Rose.
Io e Jack correvamo mano nella mano da non sapevo quanto tempo.
Fortunatamente, dopo alcuni brevi giri, riuscimmo ad uscire dalla nave appena in tempo.
Faceva freddissimo, poi io avevo tutta la testa e il corpo bagnati.
Ma fortunatamente avevo ancora il cappotto che quel bastardo di Caledon mi aveva "regalato". Per fortuna, uscimmo da una porta che era già a metà della nave: almeno non avremmo dovuto percorrerla tutta in salita. Infatti, si era messa in obliquo, ed era difficile andare avanti col freddo.
Ma avevo Jack: che era tutta la mia forza.
Oramai avevano smesso di calare le scialuppe, la gente era tutta impanicata.
Sembravano delle formichine piccolissime, e spingevano calpestando tutti.
Ci affacciammo al parapetto della nave, per vedere la situazione.
Stava davvero degenerando, e io girai la testa dall'altra parte: vidi che l'intera prua era praticamente tutta inondata.
Le persone stavano correndo tutte dalla poppa, e non immaginavo le possibili conseguenze."Dobbiamo rimanere sulla nave il più a lungo possibile!" Mi avvertì Jack, e forse aveva ragione.
Ma sapevo che prima o poi avremmo dovuto immergerci completamente in quelle gelide acque che avevamo già assaggiato.
Corremmo mano nella mano, aiutandoci con i parapetti a camminare.
Dovevamo scavalcare un cancelletto per fare prima, e Jack mi aiutó a farlo.
Corremmo fino ad una piccola scaletta, ma davanti a noi stava un credente che non si muoveva: pensava solo a pregare."Che cammini tra mezzo all'ombra di morte." Continuava a ripetere.
"Ti dispiace affrettare il passo tra mezzo all'ombra di morte?!" Lo rimproveró Jack, spingendolo.
Ci affacciammo di nuovo, e vedemmo alcune persone che preferivano buttarsi in acqua, lanciavano grandi urli facendo un grande tonfo.
Distrassi Jack che si era incantato, e davanti a noi vedemmo un prete con una fila di credenti davanti a lui, che facevano fatica anche a reggersi in piedi.
Continuava a ripetere che la morte non ci sarà più, né lutto né grida, né travaglio, perché le cose di prima se n'erano andate.
Magari fosse stato davvero così, ma in fondo siamo sul pianeta terra.
Finalmente arrivammo alla poppa, ma la nave si era davvero messa in obliquo
, ed era difficilissimo arrivarci.
Si scivolava quasi.
Ci aggrappammo al parapetto di poppa, io sospirai: pensando che una minima possibilità di salvarci c'era.
Girai la testa, e vidi una donna con in braccio il bambino, che continuava a ripetere speranzosa che presto tutto questo inferno sarebbe finito.
Dall'altra parte, stava una ragazza bionda e riccia che si era aggrappata ad un palo, morendo di freddo.
In quel momento mi ricordai di quando mi volevo uccidere buttandomi giù dal Titanic, ero riuscita a scavalcare il parapetto grazie a quel palo.
Quando arrivó Jack, che da quel momento ha iniziato a salvarmi davvero la vita.Jack.
La situazione si era aggravvata molto: le persone scivolavano e alcune aggrappate al parapetto, come noi, erano disperatissime.
Altri, per riscaldarsi, bevevano il liquore.
Poi, Rose, rivolse la testa verso di me."Jack, é qui che ci siamo conosciuti." Mi disse, sorridendo.
La guardai, e in quel momento andai a ripescare tutti i nostri ricordi.
La prima volta che la vidi da lontano, e poi quella sera quando le avevo salvato la vita.
In quel momento capii cosa voleva davvero intendere.
La baciai sulla fronte e la strinsi a me fortissimo: non volevo perderla, dovevo assolutamente salvarla, se lo meritava, lei si meritava di sopravvivere, ma sopratutto di vivere.
Il prete continuava a dire la sua messa, quando la nave fece uno strano rumore: era una senzazione strana."Reggiti forte!" Le urlai, sperando che avesse capito.
Ad un tratto, sentimmo dei rumori, come qualcosa che si stava spaccando.
Iniziai a preuccuparmi, le luci si erano spente, eravamo rimasti al buio, ma fortunatamente qualcosa si riusciva a vedere.
Senza neanche accorgermene, mi accorsi che stavo volando, volando davvero.
Davanti a me, oltre il parapetto, vidi la nave per aria che stava per atterrare sull'acqua.
Lanciai un forte grido, che non riuscii a sentire in mezzo a quelli di tutta l'altra gente.
