#Capitolo2

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Risveglio traumatico.

Non c'è niente di peggio che essere risvegliati dalla luce accecante del sole, accompagnata dalla voce squillante di mia madre.

"Dai alzati pigrona, è quasi mezzogiorno! Fra un po è pronto il pranzo. Ti aspettiamo giu, muoviti"

Ci vollero 10 minuti buoni prima che mi alzassi.

Dritta in bagno.
Mi sciaquai la faccia e mi guardai allo specchio: capelli spettinati, come sempre. Feci una coda alta senza preoccuparmi troppo dell'aspetto estetico e scesi in cucina ancora in piagiama.

"Buongiorno famiglia"

"Wow che bell'aspetto. Sai che potresti fare invidia agli zombie?" scherzò mio padre.

"Eddai mi sono svegliata poco fa, uffi" piagnucolai.

"Direi che mangiare pasta fredda, affettati e formaggi per colazione è proprio il massimo..." protestò mia madre.

"Sempre meglio che niente dai"
Avevo una fame!

"A proposito, dopo vado a casa di Skylar. Ve lo ricordavate vero?"

"Beh, non sono molte le volte che esci di questa casa, quindi direi che è abbastanza difficile dimenticarselo" ironizzò mio padre.

"Perfetto, allora appena finito di mangiare vado a prepararmi!"

"Eh no signorina, prima lavi i piatti!" protestò mia madre.

"...che palle..." borbottai.

"Come prego?" domandò con fare serio mia mamma.

"Io non ho sentito niente" spiegò mio padre.

"Nemmeno io" ribattei.

Ci scambiammo un occhiolino.

Una volta finito di sparecchiare e lavare i piatti, andai in bagno ed ebbi il coraggio di uscire la bellezza di un'ora e mezza dopo senza essere ancora pronta. Vergognoso.

Andai in camera e scelsi i vestiti: maglietta larga grigia con maniche nere (una fra le mie preferite), pantaloncini di jeans strappati e Vans nere. Sciolsi i miei folti capelli castani mossi naturali dalla coda e sistemai molto rapidamente il ciuffo con un gesto della mano. Optai per l'utilizzo delle tasche piuttosto che una borsa. Cuffiette, telefono, un filo di trucco e potei ritenermi pronta.

Scesi le scale velocemente.

"Ciao mamma, ciao papà, vado!" urlai velocemente.

"Non toranare troppo tardi! Ricordati che stasera abbiamo ospiti!" ribattè mia madre.

È vero, la cena. Me n'ero gia dimenticata...

"Certamente. A più tardi!"

Chiusi la porta alle mie spalle e respirai l'aria di quella mattinata frenetica.

Cuffiette a portata di orecchie e via!

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"Stasera ci sarà gente a casa mia...che scatole..."

"Ospiti in casa Morgan? Com'è possibile?! Non puo essere! Non capisco..." scherzò Skylar.
Alicia e Miranda risero.

Queste erano le mie 3 migliori amiche, o meglio le mie uniche amiche. Comunque, le migliori che potessi desiderare.

"Io non capisco come tu possa lamentarti. Casa tua è il tempio delle feste! Io al tuo posto sarei la persona più felice di sempre..." spiegò Alicia.

"Infatti. E poi, chissà quanta gente bella potresti conoscere, semplicemente standotene a casa! Fortunata te!" continuò Miranda.

"Ma cosa stai dicendo?! Si tratta sempre di gente vecchia e sorda o giovane e rimbambita. Io non ci trovo proprio nulla di affascinante.." borbottai.

"Che dici?! Tutte le volte che ci hai invitate ho visto un sacco di gente carina! Alicia, ricordi quel ragazzo con i piercing?" disse Skylar.

"Ovvio che si! Era così affascinante! Che poi oltretutto ci stava provando con qualcuuuuno..." allungò la U, spostando lo sguardo su Miranda.

"Io? No, ma che dite?!"

"COMUNQUE..." alzai la voce "...sono tutte persone senza cervello."

"Come sei noiosa..." sbuffò Skylar.

"Vedrai che un giorno troverà qualcuno che la farà diventare un po più gioiosa..." la rassicurò Miranda.

"Speriamo presto!" rise Alicia.

"Come siete simpatiche...davvero..." strinsi un cuscino fra le mani, sollevandolo in aria.
Poteva significare solo una cosa: lotta con i cuscini.

Iniziammo a prenderci a cuscinate, ridendo un po troppo rumorosamente, tanto da farci richiamare dalla mamma di Skylar.

Sapevamo essere davvero infantili quando volevamo. Una banda di dementi. Io e le mie adorabili dementi.

I LOVE YOU, IDIOT || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora