1. Prologo
Esistono vari tipi di guerra: guerre mondiali, dove miliardi di soldati si ammazzano fra di loro per conto dei propri superiori; vi sono guerre di rivoluzione, dove popoli spodestano il proprio sovrano; guerre civili, fra abitanti dello stesso stato; guerre sante, dove si combatte per la religione e guerre dove non vi sono armi, come la guerra fredda. Oppure guerre magiche.Vi sono poi guerre isolate, dimenticate, e guerre che non vengono considerate. Guerre fra persone potenti, segrete, guerre per soldi o per vendetta, guerre fra spacciatori e guerre fra signorotti locali, e poi vi sono le guerre peggiori, che tanti dimenticano di elencare, le guerre personali.
Quel che accomuna ogni guerra non sta tanto nel combattere, ma nel rischiare di morire, di cadere e non poter rialzarsi: che sia una bomba, un coltello, un veleno, o il dolore, ci sono cose che ti costringono a stare giù e spesso non ti rialzi mai più, vai a salutare i demoni alati che si spacciano per angeli, nel paradiso.
Io, il paradiso non lo credo vero, e credo che gli angeli non siano lassù. Ma in terra, si nascondino dietro persone normali e ci salvino dalle nostre guerre.
Un'eroe, vi siete mai soffermati su questo concetto? Chi è un'eroe? Uno che si sacrifica per salvare l'intero mondo? Uno che trova un metodo per guarire milioni di persone? Si, sono senz'altro eroi, questi, ma io conosco un altro tipo di eroe: eroi non famosi, non acclamati, eroi, che sacrificano non se stessi ma solo un po' del loro tempo per porre fine alle guerre personali degli altri.
Ora ho finito di dire queste cose complicate, vi spiegherò meglio, perché comprendo che non tutti possano capire che cosa intendo quando parlo di guerre peggiori, che non si combattono con fucili ma con lame e che non finiscono con un trattato di pace ma con l'amore, o con la morte.
Voglio raccontarvi una storia, una storia triste però, una storia difficile, ma a lieto fine.
Una storia di una guerra, ma non ambientata nell'antica Inghilterra o in Afghanistan, e non con milioni di morti e la vittoria di uno stato, no, qui non vi sono morti, non vi sono bombe e non vi sono trattati di pace, qui c'è solo un ragazzo, Draco, una lametta e un angelo dai capelli crespi.
Cosa succede se sommiamo due guerre insieme? Provate a pensarci, io riesco solo a vedere dolore, e poi una, quella più grave, ma solo all'apparenza perché la prima è agli occhi di tutti mentre l'altra è segreta e solo lui la conosce. Vi chiedete come sia possibile? Le guerre personali le combatte una persona sola, con il sangue e con il rischio di morte come le altre, ma da sola.
Se la prima guerra finisce e tutti a parlare di pace chi vi dice che qualcuno non continui a combattere?
Le guerre sono come uragani, questa, almeno, lo è stata, ma gli uragani se certe case le riempono solo di polvere, certe le fanno crollare, ed ad Hogwarts di case ne sono crollate, ma su una in particolare mi voglio fermare, perché per quanto possa essere forte il dolore di Ron, gli incubi di Harry e i ricordi di Hermione, nulla può battere i sensi di colpa che quel ragazzo si portava addosso: Draco Malfoy non sapeva rialzarsi, seduto sul cornicione del tetto della torre di astronomia, guardava il cielo azzurro, il vento gli scuoteva i capelli chiari,e accarezzava il viso perfetto, diafano, ma scavato da due profondi segni neri sotto gli occhi, il vento gli faceva alzare leggermente la camicia mostrando una striscia di pelle prima dei pantaloni neri, accarezzava i polsi sanguinanti dove il nero del marchio creava contrasto con il bianco della pelle e il rosso del sangue, si chiedeva dove fossero gli eroi, in quel momento, e c'erano gli eroi, il trio Grifondoro che aveva salvato il mondo, ma erano distratti, persino la preside, la professoressa McGrannit, era distratta, e anche il resto delle Serpi, solo Luna Lovegood alzò lo sguardo dal cortile quel giorno, e lo vide sulla torre, corse a salvarlo, ma fu solo un sollievo apparente perché non fece finire la guerra e Draco continuò a desiderare la morte.
Dove sono gli angeli quando servono? Perché non scendono da quel dannato paradiso e vengono a salvarci come dovrebbero? Quante volte se l'era chiesto Malfoy? Quante volte aveva desiderato di essere salvato? E Quanto stupido poteva essere, mentre con un coltello si incideva la scritta "I'm wrong" sulla gamba, per non accorgersi che il suo angelo, in quel momento, lo stava cercandolo per chiedergli se fosse suo il libro nero lasciato nell'aula di pozioni.
Hermione Granger aveva trovato quel quaderno su un banco, a fine lezione, la nuova professoressa di pozioni non piaceva a nessuno, quasi quanto Piton, era così pretenziosa e perfetta, certo, non come Dolores Umbridge, che come non mai era stata odiata, però non raccoglieva molti consensi fra Grifondoro, e nemmeno far Serpeverde, a cui negava le preferenze che aveva sempre fatto l'ex professore.
Così tutti stavano uscendo in fretta e qualcuno doveva aver lasciato lì, per sbaglio, quel libretto.
Hermione lo aprì, per capire chi fosse il proprietario: trovò un scritta, nella prima pagina: "Draco Malfoy" in nero, e vicino piccole macchioline di sangue, si spaventò, non sapendo nulla di autolesionismo, pensando che il sangue non fosse del ragazzo diretto interessato e iniziò a leggerlo, ascoltando gli sfoghi di un Malfoy distrutto dai sensi di colpa dall'anoressia e dalle troppe perdite di sangue, corse veloce all'ultima pagina, leggendo della torre di astronomia, di Luna Lovegood e del volersi impiccare poco dopo le lezioni, vi era scritto che si era già procurato una corda e un diversivo per tenere i compagni lontano dalla sua stanza.
Terrorizzata la ragazza corse nei sotterranei sbraitando contro la porta che non la faceva entrare, nell'aria umida di quella zona del castello continuava a ripetere la stessa frase - Fammi entrare, si vuole suicidare! - Ormai in lacrime, perché per quanto odiasse Malfoy non poteva sopportare un'altra morte in quella scuola. Incontrò Blaise Zabini che la guardò stupito e non capì quello che lei tentava di spiegare, la lasciò entrare sconsolato e la vide spalancare la porta della sua stanza davanti ad un Draco con gli occhi spalancati dal terrore, le gambe insanguinate e una corda con cappio pronta per essere appesa.
Ecco qui il prologo, lo so, non centra molto con la storia ma è per introdurre l'argomento principale: la guerra interiore di Draco...
Spero che vi piaccia posterò un capitolo alla settimana, ogni lunedì, grazie di essere passati :3.
Firmato Mare.
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Cicatrici di guerra
FanfictionParto con il dire che questa storia non l'ho scritta io, l'ha scritta la mia migliore amica su efp tempo fa. Adesso è morta, infatti si è suicidata 11 maggio 2015 e tramandare questa storia su wattpad e che ne so, farla diventare "famosa" mi sembrav...