Chapter 3.

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Jack.

Il giorno dopo,Rose venne in terza classe,a cercarmi.
I miei amici,ovviamente,risero sorpresi e ci incamminammo sul ponte della prima classe.
Parlammo della mia infanzia, di dove sono cresciuto.

"Non avevo pareti stretti,sorelle o fratelli,in quella parte di città,così ho deciso di staccare: non ci sono mai più stato. Potrei essere definito una piuma nel vento."
Lei fece un sorrisino.

"Bene,Rose. Abbiamo parlato e straparlato del tempo e di come sono cresciuto io,ma immagino che non é venuta qui per parlare di questo,giusto?"

"Sg. Dawson-" Inizia,ma io la interrompo.

"Jack."

"Jack,volevo ringraziarla: non solo per avermi salvata,ma anche per la sua descrizione." Dice.

"Di niente."

"Senta,lo so a cosa sta pensando." Disse,lei,sospirando.

"A cosa starei pensando?"

"Povera ragazzina illusa,che ne sa lei della miseria."

"No. Non stavo affatto pensando a questo. Stavo pensando a cosa possa far pensare a questa ragazza che non esiste via d'uscita." Alza lo sguardo.

"Be',praticamente tutto! L'intero mondo in cui vivo,e tutta la gente che ne fa parte! É linerzia dalla mia vita,che si tuffa in avanti e io che non riesco a fermarla." Alza la mano,per farmi vedere il suo anello.

"Dio,guarda che razza di coso! Sarebbe subito andato a fondo!" Esclamo,sbalordito.

"Sono stati inviati 500 inviti,sarà presente tutta l'alta società di Philadelphia,e tutto il tempo mi sento come se stessi in una stanza affollata urlando a squarciagola senza che nessuno alzi nemmeno lo sguardo!" Si sfogó pienamente con me,ma io avevo capito cosa la rendeva così triste.

"Lo ami?" Le chiesi.

"Come ha detto,scusi?"

"Lo ami quest'uomo,sì o no?" Ripeto,guardandola in faccia.

"Ah,non dovrebbe pormela una domanda simile!" Il suo animo sta iniziando a riscaldarsi,come avevo previsto.

"É una domanda semplicissima: lo ami sì o no?" Chiesi con naturalezza.

"Lei non conosce me e io non conosco lei,e questa conversazione non sta avendo luogo! Lei é maleducato,rozzo e presuntuoso! Jack,Sg. Dawson,l'ho cercata per ringraziarla e ora che l'ho ringraziata-" La interrompo,lei intanto mi stava stringendo la mano perché voleva andarsene,ma non lo faceva mai.

"E anche insultato." Aggiungo.

"Be',se lo é meritato!" Continua a tenermi stretta la mano,dondolandomela.

"Giusto!" Decido di darle ragione.
Ci guardammo per alcuni attimi,io avevo un sorrisino sulla bocca mentre lei continuava a guardarmi arrabbiata,dondolandomi la mano.

"Credevo che se ne stesse andando." Rido,ancora.

"Infatti!" Staccó la sua mano dalla mia,ma non fece neanche due metri e subito tornó da me.
Tutto ció é troppo divertente.

"Un momento,non devo essere io ad andarmene,questo é il mio settore,se ne vada lei!" Urla,indicandomi con un braccio la via d'uscita.

"Oh oh oh,guarda guarda,e adesso chi é il maleducato?" La spiazzai con questa risposta,e lei non seppe cosa rispondere,così,per cambiare argomento,prese il mio portadisegni.

"Cos'é questo stupido oggetto che porta con sé?" Dice,aprendolo.

"Allora,cos'é lei? Un artista?" Domanda.

TITANIC. || Jose.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora