8 anni prima..

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- Fallo uscire amore mio ti prego.. - la donna, seduta al centro del letto, era sudata ed aveva un aspetto orribile, aveva la pelle color grigio, come se impersonalizzasse un cadavere che respirava, gli occhi rossi, con la differenza che era molto più che viva. L'uomo che la fissava, restava lontano dalla scena, e il sangue che dilaniava il letto gli fece prendere vita il color ambrato dei suoi occhi, la fermezza dei pugni sugli avambracci, cercava di non guardare per non stare male, ma i canini iniziarono a spuntare. - mi sta mordendo, vi prego, fatelo uscire! - le donne accanto a lei, avevano stracci ed abiti sporchi di sangue, e il sudore grondava dalle loro fronti, chi portava asciugamani puliti, chi invece tratteneva nelle mani delle tinozze d'acqua calda, e fredda.

- Padrone se non volete farle del male, vi supplico, uscite dalla stanza! - supplicò una donna dal viso preoccupato.

- Va bene, esco..

- No! - urlò la donna, e l'uomo si bloccò poco prima di aprire la porta. - amore ti prego resta con me!

- Ma signora, non vede che suo marito..

- Ho detto che deve rimanere - le minaccia stritolandole il braccio e ringhiandole contro, la povera sussurra un gemito di dolore, abbassa lo sguardo, e fa quello che è di dovere fare.

- Allora al mio "Tre" spinga il più forte che può!

- Si, si.. - la donna inizia a respirare come le insegnarono.

- Abbiamo un problema.. - la ragazza alza le coperte del letto per controllare il bambino, ma nota che c'è qualcosa di strano.. - il feto non vuole uscire.

- Ma dobbiamo provarci! - sussurra all'orecchio una giovane apprendista.

- Lo so, ma potrebbe essere rischioso! Se non esce il bambino, potrebbe uccidere la madre, e infine morire anche lui.. - suggerisce con un filo di voce l'apprendista.

- Va bene, allora al mio "Tre" okay? - domanda di nuovo, e l'altra risponde con un cenno appena fatto con la testa, e negli occhi riprende il terrore. - Uno, due, TRE..

La donna inizia a gemere e a spingere più che può, e l'unica cosa che riesce a cacciare sono le lacrime, che invadono il suo viso, e spinge sempre più..

- Mi sta mordendo.. - continua a gridare..

Le ragazze al suo fianco, le tamponano il sudore, e le lacrime, e la incitano a spingere sempre più.

- Avanti Signora, ce la può fare!

La donna continua a spingere. Dopo due piccoli minuti, ecco il primo vagito.

- È una femmina! -urla la ragazza che l'ha presa in braccio..

- La mia bambina, la voglio vedere.. - la donna esausta, porge le braccia all'apprendista, che l'aveva presa in un asciugamano, togliendo dal corpo della neonata i piccoli residui di placenta e sangue della madre. L'apprendista guarda l'uomo sull'uscio, che con una mano si tappa gli occhi. E la porge nelle braccia della madre.. - Oh, mio

piccolo amore.. sei così bellissima, la mamma ti ama così tanto. - le porge un bacio dolce sulla tempia, ancora sporca. - sei così delicata. - le sussurra dolcemente, come se volesse cantarle una ninna nanna. - Sai la mamma voleva tanto visitare luoghi incantati, ma purtroppo non può più farlo. Sappi però che ti resterò accanto figlia mia! - la stringe delicatamente a se, come se volesse rimanerle un abbraccio. - la mia Chyna. Sì, ti chiamerai così! - la donna continua a sussurrarle all'orecchio parole dolci, una piccola ninna nanna, e poi la porge nelle braccia dell'apprendista.

- Signora? - domanda l'apprendista. Ma non ci furono risposte da quel corpo ormai senza respiro. Quel respiro che rendeva viva la sua anima.

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