Chapter 15 - This Is Not The End

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"C'è un limite anche all'altruismo, lo sai?" Le ripeté per l'ennesima volta.

L'improvvisa partenza di Ed e Louis non aveva fatto chiudere occhio né a Harry né a Rachel per tutta la notte.
Adesso i due ragazzi erano intenti nel consumare la loro colazione, ma, più che mangiare, discutevano; un litigio che andava avanti da ore e ore.
Rachel era fermamente convinta che bisognava partire e andarli a cercare. Aveva molto timore del motivo per cui avevano lasciato la scuola nel bel mezzo dell'anno scolastico e, venire a sapere quella stessa mattina che anche Zayn mancava a colazione, aveva fatto salire, non di poco, la sua angoscia. Il terrore che tutte le ricerche che aveva fatto su Zayn fossero collegate alla scomparsa dei suoi migliori amici, la tormentava dalla sera prima.
"Come puoi voltare le spalle agli amici di una vita così? Dopo tutto quello che hanno fatto per te. Soprattutto Louis." Rachel toccò un nervo scoperto che lasciò il riccio spaesato.
"Lascia stare." Rispose cupo Harry. Adesso non c'erano più dubbi sul fatto che quella mattina, non avrebbe toccato cibo prima dell'inizio delle lezioni.
"Scusa?" Chiese la ragazza cercando di incrociare il suo sguardo.
"Non parliamone."
"Come puoi dire così? Sei innamorato di lui da anni, e solo perché se n'è andato dimentichi tutto? Sei impazzito, Harry?"
"Lui non mi ama." Sputò Harry amaro.
"Harry.."
"Harry un corno, Rachel. Io non so chi sia, non so di chi mi sono innamorato, non lo riconosco, il Louis di molti anni fa non lo avrebbe mai fatto." Fece una pausa, strinse il tovagliolo con un gesto secco della mano.
"Io.. Io sono confuso. Non me l'aspettavo. Perché sono andati via?"
"Questo non c'entra con i tuoi sentimenti." Gli disse la rossa sporgendosi verso di lui, rischiando di bagnare i capelli con il tè.
"C'è altro che ti turba, si vede."
Il ragazzo alzò i suoi occhi smeraldo per incontrare quelli color ghiaccio di lei.
Non poteva mentirle quando la fissava negli occhi. Il suo sguardo era più potente di qualsiasi bugia.
"Mi ha deluso, sono arrabbiato. Ma lo amo. E tra noi non ci potrà mai essere nulla. Ho paura che non lo rivedrò mai più."
"Partiamo!" Esplose Rachel scattando in piedi.
"Ti ho detto di no." Rispose Harry al limite della pazienza.
"Perché Harry, perché?! Avremo risposte, riusciremo a farli tornare indietro, tutto tornerà come prima, dobbiamo solo partire e andarli a cercare."
Il riccio scosse il capo.
"Perché non capisci?"
"Perché sei così testarda da superare sempre il limite?"
"Cagasotto."
"Egocentrica."
"Egoista."
"Ingenua."
"Bene." Disse Rachel offesa. Iniziò a raccogliere maldestramente i suoi libri dalla panca.
"Vorrà dire che ci andrò da sola."
"Cosa?! Rachel! Rachel! Torna qui!"

"Hey hey mica vorrai lanciarle quella pagnotta, vero?" Gridò Niall strappandogli di mano una pagnotta che aveva l'aria di essere diventata un'arma.
"Sì, se non mi avessi fermato. Grazie, Nì."
"Figurati. -si sedette accanto all'amico, e non poteva essere più evidente che ci fosse qualcosa che non andava.- che è successo?" Si limitò a chiedere, cercando di essere il più indifferente possibile. Harry lo guardò storto, probabilmente il suo tono non sembrava convincente.
Niall si ricompose in un attimo e si fece più serio.
"Tu e Rachel non litigate mai."
"Lo so."
"Deve essere successo qualcosa di grosso."
"Lo so."
"Certo che lo sai, se no non potresti dirmelo."
"Lo so."
"Harry?"
"Lo so."
"Harry!"
"Cosa?!"
"Posso sapere cosa sta succedendo?!"
L'orologio segnò le 8. Le lezioni iniziavano.
"Ti spiego dopo, adesso devo correre a Erbologia."

"Volevi lanciarmi una pagnotta in testa?!"
Questa fu la prima cosa che Harry sentì appena entrato nella serra B.
"Come fai a saperlo?!"
"Ho visto Niall che ti fermava mentre uscivo."
Vide l'amico in piedi accanto a lei che cercava un posto libero intorno al piccolo orto di piante magiche.
"Vieni. -lo chiamò distaccata- ti ho tenuto il posto."
Harry indossò camicie e occhiali e prese posto accanto alla ragazza.
"Grazie." Le disse con aria altrettanto piatta.

"Ci hai pensato?" Gli chiese a fine lezione.
"A cosa?" Domandò Harry stranito.
"A Louis, Ed.. Alla partenza.."
Il ragazzo stronfiò, ormai senza un briciolo di pazienza.
"Non ci devo pensare, la mia risposta non cambia."
"Non riesco a crederci." disse lei sconvolta.
"A cosa non riesci a credere? -quasi urlò Harry- non riesci a credere che resteremo qui?"
"Non riesco a credere che te ne stai fregando in questo modo! Stiamo parlando di Ed e Louis, dei nostri migliori amici... Non hai paura di non rivederli mai più? E se fossero stati costretti ad andarsene? Io non posso restare qui, e non capisco come tu, il ragazzo più dolce, altruista, generoso, che io abbia mai conosciuto, non abbia esitato nemmeno un dannato secondo a decidere di non partire. Come puoi girare le spalle agli amici di una vita così? loro non l'avrebbero mai fatto."
Molti studenti si erano fermati ai lati del corridoi per assistere -seppur con finta aria indifferente- alla lite, senza comprenderne il come, il dove, o il perché. Anche Niall e Liam si trovavano nel corridoio, e, senza farsi notare, osservavano impietriti la scena.
"Ma è per te, cretina -s'infuriò- ho promesso a Ed che ti avrei protetta se a lui fosse successo qualcosa, ma cazzo, mi stai rendendo la vita impossibile. Credi di continuare? Resterai qui, con me, e non andrai da nessuna parte. Non ci amano così tanto se poi ci hanno lasciati qui."
"Cosa sta succedendo?" Interruppe con aria autoritaria una professoressa.
"Niente, professoressa. -rispose Rachel con gli occhi colmi di lacrime- niente di importante. Giusto, Harry? Chi se ne importa, vero?"
Raccolse i libri che le erano caduti involontariamente e scappò via piangente.
"Rachy!" La chiamò Niall, correndole dietro.
Intanto la folla iniziò a disperdersi ripopolando i corridoi vicini, mentre Liam e Harry restarono fermi, vicini.
"Amico cosa è successo?" Gli domandò il Corvonero, ancora all'oscuro della situazione ingestibile che Harry stava passando.

POSSESSED || L.S. || Ed SheeranDove le storie prendono vita. Scoprilo ora