Troubles

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'E io non credo di poterlo sopportare... di nuovo.'

Drake si staccò bruscamente dal suo abbraccio e lo spinse via, forse con un po' troppa forza, siccome Evan barcollò per qualche istante.

- Non stai provando a capirmi - ringhiò il moro, negli occhi la perenne rabbia rivolta al mondo intero.

- Sì, invece - ribatté lui, sconsolato. - Sto mettendo tutto me stesso per riuscire in qualcosa di dubbio risultato.

Nei suoi, di occhi, Drake lesse emozioni contrastanti, tutte quelle che mai il biondo gli aveva mostrato. Gli si riavvicinò timidamente, sfiorandogli appena una guancia.

- Smetti di lottare per me - sussurrò, dandogli un bacio leggero sulle labbra. - Lasciati andare, Evan.

Il più basso si aggrappò al suo petto, mugugnando qualcosa d'incomprensibile sulla sua bocca, ma non replicò.

- Non ho capito cos'hai detto - ridacchiò il ventunenne, affondando una mano nei suoi morbidi capelli dorati.

Evan si scostò appena, gli occhi colmi di passione eppure ancora tristi.

- Lo sai come andrà a finire, se dovessi lasciarmi andare - mormorò, lasciando che le palpebre si abbassassero lentamente, mentre gli cingeva il collo con le braccia, in punta di piedi. - E né tu né io lo vogliamo, non davvero.

- Sì che lo voglio davvero! - protestò l'amico. Gli occhi verdi di Evan corsero verso il basso.

- Una parte di te lo vuole davvero - rettificò, senza traccia di malizia nella voce.

Drake sospirò.

- Mi confondi...

- Lo so.

E si staccò da lui, stringendosi nelle spalle. Il moro lo afferrò di slancio per un polso.

- Almeno... almeno... vieni a casa con me? - domandò con aria supplicante, che per nulla si addiceva a un ragazzo come lui.

Stavolta fu Evan a sospirare.

Inutile dire che il suo 'e va bene' fu stroncato ancor prima di essere concluso da un imprevisto quanto indesiderato bacio.

~~~

Una volta nell'appartamento di Drake il ragazzo dagli occhi verdi si allontanò il più velocemente possibile dall'amico e si stravaccò sul suo divano.

- Evan?

- Hm?

- Ma tu non...?

- Cosa?

Il moro sospirò impercettibilmente, aggirò il divano e si chinò sull'amico, rubandogli l'ennesimo bacio.

- Questo - sorrise, un sorriso dolce. Evan arrossì, sentendosi fremere da capo a piedi.

- NON SONO VENUTO A CASA CON TE PER QUESTO!!! - ululò, tirandogli in faccia il cuscino che aveva sotto la testa.

- No?

L'amico socchiuse gli occhi con aria minacciosa e strinse le labbra in una linea sottile, contando lentamente fino a dieci.

- Drake.

Lui ridacchiò.

- Okay, okay, ho capito. Non ti scaldare.

E gli arruffò i capelli, con affetto.

- Mi spieghi come cazzo faccio a non 'scaldarmi' se tu continui a punzecchiarmi come un ragazzino di dieci anni?

Drake non ribatté, non smettendo di fissarlo intensamente.

- Che c'è?

Il ragazzo dagli occhi chiari scrollò le spalle e sparì in cucina. Risbucò poco dopo.

- Resti a cena?

Evan si osservò una mano, a disagio.

- Okay...

Il moro esibì un sorrisone davvero enorme. E il suo cuore batté più forte.

~~~

Alla fine si decisero ad ordinare una pizza, ma quella tardò ad arrivare e il padrone di casa si addormentò sul tavolo della cucina.

Il ragazzo dagli occhi verdi gli accarezzò il capo, ritraendo subito dopo la mano come se avesse appena commesso un imperdonabile errore.

Sospirò.

Doveva andarsene, lasciargli un biglietto in cui gli avrebbe detto che continuare così avrebbe solo peggiorato le cose, che si sarebbe legato così tanto a lui da fare di quel sentimento un'arma a doppio taglio e no, non poteva, non voleva curare ferite che non desiderava infliggergli.

Proprio mentre stava cercando un pezzo di carta, il cellulare di Drake vibrò. Era sbagliato, ma se fosse stato importante?

Lo sbloccò.

'Hai un nuovo messaggio.'

'Da: numero sconosciuto.

Ehi... hai voglia di parlare, stasera?'

Fissò il display con aria imbambolata.

- Cazzo - sibilò, non resistendo all'impulso di rispondere.

'No, sono con il mio ragazzo.'

Che bugia, Evan! Ti odierà a morte...

'Il tuo... ragazzo? Quello biondo?'

- Merda.

E ora cosa doveva dirgli? 'Sono io, quello biondo'?

'Sì, esatto.'

'Ah, vi siete finalmente messi insieme?'

'Già... ma a te non dovrebbe interessare.'

Attese un po' prima di ricevere risposta, dopo un tempo sufficiente che gli fece pensare che l'anonimo avesse desistito.

'A questo punto mi sto tirando la zappa sui piedi, ma va bene così.'

'Cosa stai dicendo?', digitò il biondo alla velocità della luce, con il cuore in gola dalla paura di essere scoperto dal proprietario del cellulare.

'Sto dicendo che mi piaci.'

E in quel momento sentì dei passi alle proprie spalle, seguiti da uno sbadiglio.

- Evan...? Non è ancora...? No, aspetta, perché hai il mio cellulare in mano?

Lui si sentì svenire.

- I-io...

L'espressione sul viso di Drake s'indurì e ciò fece scattare la scintilla nell'amico.

- Be', come me lo spieghi questo?! - strillò, sventolandogli il cellulare davanti al naso. - Ancora! Ancora! Puoi scordarti che io faccia tutto quello che ho fatto per te una seconda volta! Ne ho piene le scatole!

Il moro era allibito, a bocca aperta.

- Evan...

- No! Basta! Lasciami in pace, Drake!

- Aspetta, Evan!

Il ragazzo dagli occhi verdi, in lacrime, si diresse verso la porta. L'amico lo afferrò per un polso, ma lui si divincolò ed uscì.

Drake fissò a lungo la porta, poi il proprio sguardo ricadde sul cellulare.

Aveva un bel grattacapo, ora.

Un bacio per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora