Capitolo 1 Una scommessa persa

159 5 1
                                    

Punto di vista di Lara

Come sempre anche oggi ho dovuto fare il doppio turno a lavoro, giusto per riuscire a guadagnarmi qualche soldo in più per sta sera, non appena entro in quel maledetto e schifoso garage dove ormai vivo da almeno quattro anni; il proprietario mi afferra per un braccio.

Quel grosso pallone gonfiato voleva altri soldi per l'affitto, nonostante lo avessi già pagato la settimana scorsa, beh dopo tutto è un drogato...

E da i drogati ci si può aspettare solo richieste di soldi a volontà.

Mi liberai dalla sua forte e incontrollabile presa, per poi fargli capire che non gli dovevo niente, dopo di che mi voltai verso la mia piccola topaia; ma mi accorsi subito che egli mi stava per saltare addosso; così corsi subito dentro nel garage per poi chiudere a chiave.

"Maledetta puttana! Io ho bisogno di quei soldi, se non me li dai qui mi fanno secco, aprimi subito." Mi gridò lui, continuando a prendere a pugni la porta del garage, finché non sentii uno sparo.

Rimasi paralizzata...
Non avevo nemmeno la forza di aprire per vedere cosa fosse successo o per lo meno chi avesse osato sparargli , il suo lurido sangue scivolò verso i miei piedi, mentre il suo corpo morto e pensate era completamente buttato sulla porta.

Udii una voce...

"Portiamolo via non dobbiamo avere testimoni. "

Qualcuno lo prese per le gambe, per poi trascinarlo via finché non lo persi del tutto di vista, d'altronde questa è la vita di strada; puoi essere il cacciatore o la preda sta a te la scelta.

Da una parte la morte del proprietario del garage mi ha fatto molto comodo, finalmente risparmierò i soldi visto che non ho più nessuno a cui pagare l'affitto, puli per terra senza lasciare nemmeno una minuscola goccia di sangue; anche perché non potevo rischiare di essere incolpata per un crimine che non ho commesso.

Dopo di che iniziai a prepararmi per la serata, sciolsi i miei capelli color cioccolato dall'enorme coda che mi ero fatta sta mattina, notai subito le grosse occhiaie che ricoprivano i miei occhi color smeraldo, ero veramente esausta.
Mi tolsi tutto il mascara,
ormai esso si era completamente sciolto, per poi asciugarmi quelle poche lacrime che mi erano scese sul viso e in fine mi raccolsi i capelli in una semplice treccia.

Proprio nel momento in cui iniziai a vestirmi Jim mi chiamò.

"Pronto Jim..."

"Ciao Lara, allora ci vediamo sta sera al bar rock verso le 19, mi raccomando si puntuale..."

Dopo quella frase chiusi la chiamata.

Come osava darmi degli ordini...
Io sono sempre stata puntuale, se mai è lui il gran ritardatario e poi nessuno può darmi degli ordini soprattutto lui, solo perché mi ama non significa che io devo stare al suo gioco della finta coppietta innamorata; ormai è da due mesi che è innamorato di me ma putroppo io per lui non provo niente.

Sono le 18.55 e sono come sempre puntalissima al nostro falso appuntamento da fidanzatini, mi sedetti su una delle panchine ad aspettare, ma Jim non era ancora arrivato; provai a chiamarlo senza alcun risultato.

Punto di vista di Daniel

"Mamma, sta sera devo uscire con dei miei amici, quindi torno tardi ciao..."

Uscii di casa e senza volere andai addosso alla mia vicina di casa - Nora-
era veramente una bella ragazza anche se non ho mai provato a conoscerla anche perché è la ragazza di mio fratello, mi scusai velocemente per poi scappare, ma non appena arrivai alla mia macchina notai subito che i miei capelli biondi erano letteralmente in disordine come al solito; mi sistemai velocemente e in fine mi avviai verso il rock bar.