Strinsi così forte il parapetto, che mi bruciavano le mani.
Poi, quando mi girai, vidi Rose con gli occhi sgranati e la bocca spalancata.
Quando atterró, fecimo un grande rimbalzo, che tutti e due stavamo per cedere.
Ma, purtroppo, quell'inferno non era ancora finito.Rose.
Non capivo cosa stava succedendo, ma capivo che dovevo reggermi forte, come aveva detto Jack.
Notai che la nave stava iniziando a risollevarsi, ero davvero confusa, non sapevo cosa fare.
Ad un tratto, Jack si guardó in torno e mi urló qualcosa."Dobbiamo spostarci!" Disse, aiutandosi col palo e si mise in ginocchio sul parapetto di poppa.
"Non posso!" Gli risposi, spaventatissima.
"Coraggio! Devi farlo!" Mi incoraggió.
"No!" Ribadii.
"Forza, dammi la mano!" Cercó di convincermi, e ci riuscì.
Gliela porsi."Coraggio! Ti ho presa, non ti lascieró andare!" Mi rassicuró, e mi aiutó a scavalcare il parapetto.
La nave sembrava essersi messa in verticale, ma com'era possibile?"Che sta succedendo, Jack?" Chiesi, preuccupata.
"Non lo so, non lo so." Rispose sinceramente.
Eravamo inginocchiati tutti e due sul parapetto, guardando quello che stava succendendo al di sotto di noi.
Siccome la nave si era messa in verticale, le persone aggrappate iniziarono a cedere: la maggior parte non aveva abbastanza forza nelle braccia da resistere."Oddio." Esclamai, scioccata.
Solo allora capii perché Jack mi aveva fatta spostare: se non lo avessi ascoltato, avrei fatto la fine di tutta quella povera gente.
Poi, il mio sguardo si spostó sulla ricciolina bionda, che sapeva che il suo corpo non avrebbe resistito ancora per molto."No!" Urló, lasciando e la vidi scomparire insieme a tutte quelle altre persone che urlavano.
"Ah! Oh! Aiuto!" Sentivo le persone urlare, e si scontravano con i pezzi della nave.
Girai lo sguardo e vidi che anche Jack era traumatizzato, poi vidi un altro signore che aveva fatto la nostra stessa cosa.
Non avevo idea di quanto tempo saremmo rimasti in quella situazione.
Finché non vidi che la nave stava iniziando a scendere, verticalmente."Ci siamo!" Esclamó Jack, forse lui lo aveva già previsto.
Io non ci volevo credere, mi sembrava un incubo da cui volevo svegliarmi subito, volevo chiudere gli occhi per non vedere niente.
Vedevo che la massa d'acqua si avvicinava sempre di più a noi."Oddio! Oddio! Oddio! Oddio!" Urlai ripetutamente, la nave scendeva troppo velocemente, ma allo stesso tempo sembrava che non arrivassimo mai in acqua.
Iniziai a stringere forte la mano di Jack."La nave ci trascinerà giù! Non appena te lo dico io trattieni più aria che puoi!" Mi urló Jack, e io annuii preuccupata.
"Spingi verso l'alto, non lasciare la mia mano!" Si raccomandó.
"Ce la faremo, Rose! Fidati!" Mi rassicuró.
"Mi fido!" Gli risposi. Ero molto spaventata, ma una piccola luce di speranza si accese in me.
Quando girai la testa, vidi che la massa d'acqua si era avvicinata tantissimo.
Per un momento, mi sentii svenire."Pronta? Pronta? Adesso!" Urló Jack, così presi tutta l'aria che potei e la misi nei miei polmoni, strinsi fortissimo la mano di Jack e spinsi subito verso l'alto.
Feci tutto quello che lui mi aveva detto, ma ci ritrovammo comunque sott'acqua.
Ci girammo, l'uno in cerca dell'altra.
Non era facile stare uniti, ma poi Jack mi diede un bacio in bocca.
Lo strinsi forte, ma dopo un po' non sentii più niente.
Non volevo crederci che l'avevo perso.
Così, ritornai su e mi ritrovai in una marea di gente che urlava.
Io, invece, urlavo il suo nome.
Non capivo più niente in mezzo a tutte quelle persone, così iniziai a vagare, continuando a cercarlo.
Se non lo avessi ritrovato, mi sarei lasciata morire.
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TITANIC. || Jose.
FanfictionRose, tu te la caverai, andrai avanti con la tua vita, e avrai molti bambini, li vedrai crescere. Morirai quando sarai vecchia al calduccio, nel tuo letto. Non qui, non stanotte, non così sono stato chiaro? Devi farmi questo favore: devi promettermi...