capitolo 12

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12. Draco

– HERMIONE! DOVE DIAVOLO SEI? –

Le urla della Weasley si sentivano in tutto il castello e io e la Granger, un po' brilli, ce la ridevamo come matti. Daphne corse in contro alla rossa che sbraitava, essendo, di tutti noi, quella meno mal messa: Blaise ci aveva dato dentro facendosi più di un'intera bottiglia da solo, alla Grang bastava poco invece per andar fuori, non essendo abituata, mentre a me, come sempre, era stato chiesto di finire gli avanzi.

– Tieni va, ubriacona – Le porsi la boccetta

– Avrò la mia vendetta furetto platinato –

– Non vedo l'ora mezzosangue – Lei, rise come una stupida, e si sgolò la mia pozione per salvare dalla sbornia

– Ginny che fai qui? –

– Ciao Daphne, cercavo Hermione –

– Si? L'ho vista in biblioteca –

– Prima non c'era –

Mi voltai verso Hermione – Hai dieci minuti per raggiungere la biblioteca, muoviti – Ci mettemmo a correre verso quella direzione, dietro di noi Daphne passeggiava lentamente, molto lentamente, con la Weasley – Hai fumato Daphne? –

– No perché? –

– Sei un po' fuori... –

– Tranquilla sono solo di buon umore –

Arrivammo davanti alla biblioteca che le avevamo distanziate – Studia mi raccomando Grang –

– Ovvio Malfoy – La pozione non aveva ancora fatto del tutto effetto e mi parlava a pochi centimetri dal viso, in punta di piedi – Sei ancora brilla? – Risi – Può darsi – Si mise a ridere, avvicinandosi di più e il suo profumo mi investì, vaniglia, talco e vaniglia, – Perché mi guardi così furetto? – Continuava a ridere, era così bella, non mi ero mai reso conto di quanto fosse bella quando rideva, forse perché non rideva molto – Torna fra noi amore – Mi sorrise e si avvicinò ancora per salutarmi con un bacio sulla guancia, non resistetti, seguii l'istinto, imprigionai le sue labbra nelle mie in un dolce bacio che sapeva di vaniglia e di tabacco – Ciao Hermione – Mi staccai e mi allontanai silenzioso, di spalle, senza dare spiegazioni.

Non parlammo più dell'accaduto, la pozione doveva aver fatto effetto in tempo perché la Weasley non si era accorta di nulla e il nostro bacio era rimasto un segreto, non ne parlammo molto anche perché la mia vita si impegnò proprio per togliermi dalla mente quel piccolo inconveniente, tramite uno più grande. Il giorno dopo, il trentuno ottobre, arrivò una lettera, grigia, con la carta ruvida, intestata a Draco Malfoy, con il sigillo del ministero. La aprii, lentamente, prima di fare colazione, sotto lo sguardo attento dei miei amici e di Hermione, nell'altro tavolo. Nell'esatto istante in cui la vidi un brutto presentimento si fece strada in me, un presentimento che, purtroppo, non era del tutto infondato

Ci dispiace informarla signor Draco Lucius Malfoy

che sua madre, Narcissa Black, E stata ritrovata

senza vita all'interno delle sue stanze, si pensa al

suicidio.

- Il Ministero della magia

Poi buio, un foglio di carta grigia cade sul tavolo, un corpo a terra, una bestemmia malcelata, molte divise Serpeverde nell'infermeria, e una Grifondoro – Ha solo perso i sensi – si sente dire – Per quale motivo? – Ci si chiede.

Quando aprii gli occhi, c'era di nuovo troppa luce, ma, a differenza dell'ultima volta che ero stato in infermeria, non ero solo, c'era un gran vociare, richiusi gli occhi: non avevo voglia di far vedere che ero sveglio, ma, ovviamente, nessuno frega Hermione Granger, nemmeno io – Draco? – Sospirai e aprii nuovamente gli occhi

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