Do you love me?

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L'appartamento di Tommy era al secondo piano ma quella volta, portato da Drake, ci impiegò ben poco ad arrivarci. Lui gli permise di tornare saldamente con i piedi a terra solo per prendere le chiavi e aprire la porta, mentre attendeva impazientemente.

Una volta entrati si preoccupò il moro di chiuderla, prima di afferrare il fidanzato per le spalle e tirarlo a sé, per poi baciarlo così appassionatamente che gli si mozzò il fiato.

- Drake... - mugolò sulle sue labbra. Le sue mani si posarono sul suo fondoschiena, ma solo per scivolare lentamente più in basso, per tirarlo su.

Comprese le sue intenzioni, Tommy gli chiuse le gambe dietro la schiena e gli cinse il collo con le braccia, baciandolo timidamente.

- Drake... - ripeté, gli occhi socchiusi. Il più alto, seguendo il proprio istinto, lo portò in camera e si sedette sul letto, non staccando un attimo la propria bocca dalla sua.

Era incredibile: si sentiva euforico, eccitato, bramoso di far provare le stesse emozioni al proprio ragazzo e sì, anche un po' nervoso.

Era tutto talmente affrettato, eppure gli sembrava così giusto! Be', a pensarci non stavano poi bruciando le tappe: avevano 'solo' parlato per un sacco di tempo, anche se senza mai vedersi...

Gli attimi seguenti trascorsero febbrili; Drake scalciò le scarpe da qualche parte, riservando lo stesso trattamento al dolce biondino e aiutandolo a sfilarsi la felpa, seguita a ruota dalla propria.

Gli baciò il collo, piano, e lui gli poggiò timidamente le mani sul petto. Poi il ventunenne rimase immobile, annusando attentamente il profumo che la sua pelle candida sprigionava: un odore delicato, come di vaniglia, o ciliegia, o comunque piuttosto floreale e fruttato.

- Drake...?

Egli ridacchiò contro il suo collo, strofinandoci il naso.

- Hai un profumo dannatamente buono, Tommy. È... è... inebriante.

Il ragazzo dagli occhi grigi avvampò e si coprì il viso con le mani, ma così facendo si sbilanciò e finì completamente spalmato sul fidanzato, il quale non si lamentò certo e gli accarezzò prima le spalle e poi la schiena, continuando a lasciargli delicati baci sul collo.

Tom mugolò ancora, fremendo quando le sue grandi mani gli sfiorarono le gambe ancora fasciate dai jeans.

- È un po' scomodo così, non credi? - bisbigliò Drake al suo orecchio, dopodiché gli mordicchiò il lobo e lo fece stendere sul letto, sovrastandolo.

Era tale e quale a un cucciolo innocente, in quel momento: i morbidi capelli chiari sparsi sul cuscino in modo scomposto, le gote arrossate, gli occhioni lucidi e la bocca rosea socchiusa.

Il ventunenne avrebbe voluto spogliarlo completamente e prenderselo subito, senza aspettare un attimo di più, ma si rammentò che nel profondo era un bravo ragazzo e doveva andarci piano, era un essere umano e non una bestia.

- Tommy... - mormorò, prima di accarezzare con le labbra la sua epidermide di un color assai più pallido delle labbra e affrettarsi a lasciare un segno del proprio passaggio, strappandogli qualcosa che poteva essere un gemito come un lamento.

Non ci badò troppo, tutto sommato soddisfatto dal risultato del proprio morso: un succhiotto abbastanza evidente, che avrebbe tenuto alla larga 'signori gentili' e compagnia bella.

E poi divampò la passione, mentre scendeva a sbottonargli i jeans e i vestiti restanti volavano per la stanza. E furono baci e morsi, accompagnati dai sonori gemiti del ragazzo dagli occhi chiari e i timidi ansiti del fidanzato.

Un bacio per casoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora