13. Via d'uscita

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- Pensavo, che dopo questa giornata, e dopo aver fatto l'amore stamattina, fossi più serena.. ma mi sbagliavo. – Nick, mi teneva la mano sulla mia spalla, abbracciandomi. Passeggiando per la foresta.

- Nick, ti fidi di me? – domandai speranzosa, e determinata a conquistarmi una risposta positiva.

- Mi fiderò sempre di te! Cosa c'è che non va?

- Lasciami parlare con Sophie, magari posso arrivare ad un compromesso, e potrebbe lasciarci vivere tranquilli! – ero terrorizzata, preoccupata, erano passati tre giorni, e il mio pensiero ricadeva fisso alla mia scelta!

- Chyna, sappiamo bene come finirà, e credimi non ho paura di morire..

- Ma io non voglio perderti! – lo fermai. Mi scostai da lui. Era troppo! – io ti voglio nella mia vita, non voglio perdere anche te! Sei l'unica parte di me che non voglio perdere, anche se sembra sciocco dirlo, ma mi rendi completamente viva.

- Credi che non ci abbia pensato? – era furioso. – credi che non abbia pensato al fatto che anche io ti vorrei sempre con me? Credi che sia facile per me volerti presente nella mia inutile vita? E dimmi, credi che io preferirei morire piuttosto che restare a guardarti dormire tutti i giorni, e fare

l'amore con te? No, Chyna, tu non lo sai! Fare questa vita, fare la mia vita, implica stare attenti, proteggere chi ami, e io amo te! E devo proteggerti.. e se proteggerti vuol dire morire, allora.. lo farò!

- Nick, ti prego! – incassai due pugni sul suo petto, duro, - non puoi dirmi questo! Adesso non voglio perderti per nessuna ragione al mondo, ti ho trovato, e voglio che rimani accanto a me, fino alla fine.. – iniziai a piangere, come quelle bambine capricciose che ottengono tutto. Io sono una bambina. Non sono mai cresciuta.

- Chyna, ascoltami..

- No.. – cercava di catturare il mio viso, ma io mi rifiutavo.

- Ascoltami! – mi afferrò il mento e lo strinse. – Voglio che tu sappia, tu devi sapere, che qualunque scelta tu faccia io sarò sempre accanto a te! – annuii. Mi diede un bacio sulla fronte, e mi sussurrò "andrà tutto bene", e ritornammo a casa.



- Ehy piccola.. – Nick era nel capannone degli attrezzi del residence dove abitava, aveva quella mise che amavo, con i suoi pettorali al vento, stava ancora sistemando, quel bungalow mal ridotto, lo andai a trovare per sapere come si sentisse dopo la nostra discussione. Sembrava contento, quindi era tutto passato.

- Sono venuta a vedere come stavi..

- Grazie per essere venuta! – si scostò da una sega e si avvicinò. – Sei sempre dolce! – e mi stampò un sonoro bacio. Mi sorrise, e io non feci altro che ricambiare, gli sorrisi, e così mi prese in braccio e mi sistemò sul piano da lavoro. Gli accarezzai quella pelle liscia, color zucchero. –

mi sei mancata stamattina.. – si avvinghiò sul collo, e lasciò un morso delicato, poi baciò, e sentii la sua lingua scorrere sul segno.

- Anche tu mi sei mancato.. – iniziai a gemere, e la voglia iniziò a salirmi. Presi i suoi jeans, e lo attirai di più tra le mie gambe e sbottonai.

- Wow.. cosa ti succede? – sorrideva sulle mie labbra.

- Vorrei farmi perdonare, per ieri! – sussurrai sulle sue labbra.

- Oh, piccola, tu non devi farti perdonare proprio nulla! – mi afferrò i glutei, e spinse il mio inguine contro il suo, sentii la sua erezione. La sua mano scivolò sul mio ventre e farsi spazio nelle mie mutandine, scivolò col palmo e le dita fino alla parte più delicata del mio corpo, che non avevo mai creduto lo fosse, e iniziò a coccolare con le dita, e sostituire il suo membro con le dita, tra le mie labbra più intime. Dopo pochissimi minuti, non mi accorsi dell'orgasmo prepotente e sensuale, che avevo provato. Ma i vampiri sono sempre eccitati? – Oh, si..

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