malapena sentii.

Lo guidai fino alla mia piccola stanza, aprii la porta del bagno e lui mi seguì senza spiccicare una parola. 'Ecco...' dissi indicando con il mio dito le lamette che usavo di solito per tagliarmi. 'non ho il coraggio di buttarle...' feci un sospiro e ripresi 'fallo tu...' conclusi guardandolo

BuonanotteKatyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora