Chapter 2 - Hogwarts

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Appena li raggiunsero i due ragazzi, un abbraccio di gruppo avvolse tutti, e dopo mesi Rachel si sentì con quella credeva fosse la sua vera e unica famiglia. Si sciolsero da quella affettuosa stretta e iniziarono a camminare per Diagon Alley senza una meta precisa.
"Come avete passato le vacanze?" Chiese Ed.
"Non è cambiato niente, stessi ritmi, tipo una missione ogni settimana. Quasi non ci sembrava di essere in vacanza, vero Haz?" Rispose Louis voltandosi verso l'altro ragazzo che alzò lo sguardo color smeraldo, e annuì energicamente, scomponendo i ricci color nocciola, mentre i due rossi strabuzzavano gli occhi.
"Cosa sono quelle facce strane?" Domandò preoccupato il ragazzo occhi-verdi.
"Io.. Noi.. Non siamo stati chiamati per nessuna missione" ammise Rachel perplessa.
"Probabilmente avranno voluto lasciarvi un po' di tempo per voi dopo le infinite missioni a cui avete partecipato l'anno scorso" suppose Harry di rimando.
Continuarono a parlare del più e del meno, e soprattutto di come Harry si trovasse a casa Tomlinson. Sì, perché dopo il suo ultimo ritorno, Holmes Chapel era stata rasa al suolo e lui dopo anni di orfanotrofio era stato 'adottato' dalla famiglia di Louis.
Louis William Tomlinson abitava a Doncaster, famosa nel mondo magico per essere abitata solo da maghi, aveva 17 anni e faceva impazzire tutte le ragazzine in piena crisi ormonale grazie ai suoi occhi azzurri ghiaccio e quel frenetico modo di aggiustarsi i capelli che gli aveva attaccato il suo amico riccioluto. Frequentava lo stesso corso dei 3 ragazzi di 16 anni perché era stato accettato a Hogwarts con un anno di ritardo a causa della storia della sua famiglia. Il Ministero della Magia lo teneva sempre sott'occhio, e ad ogni sgarro nel suo comportamento faceva scattare polemiche di ogni genere.

Il che succedeva molto spesso.

"Sono delle persone simpatiche come Lou" sorrise Haz. "E sua nonna cucina benissimo! All'orfanotrofio il budino scaduto era considerato un ottimo dessert." raccontava senza smettere di sorridere. Anche Louis sorrideva mentre lo ascoltava. Ed batté un'amichevole pacca sulla spalla di Harry e farfugliò un "siamo felici per te" mentre si avvicinavano al posto più affolato di Diagon Alley, il negozio di libri. Presero tutto il necessario, dalle penne d'oca alle boccette di inchiostro ai rotoli di pergamena per finire con i libri. Avrebbero tutti frequentato lo stesso corso, come era probabile vedere.
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"Sul serio sei stato bocciato a Storia della Magia?!" Esclamò Ed a Louis sbalordito.
"Hey Harry non se l'è cavata meglio ad Astrologia!"
"Ho confuso la cintura d'Orione con la costellazione di Cassiopea" brontolò lui rassegnato e deluso, come se ancora quell'errore non li fosse andato giù.
"Almeno non sono materie estremamente valide per ciò che facciamo" constatò Rachel sedendosi a tavola, nell'intento di aprire un vasetto pieno di formaggio grattugiato. Come ogni anno prima della scuola, i quattro ragazzi si riunivano a casa Tomlinson nel loro rudere sulle colline Londinesi, molto più vicino alla stazione dei treni rispetto alle casa di tutti loro. In verità Rachel abitava nei pressi di Londra, ma casa sua non era sicuramente all'altezza di ospitare 3 adolescenti maschi come i suoi amici.
Harry avrebbe rotto maldestramente un piatto.
Louis gli sarebbe andato addosso mentre rideva, rompendo un altro piatto.
Ed avrebbe iniziato a sbraitare contro di loro ricordando quanto fosse irresponsabile il loro comportamento, e soprattutto riportandoli alla memoria l'incidente durante la missione in Scozia, quando Harry andò a sbattere contro un albero e Louis fece lo stesso perché lo stava guardando; e magari mentre lo raccontava li avrebbe lanciato un piatto addosso.
Infine, Rachel avrebbe iniziato a urlare più forte di Ed per farli smettere, lanciando due piatti per terra.

E nonna Redwood tiene molto al suo set in porcellana, che spaccia come un antico pezzo di storia, quando sua nipote l'ha vista benissimo comprarlo alla Coop con i punti della spesa.

L'abitazione di Louis, molto più adeguata al contenimento di quel gruppo di scellerati paragonabili ad una bomba sul punto di scoppiare in qualsiasi momento, era in pietra e protetta da incantesimi anti-babbani; c'erano più o meno 5 camere ma i ragazzi preferivano sempre stare nella stessa stanza insieme per evitare di  mettere troppo sotto sopra la casa, anche se alla fine era ciò che facevano ogni anno.
Dopo la cena stettero un po' fuori a sedere sull'erba per godere della brezza di fine estate prima di tornare a scuola. Mancavano solo 2 giorni, calcolò Rachel. E non sapeva se era un bene o un male tornare là: ricominciare tutto di nuovo, vivere ogni giorno con mille responsabilità e un carico di segreti fin troppo pressanti per un'adolescente di 16 anni senza nemmeno una famiglia. Si girò verso Ed. Ma tu ce l'hai una famiglia. Si ricordò mentalmente. È solo un po' speciale. Sorrise inconsciamente mentre studiava i suoi lineamenti illuminati esclusivamente dalle lanterne intorno alla casa. E non poteva non pensare di essere fortunata ad avercelo sempre a fianco. Lui se ne accorse e le rivolse un sorriso talmente imbarazzato da far ridere la ragazza, mentre entrambi si godevano quel panorama mozzafiato. Lo spettacolo davanti a loro era semplice ma meraviglioso: il rudere Tomlinson si ergeva su una collinetta da dove era possibile vedere tutte le colline circostanti. L'unica luce dietro di loro era emanata dalle lanterne della loggia del rudere dove avevano cenato comodamente su divanetti pieni di cuscini. Tutt'intorno era buio eccetto per alcuni puntolini luminosi che in alcuni casi rappresentavano le stelle e in altri case isolate, come la loro, fra vigneti e campi di olivi. Era impossibile vedere dove finisse la terra e iniziasse il cielo, e questo faceva uno strano effetto. Non sapere dove si concludeva qualcosa perché era troppo simile all'altra faceva provare un non so che di sbagliato, eppure uniti insieme erano perfetti.

POSSESSED || L.S. || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora