"Sfilata"

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Appoggio la mia tazza arancione nel lavandino dopo aver finito il mio tè. Di solito non lo bevo ma in giorni come questo mi rilassa, credo, ma forse è solo una sensazione. Raggiungo velocemente NIall nella camera da letto. Lo trovo in stanza mentre si infila una semplice maglietta grigia.

"Hei allora io vado" gli dico dalla porta.

"E non mi vieni a dare un bacio?"

"Si scusa è che sono un po' nervosa, ho la testa tra le nuvole" mi avvicino a lui facendo un segno vago con la mano. Mi ritrovo avvolta dalle sue braccia.

"Lo sai che andrà tutto bene vero? E che sarai semplicemente fantastica? Perché se non lo sai te lo dico io" appoggia il suo mento sulla mia testa per poi lasciarci un bacio.

"Andrà tutto alla perfezione"

Mi stacco da lui tenendogli ancora le mani come se non volessi andare via, anche se lo vedrò di nuovo tra qualche ora.

"Va bene... va bene" sospiro piano ad occhi chiusi. È una sfilata importante, una cosa grande insomma. New York e tutte le persone che saranno presenti. L'insieme mette parecchia ansia.
Niall prende il mio viso tra le sue mani rassicuranti.

"Andrà bene ok? Io sarò li. Ora vai tranquilla, noi ci vediamo dopo"

"Si ok" gli lascio un bacio sulle labbra sorridendogli 

"A dopo" dico uscendo definitivamente dalla stanza diretta alla mia prima sfilata importante di Victoria Secret.

Raggiungo l'ascensore in fondo al corridoio di questo hotel di lusso. Elsa, una mia collega, mi raggiunge con un grande sorriso in volto. Perché lei sembra così tranquilla? Indossa degli aderenti pantaloni bianchi abbinati ad una leggera camicia azzurra a maniche corte. Le sorrido anche io per poi fare passare lo sguardo sul mio corpo mentre entriamo in ascensore. Leggins grigi ed un top nero. Bene.

"Tesoro come stai?" mi chiede sembrando sempre più tranquilla. Come fa?

"Ehm... bene diciamo. Un po' nervosa ma passerà" non passerà.

"Si ne sono sicura andrai benissimo" mi prende calorosamente per mano lasciandomi alquanto stupita. La guardo mentre usciamo dall'ascensore ancora per mano. Non le voglio dire di lasciarmi e che lo trovo un po' strano anche perché poi infondo è simpatica, quindi continuo a camminare con lei verso l'uscita.
Entriamo nella macchina nera pronta per noi circondate da paparazzi che continuano a urlare cose incomprensibili o a fare stupidi complimenti che mi fanno solo salire più il nervoso. A volte li odio. Poi sta mattina è decisamente quella sbagliata.

Arriviamo al Lincoln Center e noto solo ora molte altre macchine uguali alla nostra dietro di noi e davanti a noi.

Scendiamo, insieme alle altre modelle, trovando una marea di gente. Fotografi, paparazzi, giornalisti, ma la cosa che mi sorprende di più sono i "fans" se si possono chiamare così, che urlano e si tendono in avanti per una foto, dietro le grate. Loro di certo mi fanno sentire meglio.

Ci avviamo tutte insieme verso la grande entrata della struttura passando per una grande piazza dove si trova una grande fontana. Mi guardo intorno camminando insieme alle altre modelle accorgendomi che siamo veramente in tante, contando che alcune dovranno ancora arrivare. L'ansia si sta creando uno spazio sempre più grande dentro di me.

Dopo aver posato per qualche foto ci ritroviamo dentro il Lincoln Center nel mezzo delle prove. Assistenti, truccatrici e tanti altri vanno avanti e indietro per la passerella e in mezzo ai posti ai lati di essa intenti a preparare tutto per la serata. La tensione sta lentamente diminuendo, forse essere qui, per assurdo mi calma. Mi ferma una donna sulla trentina dai capelli rossi.

Oneshot ||Niall Horan, Harry Styles||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora