Capitolo 12 Io ti ho trovato nell'oscurità

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Punto di vista di Daniel

Non appena riuscì ad allontanare Nora da Lara, le chiesi spiegazioni, lei non appena aprì bocca iniziò a gridarmi contro; mi spiego ogni cosa e soprattutto sottolineó che Lara aveva osato provarci con mio fratello.

N:"Come puoi essere così cieco Daniel!
Cosa diavolo ti aspettavi da una ragazza di strada?!"

D:"Lei non è come le altre..."

N:"Ah si... e allora dimmi perchè cazzo è saltata addosso a Will!
Voglio che ve ne andiate tutte e due, non la voglio vedere chiaro."

Annui con un semplice movimento della testa, per poi lasciare Nora sprofondare nel suo pianto di odio, camminai per casa; ormai i rumori erano spariti e tutto iniziava a muoversi al rallentatore.

Il mio pensiero andava sempre dritto a lei.

Come può aver potuto fare una cosa del genere?

Il mio sguardo ormai si perdeva nel vuoto di quell'enorme casa, eppure il dolore che sentivo nel petto continuava ad aumentare smisuratamente, era questo il vero dolore che si prova dopo che la persona a cui tieni di più ti ferisce?

Provavo a non pensare a tutto ciò che mi aveva detto Nora, ma più ci provavo e più dei frammenti di loro due che si baciano mi continuano ad apparire davanti, la rabbia si stava impossessando della mia anima.

Perché ferirmi cosi?

Perché?!

Mi misi le mani tra i capelli, ero veramente sconvolto e a terra, così decisi di affrontare la verità, andai a cercarla ero disposto a tutto pur di sentire la sua versione dei fatti.

Senza sosta la chiamai, con la speranza che si facesse avanti, ma invece lei non c'era...

Era sparita nel nulla.

Punto di vista di Lara

Dopo quella  fatidica discussione con Will decisi di andarmene, ormai non mi sentivo più la benvenuta, mi tolsi il fiocco dai capelli e con le lacrime agli occhi lo buttai a terra; non appertengo a quel mondo di ricchi bamboccioni.

Continuai a camminare, non avevo nessuna voglia di tornare al mio rifugio e di sicuro quello sarebbe stato il primo posto dove Daniel sarebbe venuto a cercarmi, questa volta ero veramente finita in un madornale casino e sinceramente non saprei proprio come uscirne.

Il freddo avvolgeva la mia pelle, ma proprio in quel momento sentii una voce famigliare chiamarmi, ma a causa del buio non vidi nessuno; così continuai a camminare e senza rendermene conto andai addosso ad una persona.

Lui era alto, i suoi capelli erano più bianchi della luna stessa e i suoi occhi erano identici ai miei.

Era mio padre.

Non so cosa pensai in quell'istante...

Mi avrebbe riconosciuta, oppure si sarebbe scusato e mi avrebbe lasciata, come qualsiasi sconosciuta che si incontra per caso nella propria vita.

Il silenzio ci circondó per qualche secondo, anche se per me quei duri e orrendi secondi furono un'eternità,  non smetteva di fissarmi sembrava come incantato; io invece in quel semplice momento che ho sognato per tutti questi anni riuscivo solo a sentire il mio respiro.

Non sapevo se parlargli o meno.

Temevo che mi avrebbe riconosciuta dalla voce o anche solo nel mio modo di parlare.

Ma...

Improvvisamente lui guardò a terra e notó subito che mi era caduta la borsa, così si chinò per raccoglierla e senza esitare me la passò, le mie mani tremarono non appena sfiorai le sue; mentre mi riprendevo la borsa non staccai nemmeno per un secondo lo sguardo dai suoi occhi e così fece pure lui.

Provai a ringraziarlo, solo per non fare la ragazza maleducata,
anche se dalla mia bocca uscì un grazie assai forzato.

Lui sorrise per poi dirmi con la sua solita e bellissima voce che ormai le mie orecchie si erano dimenticate.

"Di niente... E mi scusi se le sono venuto addosso, sa non dovrebbe girare a quest'ora da sola, è pericoloso... soprattutto per una ragazza così bella."

Dopo quella frase ci fu nuovamente un attimo di silenzio,  di sicuro attendeva una mia risposta, ma purtroppo non riuscì a dirgli niente.

E così con un gesto da gentiluomo,  mi salutò, per poi riprendere il suo cammino verso casa e verso la sua nuova famiglia di cui io a quanto pare non ne faccio più parte.

In quel esatto istante sentii il mio cuore spezzarsi per l'ennesima volta, le lacrime avevano già annegato il mio viso, avrei voluto fare a pezzi qualcosa; nemmeno quando l'ho ringraziato è riuscito a riconoscere sua figlia.

Punto di vista di Daniel

Uscii dalla festa senza salutare nessuno dei miei amici, ormai nella mia testa tutti erano spariti, tranne lei dovevo assolutamente trovarla.

Provai a chiamarla al cellulare ma ella non mi rispose, il terrore che le fosse successo qualcosa continuava ad aumentare, così decisi di provare ad andare nel suo rifugio; forse l'avrei trovata li stesa sul letto con l'intento di addormentarsi e di dimenticarmi.

No...

Lei non è così...

So che lei è diversa, non può essere che ci abbia provato con Will, ormai non so più cosa pensare di lei; d'altronde la conosco solo da qualche settimana.

Continuai a camminare, anche se la pioggia mi aveva completamente lavato dalla testa ai piedi, finché non trovai a terra il suo fiocco; mi chinai per raccoglierlo di sicuro ella era passata di qua.

Punto di vista di Lara

Guardai il cellulare...

Daniel aveva provato a chiamarmi.

Non sapevo che fare, avrebbe creduto a me o a suo fratello...

Come avrebbe reagito?

Sospirai...

E poi con quel poco coraggio che avevo ancora, provai a chiamarlo, egli mi rispose subito.

D:"Lara... Dove sei?  È vero quello che è successo con Will? "

Non riuscivo a rispondere a tutte queste domande, ero troppo sconvolta, soprattutto per quello che era successo poco fa con mio padre.

Singhiozzai...

E lui senza nessuna esitazione mi chiuse il telefono in faccia.

Ora era chiaro a cosa e a chi avesse creduto.

A quanto pare il parere di suo fratello era più importante del mio.

E così ancora una volta un altro pezzo del mio cuore si spezzò.

Ribelle fino alle ossaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora