Chapter 1 - L'inizio di una storia

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"Fermati, ti prego!" l'aveva urlato così tante volte che ormai le mancava il fiato in gola. Lanciò un nuovo incantesimo per ripararsi dallo Stupeficium scagliatole dall'avversario. "Non voglio farti del male!" urlò riparandosi dietro a un masso, guardando il cielo in lacrime. Ogni parola le costava caro, ma arrendersi ora avrebbe reso inutile il motivo per cui era lì. "Lo so che mi riconosci, Ed! Sono io! RACHEL!". Lui restò immobile per un secondo, come se quelle parole avessero aperto qualcosa in lui. Per un secondo, le sue iridi avevano accennato al colore naturale dei suoi occhi, un azzuro limpido e rassicurante; ma l'attimo che seguì il precedente ripresero la sfumatura grigio pietra che avevano avuto fin dall'inizio dello scontro. "è davvero notevole quanta speranza ci sia nel vostro stupido corpicino da adolescenti" mormorò una voce glaciale. Rachel non si lasciò intimidire e uscì dal suo nascondiglio. "Dimmi cosa gli hai fatto! COSA GLI HAI FATTO!" "non serve a niente agitarsi, rilassati ragazzina. Il tuo amichetto sta solo seguendo la sua vera natura, quella del male." "BUGIARDO!"

- circa 9 mesi prima -

Osservare il soffitto invece di dormire non risolverà affatto le cose, pensò Rachel sbuffando. Oramai aveva perso il conto dei minuti, forse delle ore, che aveva passato distesa sul letto a guardare la parete sopra di sé.
La sua folta chioma rossa occupava la maggior parte della superficie del materasso, e le davano un leggero prurito al collo.  A rompere il silenzio c'erano solo una lieve brezza che muoveva dolcemente i rami degli alberi nel giardino davanti alla sua casa, e alcune macchine solitarie, i quali motori rimbombavano nella quiete della città addormentata. La notte era calata da molto, e l'unica luce che filtrava nella camera, era quella del lampione che illuminava la strada su cui si ergeva casa sua e di sua nonna; la candela che aveva acceso poche ore prima, e che teneva sul comodino di legno chiaro accanto al suo letto, si era spenta, rabbuiando ancora di più l'ambiente. Sbuffò di nuovo, e si girò su un fianco, quello opposto alla finestra, dandole le spalle; come mai ci metteva così tanto a rispondere? Che fosse successo qualcosa? Mentre si riformulava questa domanda per l'ennesima volta, un barbagianni dall'aria familiare planò nella camera, ma Rachel se ne accorse solo quando lui piantò le sue zampe fra i suoi capelli.
"Ahi Astro!" sussurrò massaggiandosi la cute. L'uccello emise un verso che suonava come una scusa, e porse la zampina a cui era legata stretta stretta un lettera con un nastro rosso come i suoi capelli.
La ragazza aveva già capito con sua grande gioia da chi era stato inviato il messaggio.
Slegò la pergamena impaziente e accarezzò le brune piume di Astro in segno di ringraziamento. In seguito lui si levò in volo e uscì dalla stanza a cercare cibo dopo un lungo viaggio, come faceva sempre quando portava una sua lettera. Rachel, finalmente levò un sospiro di sollievo nel leggere la lettera.

"Alle 11.00 di sabato sotto il binario 9 3/4, rispondimi solo in caso di problemi, va bene?

Un bacio, Ed xx."

Sorrise. Dopo un'estate passata fra babbani e le pentole di sua nonna, avrebbe rivisto il suo migliore amico per i soliti acquisti a Diagon Alley pre-scuola. Probabilmente ci sarebbero stati anche Harry e Louis, ma il binario 9 3/4 era il posto esclusivo in cui si davano appuntamento lei e Ed. Lo consideravano il punto di incontro tra babbani e magia, dato che lui e la sua 'famiglia' vivevano dentro il mondo magico e lei no. Strinse la lettera al petto, e il letto si fece improvvisamente morbido, soffice, invitante. Sistemò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi, stringendo ancora la lettera di Ed. Cadde in un sonno profondo, con il sorriso sulle labbra.