Parcheggiai li vicino e poi raggiunsi subito il mio gruppo, sta sera avremmo dovuto suonare per tutta la serata rock giusto per iniziare a farci conoscere, al proprietario del bar gli eravamo piaciuti ed era per fino deciso ad assumerci.

Iniziammo a preparare gli strumenti sul palco, ancora non c'era nessuno tranne che una ragazza, era seduta su una panchina vicino al bar; ella era tutta concentrata al cellulare e sembrava che stesse cercando qualcuno.

Continuai a fissarla, era impossibile non osservare quella stupenda creatura così solo e indifesa, ma grazie al mio mogliore amico Lucas ritornai ben presto alla dura e schiacciante realtà; " Daniel... scommetto venti euro che non hai le palle di parlare con quella ragazza ahahh".

Lo guardai con uno sguardo di sfida per poi rispondergli "Pff... io scommetto trenta euro che le parlo e che me la porto per fino a letto ci stai?"

Egli ricambió il mio sguardo con un sorriso malizioso e in fine accettò la scommessa.

Mollai gli strumenti e subito mi avvicinai a quella stupenda fanciulla, ella indossava una camicetta bianca abbinata a dei pantacollant neri, chi sa cosa avrei potuto dirle...

Purtroppo non sono molto bravo ad attaccare bottone ma non posso perdere assolutamente questa scommessa, ormai ero ad un centimetro da lei, "Ciao..." non appena ella udì il mio saluto si girò e fu li che i suoi occhi color smeraldo riuscirono a catturarmi.

Sorrise ...

E in fine mi fece un piccolo saluto con la mano, per qualche secondo ci fu un silenzio al quanto imbarazzante finché non ripresi a parlare
"Emm... lo sai che sei molto carina..."

Lei non mi rispose anzi guardò proprio nella direzione di Lucas,
"Ok... grazie ... qual'era la scommessa?"

"Come?"

"Non sono stupida, si vede benissimo il tuo amico che ride, allora vuoi dirmi la verità? "

"Ok... abbiamo scommesso trenta euro e vincerò soltanto se riuscirò a convincerti a venire a letto con me".

Mentre le dicevo tutto ciò, ella non mi degnó nemmeno di uno sguardo, anzi sembrava più concentrata a mettersi quel rossetto rosso sulle sue labbra così carnose che quasi mi viene voglia di baciarle; appena finí di truccarsi mi prese per mano e senza alcuna esitazione mi baciò.

Era un bacio vero...

Mi mise la lingua in bocca e da li mi lasciai andare, era così bello sentire il suo profumo e le sue mani delicate sulla mia pelle, il bacio durò almeno un paio di minuti e non appena finí ella mi chiese di seguirla.

Non riuscivo a capire cosa stesse succedendo, le avevo detto la verità che lei sarebbe stata solo una scommessa e pure mi ha baciato...
Mi portò nel bagno degli uomini e chiuse la porta a chiave, dopo di che si girò verso di me e mi disse
" Ok... qui siamo al sicuro dal tuo amico, slacciati leggermente pantaloni."

"Cosa?"

"Vuoi vincerla sta scommessa o no?"

Senza fiatare feci quello che mi chiese e senza rendermene conto me la ritrovai addosso, iniziò a baciarmi il collo lasciando così su di esso un po di rossetto, dopo di che si staccò da me e come se non fosse successo niente si disfó quella bellissima treccia, che le teneva in ordine la sua chioma ribelle e come tocco finale si abbottonó male la camicetta lasciando leggermente scoperto il seno.

Aspettammo un paio di minuti...
Finchè ella non disse

"Ok... credo che così basti, almeno sembreremo credibili, ora usciamo " mi disse lei con un sorriso sulle labbra,
"Comunque mi chiamo Lara"
"Daniel piacere" .

Uscimmo dal bagno, io raggiunsi il mio amico che rimase sconvolto e subito mi chiese di raccontargli ogni cosa, mentre lei si risedette sulla panchina.








Ribelle fino alle ossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora