8. Vendetta..

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Sono passati pochi giorni, e io volevo dimenticarlo, volevo che Nick andasse via dai miei pensieri, andasse via dalla mia vita!

Quella mattina presi una decisione, andare via per pochi giorni da Bergen, visitare il mondo, ma soprattutto, cercare la mia famiglia. Presi il taccuino di mio padre e iniziai a camminare. Vedere posti nuovi, e conoscere storie, leggende, usanze di varie terre.

Il primo parente da trovare era lo zio Gustaf, prozio di mio padre, e grande vampiro. Dal taccuino, sembra che risiede ancora in Italia, e così passeggiai per l'Italia, e la voglia di conoscere i miei nonni umani è molto forte. Ma meglio evitare! Mi ritrovo a Roma, la capitale di questa magnifica terra. Sono riuscita a contattare dei cugini lontani, che mi dessero notizie dello zio Gustaf, e un cugino mi ha dato appuntamento in un ristorante al centro della Città. Che affaccia sul Colosseo, che spettacolo! Rimango seduta ad ammirare la prosperosa architettura che mi si pone davanti, e la scruto in ogni angolo. Sento odore di vampiro, che viene dal mio sangue.

- Piacere Claudio.. – mi porge la mano un vampiro, italiano, che si presenta con modesta eleganza, moro, alto, e sguardo assassino. Un tipico vampiro italiano. – cosa ti spinge a venire qui? – mi domanda curioso.

- Cerco la mia famiglia. E tu sei..? – gli domando.

- Sono un lontano parente di zio Gustaf.

- Allora siamo parenti, a quanto pare.

- Quanti secoli hai? – mi domanda scrutandomi. – non hai l'odore del tipico "Essere umano". – lo pronuncia porgendo le mani davanti alle labbra, come per nascondere la verità.

- Non sono come te. Sono metà vampiro, e metà umana. Non te ne ha parlato zio Gustaf?

- No, non vediamo Zio Gustaf, da molto tempo. – questa frase sembra molto ironica, mi suona strana. Meglio non indagare. Sarà accaduto qualcosa a zio Gustaf.

La serata passa tranquilla, e non emetto domande da far nascere curiosità.

Esco dal ristorante, e riprendo a camminare. Passano pochi giorni e mi ritrovo in Lithuania, Balvi. Conosco dei parenti che sono "schedati" nel taccuino, rimango qualche giorno, fino a quando la mia presenza non recasse disturbo. Riparto di nuovo per trovare altri parenti. Una cosa mi ripetevano. Se volevo conoscere la mia famiglia dovevo andare in Russia. E scoprire le mie origini. Ma non volevo trovare subito qualche spiacevole notizia. Così raggirai la Russia.

Ucraina, Kiev. In città c'erano altri parenti. L'Ucraina, aveva una realtà un po' spiacevole. Specialmente nel rango dei vampiri. I miei parenti avevano combattuto contro una famiglia molto antica che veniva proprio dalla Russia, per avere di diritto una terra che gli spetta da secoli. La mia famiglia aveva comprato le terre di quasi mezzo mondo, affinché non rimanessimo senza un tetto.

E l'Ucraina, sembrava la terra di Mezzo. Quella dove tutta la nostra famiglia si batteva per riprendersi la propria terra.

Alcuni cugini, come Taston, aveva avuto una storia con un'umana, e da quella relazione è nata Natalìa, metà umana e metà vampira. Era molto simile a me. Ma preferiva cacciare solo sangue umano. Avevamo un forte legame. Ma dopo un po' andai via. Era una famiglia assetata di sangue. Ne voleva sempre più. Ed io avevo il terrore di diventare come loro.

Partii, ed arrivai in Turchia, Malatya. Qui camminavo solo di notte. Della mia famiglia non c'era traccia. E non c'erano vampiri.

Volevo scoprire di più, riguardo al fatto di andare in Russia. Ma il terrore era forte.

Ritornai a Bergen. Dopo due mesi di viaggio. In tutta l'Europa.

Casa mia, era vuota, e l'odore al suo interno, era simile al suo umore.

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