Il sabato arrivò dopo una lunga e desiderata attesa. Rachel si apprestò a prepararsi e uscire in fretta e furia verso il binario 9 3/4 con i galeoni sufficienti per gli acquisti in tasca. Per avere 16 anni, Rachel poteva essere considerata una babbana molto strana agli occhi degli sconosciuti. Alla sua età già molte ragazze giravano con una borsa e ritenevano importante truccarsi e vestirsi bene. Ma Rachel trovava questo tipo di cose estremamente superficiali, tanto che il trucco era una rarità sul suo viso e i suoi  pantaloni stretti e neri non si abbinavano per nulla alla felpa bianca con motivi geometrici blu che indossava e il cappello di lana grigio ficcato frettolosamente in testa. Alle 11.08 era sotto il binario 9 3/4 e non si meravigliò quando vide Ed accanto a lei già ad aspettarla: lui era sempre puntuale."Ciao rossa" "ciao rosso" Si salutarono scherzosamente e si abbracciarono forte. Rachel adorava gli abbracci di Ed, perché lei aveva una corporatura minuta, e lui con le sue braccia l'avvolgeva in un piacevole caldo riparo. Quando si staccarono, il ragazzo le schioccò un dolce bacio sulla fronte. "Andiamo?" chiese piuttosto concitato. La ragazza annuì contenta e lo seguì per la strada, diretti a Diagon Alley. Fra un racconto dei gatti della nonna, le partite di Quidditch, e i voti del G.U.F.O., i due arrivarono nella città dei maghi abbastanza presto per comprare i nuovi libri prima di mangiare. "Haz e Lou non dovevano venire con noi?" chiese Rachel un po' confusa. "No, arrivano dopo  pranzo. I soliti problemi con la Polvere..."La ragazza cominciò a ridere."Non mi meraviglio". Era così stupido per loro andare a cercare i libri dei  corsi delle materie per diventare Auror, quando loro lo erano già. Avevano preso E a quasi tutte le materie all'esame G.U.F.O. e anche se Rachel non se l'aspettava, Ed glielo aveva detto.

"Credo sarebbe grave se prendessimo  meno di O a questi esami, Rachel."

Le aveva detto qualche mese fa. In effetti nemmeno gli Auror che li addestravano sarebbero stati molto contenti; ma andò tutto liscio e durante l'estate ebbero la fortuna di non essere nemmeno chiamati in missione. Essere Auror a 16 anni era come vivere 2 vite completamente diverse nello stesso momento, e ciò rendeva tutto molto più stressante. Molte volte Rachel si era chiesta come mai fosse stata scelta fin da giovane a questo tipo di vita. Ma la risposta era sempre stata ovvia: aver avuto dei genitori Mangiamorte uccisi dallo stesso Lord Voldemort perché essi non avevano dimostrato fedeltà al suo ritorno era più che sufficiente. Ma la vera domanda era perché anche Ed. Non glielo aveva mai chiesto. In effetti lui risultava uno studente come gli altri, ma pensandoci anche lei faceva la stessa impressione agli altri maghi. Nessuno a scuola sapeva il loro segreto, e nessuno dei due aveva mai pensato di vantarsi del loro lavoro, anzi, a volte lo consideravano addirittura una disgrazia. Mangiarono in un chiosco accanto a Ollivander e attesero in silenzio gli altri due amici, che non si fecero aspettare per molto.







"Lou! Hazza!" li chiamarono entusiasti all'unisono.


spazio dell'autrice:

ok questo era il primo capitolo forse un po' corto, fatemelo sapere! Cosa ve ne pare? E questo è solo l'inizio! Sono troppo emozionata di conoscere le vostre opinioni, magari con dei commenti, e se vi è piaciuto votate la storia! Accetto anche correzioni o opinioni negative, serviranno a migliorare la storia!
[se vi torna la notifica del capitolo è perché l'ho corretto]

Va bene, basta vado a dormire. Buonanotte Readers!!

-Grace xx

POSSESSED || L.S. || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora