FRANCO!?
Mi blocco e mi perdo a fissare il vuoto.
Non riesco ancora a reallizzare ciò che sta accadendo perchè un dolore lacinante mi demolisce la testa poco alla volta.
Non riesco a riflettere...a pensare...
La mia attenzione viene subito richiamata dal ragazzo che ora mi stringe il braccio...James mi pare oppure John...non ricordo bene.
Franco invece si è allontanato di qualche metro da noi.
Mi fissa con una strana espressione in volto ma c'è ancora l'effetto della sbornia ad offuscarmi la mente e rendermi difficile ogni cosa, dal muovere una gamba al pensare a qualcosa.
Il tutto sta diventando troppo pesante ed il mio corpo comincia pian piano a cedere, John mi trascina insistentemente per il braccio.
Sento le gambe traballanti e la mia vista si offusca, ora è tutto coperto da un sottile velo bianco trasparente.
Chiudo gli occhi.
Le orecchie sono tappate ma percepisco un fischio stridulo che mi trapassa la testa come un chiodo.
Sento la testa come un puntaspilli con un sacco di aghi che si divertono a fare dentro e fuori dal mio povero cranio.
Porto la mano libera sulla testa per cercare di fermarli ma questi continuano spediti e sembrano andare più veloce.
Apro gli occhi.
Siamo in un corridoio strano, è storto, vontinua a muoversi, non sta fermo. Le pareti si inclinano prima a destra e poi a sinistra formando una specie di onda che sale verso l'alto.
Anche James oscilla a ritmo di quella strana danza e ben presto mi ritrovo ad osservare orizzontalmente le sue gambe snelle che in un'attimo scompaiono dietro al velo bianco che ormai copre tutto intorno a me.
***
Biiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
Questo è l'unico suono che sento oltre al flebile battito del mio cuore.
Sento come se un martello stesse colpendomi la testa violentemente ed insistentemente ma subito fa spazio agli aghi sadici che mi trafiggono il cranio senza pietà.
Non ricordo nulla della sera precedente, i miei ricordi si stoppano alla mia entrata in discoteca, da li in poi il nulla più totale.
Provo ad alzarmi ma non ci riesco, mi sento come se fossi legata.
Provo ad aprire gli occhi che bruciano non appena si scontrano con la violenta luce del sole.
Doppo una dura lotta contro il bagliore riesco a mettere a fuoco la stanza...non è la mia stanza...le pareti sono bianche spoglie e senza poster o mensole...c'è una finestra dalla quale entra uno spiraglio di luce che mi è sembrato il sole sceso in terra...il letto è...duro...non è il mio letto...dove diavolo sono finita!?
Provo ad alzarmi ma mi sento di nuovo legata, abbasso lo sguardo e vedo delle fasce nere stringermi violentemente le caviglie.
Solo ora mi rendo conto della posizione in cui sono.
Sono sdraiata di lato su una sottospecoe di letto, le mani sono legate dietro alla schiena e le gambe pure, sono piegate in modo da endere la posizione un po' più comoda.
Sento un fortissimo senso di nausea e di vertigini, provo a far scivolare le mani sotto alla schiena per liberarmi da quella posizione ma nel bel mezzo della mia operazione sento lo stomaco svuotarsi e mi ritrovo piegata in due con la testa che sporge fuori dal letto mentre qualunque cosa abbia mangiato ieri sera viene espulsa dal mio corpo in una sostanza disgustosamente puzzolente.
Mi ritrovo senza fiato e con la faccia rivolta verso il pavimento ormai ricoperto di vomito.
Non appena riapro gli occhi una mano tesa mi allunga un fazzoletto, senza badare a chi possa essere lo afferro e mi sbrigo a pulire la bocca ormai impregnata di quella disgustosa poltiglia.
Dopo aver getato il fazzoletto accartocciato a terra alzo lo sguardo che si scontra con due occhi verdi.
Sobbalzo e mi dimeno tentando di allontanarmi ma i miei sforzi sono inutilo perchè subito Franco è su di me.
Mi fissa dritta negli occhi con uno sguardo che potrebbe incenerirti in un istante.
Io mi limito a ricambiare con uno sguardo terrorizzato supplicandolo mentalmente di spostarsi.
Sembra avermi letto nel pensiero perchè subito si sposta ed esce dalla stanza lasciandomi da sola e terrorizzata.
Mi sdraio di nuovo dul letto e provo ad addormentarmi ma è tutto inutile.
Passo la notte in bianco ammirando la luna attraverso la finestrella che si trova a circa due metri da me.
Ogni tanto passa qualche uccellino oppure una nuvola di passaggio mi offusca la visuale ma apparte questo la notte passa lenta e rigida.
***
Sono ancora qui, a fissare quella maledetta finestrella alla quale hanno aggiunto delle sbarre dopo la mia ultima fuga.
Mi ritrovo assorta nei miei pensieri, penso a Johnny, alle sue carezze, ai suoi abbracci, ai suoi baci, al suo sguardo ed a quanto tutto questo mi manchi maledettamente tanto...troppo.
Non abbiamo più passato momenti "intimi" dopo quella sera in camera mia, al massimo ci siamo dati qualche bacio un po' spinto ma nulla di più.
Reprimo subito ciò a cui stavo per pensare e cerco di concentrarmi su qual cos'altro, mi vengono in mente Oliver e mamma e poi...papà, si chianava Marcus e...BASTA!
Anche il solo pensare il suo nome mi fa venire un nodo alla gola e lotto con tutta me stessa per reprimere le lacrime.
D'un tratto si apre la porta ed entra Franco con in mano un vassoio pieno di cibo, ha un'aria gentile se non fosse che mi ha rapita per l'ennsima volta.
Mi sorride e si siede vicino a me, appoggia il vassoio sul tavolino di fronte a noi e mi fa cenno di mangiare, neanche per un momento il sorriso ha abbandonato il suo viso.
Comincio a sospettare di tanta dolcezza, cosa mai vorrà da me!?
Ho paura di ciò che potrebbe farmi Josh se mai venisse a "trovarmi", il suo sguardo, è così tremendamente inquietante e poi sprizza odio e disprezzo da ogni poro.
Chissà cosa mi nascondono questi due e cosa hanno in serbo per me, ma soprattutto, chissà se e quando rivedrò Johnny.
Franco interrompe i miei pensieri
Franco:- Devi stare tranquilla, sentiti come se fossi a casa-
?
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Lo so, aggiorno ogni morte del Papa ma capitemi, tra la scuola, gli amici e la mia vita sono abbastanza impegnata, e poi sto cercando di renderla il più interessante possibile.
Libri:
"You and I " di: Tini_Ari_My_Life
Lo consiglio a tutti, è bellissimo!
Detto questo vi saluto.
Goodbye!
