Capitolo 4 Penso a te

56 2 0
                                    

Punto di vista di Daniel

Non riuscivo a dimenticarla, il pensiero di lei e dei suoi bellissimi occhi verdi continuava a tormentarmi senza sosta, avrei voluto conoscerla di più; qualcosa in lei mi attrae.

Quando sono con lei tutto il mondo svanisce nel nulla, penso solo a lei, al suo profumo; a quei baci così teneri sul mio collo e alla sua stupenda voce rock.

L'ho lasciata solo da dieci minuti e già mi manca, vorrei scriverle ma allo stesso tempo ho paura di una sua risposta, vorrei invitarla a cena ma ho paura di un suo rifiuto.
Non so cosa fare...

Da quando ho paura di un rifiuto di una donna?

Ormai ero quasi arrivato a casa, non appena entrai fui travolto dai miei genitori.

"Dove diavolo eri?!"
Mi gridò in faccia mia madre, mio padre come sempre lasciava al comando lei per la mia educazione,
"Sono andato a lavorare"
Risposi io con indifferenza.

"Lavorare?! Non hai bisogno di lavorare, siamo la seconda famiglia più ricca del mondo, tu devi solo presentarti alle feste importanti e farti fotografare almeno una volta dalla stampa".

"Quella non è vita..."

Dopo averle risposto così in malo modo, andai a rifugiarmi nella mia enorme camera da letto, mi buttai direttamente sul letto; per poi mettermi ad ascoltare a tutto volume un po di Metal.
....

Ormai era da mezz'ora che ascoltavo Metal, guardai il cellulare nella speranza di un messaggio da parte di sua, mi bastava anche solo un piccolo e semplice ciao; ma purtroppo ancora non si era fatta sentire.

Punto di vista di Lara

Non appena girò l'angolo iniziai ad avviarmi verso la mia vera casa, purtroppo il lavoro da spogliarellista non mi faceva guadagnare abbastanza da poter permettermi un monolocale, avevo bisogno di altri soldi; forse avrei dovuto accettare la proposta di Daniel.

Vorrei scrivergli ma non saprei cosa dirgli...

Appena arrivata a casa mi sono buttata sul letto per poi nascondermi sotto le coperte, non riuscivo a smettere di pensare a lui, nessuno aveva mai osato difendermi da Jim; non era la prima volta che mi alzava le mani in pubblico.

Jim è stato l'unico ad occuparsi di me e ad insegnarmi a cavarmela da sola, c'è sempre stato per me, anche se a causa della mia debolezza si è sempre approfittato; la prima volta che ha osato alzarmi le mani è stato quando mi ero rifiutata di baciarlo.

Quel giorno eravamo insieme a dei suoi amici ad una festa, mi chiese di baciarlo ma io rifiutai e gli feci capire che non ero affatto interessata a lui, dopo di che ricevetti un bel cazzotto nello stomaco e come se non bastasse mi abbandonó li.

Ora ho paura che possa venire a farmi visita, di solito le nostre discussioni finivano con uno schiaffo o con un pugno nello stomaco e in fine l'abbandono da parte sua, ora che si è intromesso Daniel non so cos'accadrà.

Continuo a guardare il cellulare...

Cosa mai potrò scrivergli?

L:"Ciao... ho ripensato alla tua offerta eh... accetto il lavoro"

D: " Ciao :) sono contento che tu abbia accettato, da domani iniziamo a provare le nuove canzoni, ci vediamo alle due del pomeriggio al parcheggio del rock bar".

L:"Va bene :) ci vediamo domani "

D:" A domani ;)"

Finalmente ero riuscita a scrivergli, l'unica cosa che mi preoccupava era se il resto della band mi avrebbe accettata...

Mi addormentai con il cellulare in mano, improvvisamente esso suonò,
guardai l'ora erano le due del mattino chi poteva mai essere a quest'ora?

L:"Pronto? "

"..."

L:" Pronto chi è?!"

J: "Ciao Amore sono Jim..."

L:"Jim... cosa vuoi?"

J:" Piccola mi dispiace se ti ho fatto del male, io non volevo e comunque sia, tu sei solo mia"

L:"Sei ubriaco?"

J:"Un po... ma ormai sono a casa ciao. "

Era la prima volta che si scusava per qualcosa che mi aveva fatto...
Non l'ho mai visto così giù di morale, di solito lui non si pente e non si sente mai incolpa di niente.

Mi riaddormentai dopo qualche minuto finché non suonò la sveglia, così mi alzai dal letto esausta mi sembrava di non aver dormito per tutta la notte, poi iniziai a prepararmi per andare a fare colazione.

Di solito vado sempre da -Dolce per te-, li dentro lavora una mia amica ,di nome Mia ,l'ho conosciuta grazie a Jim; lei di solito mi fa fare sempre la colazione a gratis.

Non appena entrai nel bar vidi una marea di persone, non era mai stato così pieno, dopo di che addocchiai Mia e con un gesto della mano la salutai.

M:"Ehy Lara... "

L:"Ciao Mia, prendo il solito..."

M:" Em... si ma sta volta non posso offrirti niente!"

L:"Perché? "

M:" Semplicemente perché ieri hai ferito Jim"

L:" Io non l'ho ferito."

M:" Ascolta capisco che Jim non ti piace e che non provi niente per lui, ma questo non significa che devi farti altri ragazzi davanti a lui."

L:" Scommetto che te l'ha detta lui sta cazzata, sai cosa... non fa niente mi è passata la fame."Sbuffai , per poi uscire da li, non riuscivo a crederci , Jim era riuscito a mettermi contro Mia, solo per la cazzata di ieri e ora non ho più un posto dove poter andare a fare colazione.

Magnifico!

Ormai era quasi ora di pranzo,come sempre mi ritrovai in mezzo alla strada a chiedere l'elemosina, erano già passate tre ore ed ero solo riuscita a raccogliete un euro; guardai il cellulare pensando di trovare un messaggio di Daniel ma invece non mi aveva per niente cercata.

Ormai era quasi ora di incontrarmi con la band nel parcheggio.

Come al solito ero in anticipo, il primo ad arrivare fu l'amico che aveva scommesso ieri sera con Daniel, si chiamava Lucas, era molto magro i suoi occhi color ghiaccio erano veramente meravigliosi e a volte essi venivano ricoperti da qualche ciuffo dei suoi capelli neri, dopo di che arrivò il resto della band.

Per fortuna non ero l'unica ragazza, feci subito amicizia con la batterista 'Miranda', era simpatica e solare; i suoi lunghi capelli dorati erano raccolti in due enormi code e i suoi occhi color miele erano stra truccati con la matita nera.

A quanto mi faceva capire era una Metallara al 100%.

E in fine arrivò lui...

Con il suo sorriso così da...

Da sogno...

Pff devo smetterla di sciogliermi non appena arriva lui.

Cosa diavolo mi succede?!



Ribelle fino alle ossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora