7. Devo farlo..

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Era diventato un peso, una malattia volere qualcuno al mio fianco. Qualcuno che mi sopportasse. E io quel qualcuno lo volevo con Nick. Mi sono innamorata di lui. È stato un errore, "non doveva succedere"! mi ripetevo, e la mente non ce la faceva più..

Andai allo specchio, e mi guardai. I capelli sciolti, color miele che piacciono tanto a lui. I miei occhi, erano belli, adesso li odio, perché fissano un punto nello specchio che non so nemmeno definire.. un punto vuoto. Un punto dove poter lanciare un mattone e infrangere in mille pezzi questa casa. Odio anche le mie labbra "sono come ciliegie" eccolo che risuonano ancora frasi che mi ha detto.

- Stupida cretina! Basta! – mi do un ceffone, e mi riprendo. La devo smettere. Sono una donna, sono forte, e non posso demoralizzarmi per una cosa del genere. Però soffrirò, se lo vedrò, credo che morirò!

Improvvisamente ricordo l'altro giorno, quando ho suonato per lui. Esco dal bagno e vado verso il pianoforte. E suono, il brano che gli ho fatto ascoltare. Lo accenno, odio anche questa canzone adesso. Odio me stessa. Sbatto il pugno sui tasti, dopo aver accennato le prime battute dello spartito del brano che avevo fisso nella mente.

- Ti odio! – inizio a riversare, in modo continuo, le migliaia di lacrime, che a quanto pare non vogliono fermarsi.

Prendo la vestaglia, e tolgo l'asciugamano. E con in mente le note di " If I could see you again", mi appoggio sul letto, e provo a farmi coccolare, vorrei dormire ma non ci riesco. – Perché ti amo? – me lo domando da quando sono entrata dalla porta di casa mia.

Ripercorro tutti i momenti passati con lui, e studio dove ho sbagliato. Ho sbagliato su tutto. Gli lasciavo chiamarmi "dolcezza", gli ho lasciato sorridermi in quel modo così sexy, e mi ci sono affezionata. Gli ho lasciato farmi baciare, dovevo dargli uno schiaffo. Ma non l'ho fatto. Mi sono fatta toccare, anche quando non ci siamo parlati.. gli ho concesso i miei spazi, e le mie abitudini. Che sono diventate le abitudini di entrambi.

Mi odio, per aver permesso di farmi questo!



Sento il suo odore..

Sono arrabbiata, deve andare via! Non lo voglio più vedere! Mi affaccio alla finestra. E lo vedo, che mira il paesaggio della notte. Mentre io sono qui che lo fisso. Forse mi sono innamorata anche del fatto che è bello. Lo è tanto. Le sue spalle poco larghe, che mi coprivano quando mi insegnava a stare in guardia, le sue braccia forti, che reggevano i sacchi, la sua camminata, dolce e sexy. Lo guardo con labbra socchiuse. E mi rendo conto che lo sto fissando come una ragazzina innamorata. Mi appoggio al muro della finestra, e mi passo una mano sulla fronte, e mi accarezzo i capelli.

Basta deve andare lontano da me!

Devo smetterla di pensarlo. Devo correre!

Mi dico che sarà peggio, ma devo, devo uscire da questa casa..

Mi vesto in fretta e scendo. Apro la porta di casa, e lui passeggia, avanti e indietro davanti all'entrata del giardino di casa mia.

- Hai finito di coprirmi! Puoi tornare da dove sei venuto! – gli dico acida.

- Chyn..

Non lo faccio parlare che scappo. Corro il più veloce che posso.

Mi fermo all' estremo della città. E se andassi adesso a Straume? E non ritorno più?

- Ti prego non lo fare.. – rimango di sasso, quando sento la sua voce.

- Ti ho detto di andare via.. – non mi volto, ma so che se lo faccio, non ce la farò a correre di nuovo. Lui andrà via di nuovo e io riprenderò a piangere!

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