#Capitolo12

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Penso fossero le 3 di mattina quando rientrai.

Mi accovacciai sul letto stringendo un cuscino fra le braccia.

"Ashton era venuto per aiutarmi e io gli ho urlato contro. Lui fa il carino e io la stronza" pensai.
Iniziai a piangere. Perché avevo questo carattere di merda?

Il telefono trillò.

<<Scusami ho parlato senza riflettere...>> (Ashton)

Gli risposi.

<<Non è colpa tua... Notte>>

E mi addormentai così, piena di disprezzo nei miei confronti.

L'indomani, scendendo per fare colazione, notai Ashton in cortile. Mi salì un senso di tristezza.

Andai in cucina e fu mia mamma a interrompere il silenzio.

"Buongiorno tesoro. Allora, com'è andata ieri?" la sua voce era così felice e piena di vita.

"Lascia perdere..."

"Ehy, cos'è quel muso lungo? Vuoi parlarne..?" si sedette vicino a me.

Dovevo sfogarmi.

"Eh che..ieri sera in realtà è andata da schifo. Ashton è venuto volontariamente a farmi compagnia e io anziché ringraziarlo, l'ho trattato di merda...in realtà è da quando è tornato che lo sto trattando male. Sono una persona orribile.." abbassai la testa fra le mie braccia incrociate sul tavolo. Singhiozzai. Mi sentivo davvero orribile.

Mia madre mi accarezzò i capelli.

"Oh tesoro non abbatterti. Tu hai sempre avuto un carattere, meschino diciamo, si sa...però hai capito di aver sbagliato, giusto? Quindi perché non provi a rimediare?" disse mia madre speranzosa.

La guardai in faccia sorridendo lievemente.

"Su Emily Morgan. Sei una ragazza forte. Ascugati quelle lacrime e fagli vedere chi sei!" quasi urlò.

Soffocai una risata.
"Grazie mamma" la abbracciai.

Finii di fare colazione e uscii in cortile. Ora ero pronta. Mi sarei affrontata faccia a faccia con Ashton.

"Ehm, ciao..." dissi un po impacciata richiamando la sua attenzione.

"Ciao Emily" disse "...non sei obbligata a dire qualcosa se non ne hai voglia...tranquilla"

"No no tranquillo è che...veramente non so che dire..." arrossii.

"...sei buffa" rise rumorosamente.

"Ma, ehy! Sono in un momento di imbarazzo. Potresti evitare?" piagnucolai.

"Va bene, va bene. Ti ascolto"

(Respira Emily, respira)

"Allora...volevo dirti che mi dispiace tanto per ieri sera. Anzi, in realtà mi dispiace per tutte le volte che ti ho risposto da scazzata. Non lo faccio apposta, è più forte di me. So che tu non hai cattive intenzioni, quindi ti chiedo scusa..." abbassai lo sguardo sui miei piedi in attesa di risposta.

Vi fu silenzio per quello che a me sembrava troppo tempo, anche se in realtà si trattava solo di pochi secondi.

"Wow, questa non me l'aspettavo.." ridacchiò.

"Quindi che fai? Mi perdoni?" risposi un po seccata.

Volevo solo sparire da lì.

"Eh eh, non così facilmente. Ti perdono solo se stasera esci con me. Ci stai?"

Mi pietrificai. Ero in trappola.

"Beh io..."

"Su Emily Morgan, mica mordo" fece l'occhiolino.

Sentii le guance arrossire.

"Se è l'unico modo...va bene" affermai con poca convinzione "A patto che la smetti di chiamarmi Emily Morgan!!" dissi invece molto convinta.

"Ma non è colpa mia se ti chiami così!" rise.

"Si ma...mi da fastidio quando dici nome e cognome insieme. Quindi, evita" affermai.

"...sei strana" rise.

"La smetti?" gli tirai un pugnetto sul braccio ridacchiando.

"Va bene va bene. Allora a stasera, Emily"

I LOVE YOU, IDIOT || Ashton IrwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora