24~Prigioniera

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Ed ecco la decima riga tracciata sul muro, è così che conto i giorni, come i carcerati.

Ho staccato un'angolo della carta da parati e dietro ad essa faccio un segnetto al giorno per tenere il conto di ogni singolo giorno passato in questa prigione perchè è così che lo vedo questo posto, come una prigione.

Ho pure l'orario:

08:00 = sveglia
08:30 = colazione
09:00 = rientro in camera
09:00/12:00 = tempo libero( da passare in camera)
12:00 = pranzo
12:30 = rientro in camera
14:00 = bibblioteca
15:30 = lezione
18:30 = rientro in camera
19:00 = cena
19:30 = rientro in camera
21:30 = dormire

Sono costretta a rispettare questa tabella di marcia, non so quali possano essere le conseguenze in caso di un mio errore ma so di cosa sono capaci e di certo non voglio provocarli.

Non ho più rivisto Josh dalla sera in cui sono arrivata e sono stranamente ansiosa di conoscerlo meglio, in fondo è mio fratello e come tale dovrò trattarlo e lui dovrà trattare me come una sorella.

Con Franco invece le cose vanno a gonfie vele, quando ho il tempo libero ogni tanto si ferma in camera mia e chiacchieriamo del più e del meno.

Lui ha l'incarico di sorvegliarmi e di controllare che sia sempre in orario.

Gli unici argomenti che non abbiamo ancora affrontato sono Josh e la sera in cui sono arrivata, è successo qualcosa che lui non vuole che io ricordi.

Marcus non l'ho più rivisto da quella volta, neppure per caso, non so cosa faccia tutto il tempo, non ho neanche ben capito il suo lavoro...è un mafioso? Un assassino? Un contrabbandiere? Un trafficante?

Ho cercato di chiederlo a Franco ma cambia subito argomento.

Oggi è stato con me persino a pranzo ma non come guardia, come amico ed ora siamo in camera mia a conversare come dei vecchi amici dato che qua è l'unico amico che ho

Io: daiii dimmelo!-lo scuoto ridendo

Franco: e va bene, è stato in terza media, ero ad una festa dal mio migliore amico dell'epoca ed ho bevuto tanto da ritrovarmi in un cespuglio con addosso un sacco della spazzatura, pulito, non so come- ride e scuote la testa, io rido con lui

Io:- non ti credevo così trasgressivo- dico con un tono buffo

Franco:- Tu invece? Hai mai bevuto tanto da non ricordare niente?- ci penso un'attimo e subito mi ricordo

Io:- si...quando mi avete portata quà, non ricordo niente di quella sera- lo guardo come per dire "dimmi tutto" e lui sembra averlo capito

Franco:- Non credo che tu voglia saperlo...credimi-

Io:- Perchè!? Ho combinato qualcosa di grave?- comincio a preoccuparmi

Franco:- No, niente di grave - ridacchia grattandosi la nuca - hai fatto qualcosa che non avresti mai fatto, tutto qua...- ma lo fa apposta o cosa!?

Io:- Eddaiii! Adesso me lo devi dire...per forzaa!- e che cavolo, non può provocarmi così.

Franco:- Arriverá il momento giusto- sfoggia un sorrisetto compiaciuto ed io non posso fare altro che attendere che arrivi questo "momento giusto"- beh, è l'ora della bibblioteca, non sei elettrizzata all'idea di assumere tanta conoscenza che ti cambieranno la vita!?- riesco a cogliere il sarcasmo e contraccolpo con lo stesso tono

Io:- Sii, non vedo proprio l'ora di rinchiudermi tra quattro mura sommersa di libri che trattano di argomenti a me indifferenti piuttosto che stare ancora un po' qui con te- concludo con un sorrisetto.

Franco scoppia a ridere

Franco:- Hahaha! Ma come parli!? Hahaha!- prende fiato e si ricompone- su su, è ora di "apprendere un po' di conoscenza"- ridacchia ed assieme andiamo in bibblioteca.

Ci sediamo al solito tavolo e vado avanti a leggere, sto leggendo Half Whild, il secondo libro di una trilogia, mi sono innamorata del protagonista e della storia sin dal primo libro.

Finita l'ora di biblioteca è il tempo delle lezioni, oggi è la volta di storia.

Come argomento Franco ha scelto "Cesare e l'antica Roma", non sono mai stata brava in storia ma lui la legge come fosse un racconto e così è molto più facile da ricordare.

Anche la lezione finisce e vengo scortata in camera dove mi preparo per la cena.

Arriviamo in sala da pranzo e mi siedo a testa bassa al mio posto, quando alzo la testa noto dall altro capo del tavolo niente meno che Marcus in persona.

Per un'attimo rimango impietrita ma subito abbasso lo sguardo per educazione e fingo che lui non ci sia.

Non è mai venuto a cena con me, neanche à pranzo, non l ho proprio mai visto dalla prima volta e sono un po' stordita.

Marcus:- Vanessa, cara, siediti pure vicino a me-

Titubante mi alzo dal mio posto accomodandomi vicino a mio padre.

Continuo a tenere la testa bassa aspettando che lui inizi un discorso per spezzare questo insopportabile silenzio.

Marcus:- Raccontami Vanessa, raccontami della tua infanzia- si sporge leggermente verso di me, segno che gli importa sul serio

Io:- Beh, da quando ne ho memoria abbiamo continuato a trasferirci restando in un posto da un mese a massimo quattro, per me è stato difficile e non oso immaginare per Oliver...- subito mi interrompe

Marcus:- Chi è Oliver?-

Io:- È mio fratello-

Marcus:- E quanti anni ha?-

Io:- Dieci...no sapevi niente di lui?-

Marcus:- No, dev'essere figlio di un'altro...- fissa un punto indefinito e sembra perdersi in pensieri profondi.

Arriva Vittorio con la cena e da li nessuno dei due apre bocca se non per mangiare.

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Scusate per l'attesa ma non sapevo più come continuare.

Beh, eccovi qui il ventiquattresimo capitolo, spero che vi piaccia.

Sarò occupata di questi tempi perchè sto guardando una serie tv "Doctor Who", è fantastica ma per adesso dura 9 stagioni ed io sono arrivata alla 4, è una droga ed una mia amica ha detto che il bello deve ancora iniziare...moolto bene.

Alla prossima.
Bye!

Doppio destino || Johnny DeppDove le storie prendono vita. Scoprilo ora