10. Inaspettata

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Ieri ho incontrato Marco 😭
Sclerate con me nello Spazio Autrice in fondo al capitolo 😩

Giulia's POV

Era ormai da parecchio tempo che fissavo il cielo con lo sguardo perso tra le nuvole mentre nella mia testa regnava ansia e impazienza, ma la prof. di filosofia, di cui ormai la voce stava diventando un sonnifero efficace, non se ne sarebbe mai accorta. Non si preoccupava mai delle persone sedute nelle ultime file, ma soprattutto non si preoccupava mai di me. Ero considerata come un'alunna invisibile, una di quelle che c'è fisicamente, ottiene risultati nella norma, ma potrebbe anche non esserci che non farebbe differenza. Questa cosa potrebbe essere vista negativamente, ma per me era un punto a favore, potevo farmi bellamente i fatti miei durante le lezioni che nessuno non mi avrebbe mai detto nulla; l'importante era avere una media di voti adatta per essere ammessa alla maturità, e io ce l'avevo.

Distolsi gli occhi dalla finestra per guardare che ore fossero. 12.22. Mancavano solo 180 lunghissimi secondi e mi sarei finalmente potuta alzare da quella sedia.

Presi di scatto le cose che occupavano il banco per sistemarle rapidamente nello zaino, poi dopo averlo chiuso cercai lo sguardo di Martina che era seduta dall'altra parte della classe. Entrambe non aspettavamo altro che il suono di quella maledettissima campanella e Jacopo, il mio vicino di banco, se n'era accorto.

"Fretta eh?"
"Ho un treno alle 13.00 e non posso fare tardi"
"Treno? E dove devi andare?"
"A Torino, storia lunga..."
"Capito, non vuoi dirmelo"
"No, è che se sto qui a raccontartelo facciamo notte!"
Sorridemmo.
"Allora facciamo che me lo racconti con calma domani?"
"Domani non ci sono... Lo so che ti mancherò"
Gli feci dei finti occhioni dolci per poi scoppiare in una risatina.
"Ma se vuoi la sera sono liberissima"
Sorrise anche lui e con uno sguardo che solo lui sapeva fare, al quale non si poteva resistere, mi invitò a bere qualcosa in un locale in centro per parlare un po'.

Jacopo era davvero un bel ragazzo, uno di quelli che lo guardi e ti rendi conto che è impossibile da conquistare: alto, magro, biondo, con gli occhi color azzurri e un sorriso che ti toglie il fiato. Avevo una cotta per lui i primi anni del liceo, ma ormai lo vedevo come un amico, anche se in alcuni momenti la cotta si faceva risentire.

Appena la campanella suonò mi alzai e corsi ad afferrare il braccio di Martina per trascinarla fuori dalla classe.

"Muoviamoci che sennò facciamo tardi!"
"Giulia stai calma, quella agitata tra le due dovrei essere io..."
Odiavo quando Martina pretendeva di avere la mia compassione ogni singolo momento, era uno dei suoi comportamenti che non riuscivo ad accettare.
"Scusa se tu stai per vedere il tuo ragazzo e io tra meno di 2 ore mi ritroverò la verità sbattuta in faccia, bella o brutta che sia"
Fece un'espressione dispiaciuta e ammise di avere torto tenendoci a precisare però che Stefo non era ancora ufficialmente il suo ragazzo ma un 'uscente'.

All'improvviso squillò il suo telefono e Martina esitò a rispondere.
"È lui. Che faccio?"
"Non so, rispondi?"
"Ma è la prima volta che mi telefona"
Presi di scatto il suo iPhone e risposi al suo posto.
"Hey"
"Martì?"
"No, è qui vicino a me, ora te la passo"
Mi fece segno con le mani di non farlo, ma ormai era troppo tardi.
"Ciaaao"
Era l'imbarazzo fatto a persona, aveva il viso completamente bordeaux e mentre parlava al telefono non poteva fare a meno di scontrarsi con le persone che si trovava davanti; fortunatamente aveva me accanto e tenendola stretta riuscii ad evitarle pessime figure.
"Ah ok, va benissimo! Allora ci troviamo lì! A dopo"

Terminò la chiamata e con un'enfasi mai avuta prima d'ora mi disse che ci saremmo trovati in un ristorante poco distante dall'hotel, tutti quanti, e che avremmo mangiato insieme prima del concerto. Questo voleva dire che sarebbe venuto là anche Marco, era ovvio, solo che al pensiero di rivederlo mi salì l'ansia fino alla gola.

Fallen || Marco MengoniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora