Evan poggiò una mano sul suo petto e lo spinse bruscamente via, furente. Passò quella stessa mano sulle labbra.
- Dovresti smetterla con questa storia! Io non sono un suo sostituto! - gridò, diventando paonazzo dalla rabbia e dall'immancabile imbarazzo.
- Non metterlo in mezzo! - ruggì Drake, trattenendosi dal tirargli uno schiaffo. Il solo nominarlo indirettamente lo rendeva furioso e faceva sanguinare copiosamente la propria ferita mai cicatrizzata, quella del cuore.
E gli tappò nuovamente la bocca con la propria, forzando le sue labbra ad aprirsi per insinuarci la lingua. Un rumore di passi li costrinse a separarsi.
- Vi ho sentiti gridare - iniziò Ares, col fiatone. Li osservò con un sopracciglio inarcato. - Che cazzo state facendo? Sembra che vi siate appena baciati.
Il viso del biondo si tinse di calde sfumature di bordeaux.
- Allora hai le traveggole, Ares - rise con voce incolore, sprezzante, non rispondendo alla sua domanda su cosa stessero facendo perché, effettivamente, non ne era sicuro nemmeno lui.
- Chi mai vorrebbe baciare Evan? - aggiunse velenosamente Drake, poi voltò loro le spalle e se ne andò, scuro in viso.
Udì un 'ma che cavolo gli prende?', seguito da 'ehi, Drake!', ma non si girò.
Continuò a marciare per il corridoio finché non incappò in uno studente basso basso, forse un primino. Grandi occhi grigi, innocenti, capelli di un tenue color castano tendente al biondo.
Questi fece un balzo all'indietro, anche se si erano solo urtati con la spalla.
- S-scusa - balbettò, spaurito come un coniglietto davanti alle fauci rossastre di un lupo.
- Non fa niente - borbottò Drake, sorprendendosi da solo nel non avergli risposto sgarbatamente come di consueto.
Si fissarono in silenzio per un po', dopodiché il più alto fece per andarsene.
- Q-qualcosa non v-va, D-drake?
Il ragazzo dagli occhi grigi dovette leggergli la sorpresa nello sguardo, poiché si rilassò appena e sembrò avvicinarglisi giusto un po'.
- Come fai a conoscere il mio nome? - chiese lui, stupito.
- Be'... lo sanno tutti, tutti ti conoscono.
Drake ci rifletté per un lungo istante.
- E perché tutti dovrebbero conoscermi? - osservò infine. Così ingenuo e vulnerabile, ferito nei sentimenti, sarebbe stato un ottimo bersaglio, ma il ragazzino era innocuo.
Egli si morse la lingua. Perché sei bello, avrebbe voluto dire, invece arrossì violentemente, si coprì il viso con le mani e scappò.
Il ventunenne si sforzò di ricordare dove l'avesse già visto, di richiamare alla mente il suo nome.
- Sei Tommy? - gridò, incurante degli studenti che l'osservavano. Un 'sì' strozzato giunse alle proprie orecchie.
Drake fece spallucce e si diresse verso la propria aula. Dentro di sé però stava annegando nella confusione.
Dov'era finito il Drake di sempre, quello maleducato, sfrontato, che preferiva parlare con i pugni o restare in silenzio piuttosto che esprimersi come tutti? Non aveva mai reagito così, da persona 'normale'.
Doveva essere tutta colpa dell'incubo anzi, no, di quello zuccone di Evan. Continuava a ostinarsi a non capire e lui non glielo avrebbe spiegato un'altra volta.
Grrrr, quanto mi fa incazzare.
Inoltre non era cambiato, restava sempre la stessa frana a baciare. Non gliel'aveva mai detto, certo, ma le labbra dovevano solo muoversi, non c'era alcun bisogno di cercare di strapparle al partner.
Cosa che invece lui fa in continuazione, quando non si ostina a fare il difficile e decide di rispondere.
Alla fine s'impose di non pensarci, eppure si ritrovò esattamente a fissarsi su quelle elucubrazioni moleste durante le lezioni. Era così stanco.
Socchiuse lentamente gli occhi mentre la professoressa usciva a fare le fotocopie.
Solo cinque minuti...
Si svegliò di colpo quando Ares cominciò a scuoterlo per una spalla.
- Eh? Che c'è?
La professoressa non era ancora tornata.
- Sei strano, oggi - sbuffò il rosso. - Comunque nulla, stavi esibendo smorfie preoccupanti come se stessi avendo un incubo... e hai detto 'Elijah'.
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Un bacio per caso
RomantiekDrake ha ventun anni, i capelli dello stesso colore del pelo dei cavalli frisoni e dei particolarissimi occhi chiari che paiono bianchi. Qualcuno lo definisce emo, a lui non piacciono le etichette. È, insieme ad Ares, suo migliore amico numero uno...