Adelaide si svegliò in una strana stanza sconosciuta. Si voltò nel letto e cercò di mettere a fuoco qualcosa; vedeva la luce dell'alba filtrare attraverso la pesante tenda che copriva la finestra.
Si alzò e si stiracchiò come un felino, mentre raggiungeva la finestra e scostava il tendaggio; fuori era appena spuntato un pezzetto di sole e il cielo era di un bellissimo celeste misto rosa. Sabbiafine era bellissima all'alba.
In lontananza si vedeva la timida luce solare brillare sul mare, che si infrangeva dolcemente sulla sabbia candita. Alcuni granchi color arancione camminavano senza sosta, lasciando decine di impronte; sputavano bolle dalla bocca. Delle bellissime bolle trasparenti, che alla luce del sole sembravano formare dei caleidoscopi.
Adelaide sorrise e si appollaiò sul davanzale della finestra, poggiando la fronte sul vetro freddo. Sospirò e un pezzetto di vetro si appannò; alzò il dito e cominciò a fare delle linee rette, fino a quando il vetro non tornò impeccabile.
Spostò l'attenzione sulla stanza; era piccola e decisamente vuota: un letto morbido, un piccolo armadio e una scrivania con una bottiglia d'acqua poggiata sopra. Nient'altro. Non sapeva dove fosse e aveva paura di scoprirlo.
Magari l'avevano rapita e portata in un centro di trapianto organi e stava per morire. Chissà.
Solo in quel momento, mentre quel pensiero paranoico le attraversava la mente, si ricordò di Coso e lo cercò con lo sguardo. Solo che Coso non c'era.
Sentì una stretta allo stomaco e iniziò ad agitarsi. Dove si era cacciato? Lucas l'aveva preso? Adelaide ricordava di essere svenuta dopo aver sconfitto il ragazzo.... ma certo! Il ragazzo non sapeva perdere, quindi aveva rapito Coso e aveva lasciato lei da un gruppo di assassini.
-Che scemo- sussurrò Adelaide tremando. Senza Coso non poteva fuggire e, anche se lo odiava, doveva ammettere che senza di lui si sentiva sola. Ora come non mai.
Ormai la luce solare si era fatta più alta e Sabbiafine iniziò a svegliarsi. Alcune persone cominciavano a passeggiare per la strada, probabilmente dirette a lavoro... chi, altrimenti, si sarebbe svegliato così preso?
Qualcuno bussò alla sua porta e Adelaide strillò per la paura. Un secondo dopo la porta si aprì e Lucas entrò nella sua camera, sorridendo.
-Oh bella addormentata. Buongiorno- fece il ragazzo poggiandosi contro la porta e incrociando le braccia al petto. Adelaide lo guardò e notò che aveva i capelli bagnati e la maglia era umida, come se avesse fatto la doccia e non si fosse nemmeno asciugato. Così sarebbe morto di raffreddore, di sicuro.
-Dov'è Coso?- fece la bambina alzandosi e guardando il ragazzo con rabbia.
-Coso?- chiese lui alzando il sopracciglio destro.
-Mmmm... il mio Pokèmon?-
-Lo chiami Coso?-
-Certo, a lui piace!-.
Lucas scosse la testa, continuando a sogghignare e afferrò qualcosa dalla tasca destra. -Dopo la lotta vi ho portati al Centro Pokémon, tu pesi molto... tra parentesi- spiegò il ragazzo mostrandole una PokéBall. -Ho lasciato Turtwig e Piplup alle cure dell'infermiera Joey, ora stanno bene- aggiunse lanciando la sfera verso Adelaide, che la afferrò a stento.
-Grazie- replicò lei gelida, pigiando il bottoncino al centro della palla per rimpicciolirla e poi la infilò in tasca.
-Sei pronta?- continuò Lucas tornando a guardarla.
-A fare?-
-Ti devo mostrare ancora alcune cose... per il tuo viaggio sai? Quindi ti aspetto fuori. Esci dalla stanza, segui il corridoio e arriverai nella Sala Principale- le spiegò il ragazzo aprendo la porta. -Veloce, bella addormentata-.
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Pokémon: Avventure a Sinnoh
FanfictionFan fiction basata su Pokémon, in particolare i giochi di quarta generazione: Perla, Diamante e Platino. La protagonista è Adelaide, 10 anni, che si accinge a partire per iniziare il suo viaggio a Sinnoh... ma c'è un piccolo problema: Adelaide ha pa...