**TYLER'S POV**
La sua mano morbida si posa delicatamente sulla mia ed insieme iniziamo a tracciare linee sul foglio. Il suo petto aderisce perfettamente alla mia schiena; sento il suo battito aumentare e unirsi al mio - no, ok, il mio va decisamente piú forte del suo; sono a rischio d'infarto se continua così. Posa la mano libera sul mio fianco per stare più in equilibri dato che è piegato su di me. Sento il suo respiro caldo sul mio collo e un piccolo brivido mi scende sulla schiena. Schiudo leggermente le labbra e mi sfugge un respiro un po' piú pesante del solito - ma che sto facendo? Fortunatamente siamo nascosti dalle tele, che non permettono agli altri ( o alla prof ) di vedere quello che sta succedendo. La sua mano scivola un po' verso il basso ma poi torna verso l'alto. Piccolo dettaglio, quando ha spostato la mano verso l'alto, è finita sotto la stoffa della mia maglia. Una scossa - oserei dire di piacere, quasi - mi percorre il fianco fino ad arrivare alle costole. Giro la testa di lato per guardare Troye e mi ritrovo con le sue labbra a pochi centimetri dalle mie; i suoi occhi blu puntati nei miei. Mi mordo il labbro inferiore involontariamente mentre vedo le palpebre di Troye sbattere al rallentatore; sta succedendo tutto lentamente. Vedo le sue labbra schiudersi un po'. Restiamo in questa posizione per alcuni secondi - che mi sembrano anni - poi lui fa un passo indietro togliendo le mani dal mio corpo e drizzando la schiena. Per un attimo mi sento come scoperto, mi mancano le sue mani sul mio corpo, avrei voluto stare in quella posizione per altri mille anni - come minimo. Prendo un respiro profondo e provo a far tornare i miei battiti ad un ritmo regolare e da persona normale; in questo momento mo sembra di poter aver un infarto da un momento all'altro, e la colpa sarebbe tutta di Troye. Quando finalmente riesco a calmarmi un minimo mi volto per guardare Troye; che nel frattempo è tornato davanti alla sua tela e sta disegnando. É talmente tanto concentrato che tiene la punta della lingua all'angolo delle labbra - probabilmente senza nemmeno accorgersene - e ogni tanto da un' occhiata alla composizione di frutta sul tavolino. Una fitta al labbro inferiore mi scuote dai miei pensieri; il sapore metallico del sangue mi invade la bocca. Libero il mio labbro dai miei denti; mi porto due dita alla ferita e premo per tentare di fermare il sangue. Alzo la mano e la professoressa mi da la parola "Signora Brennan, posso andare in bagno?" chiedo e lei annuisce. Esco dall'aula e mi dirigo verso i bagni; quando mi guardo rimango sorpreso - ho stretto davvero forte con i denti. Apro il rubinetto e metto le mani a coppa sotto il getto d'acqua; mi bagno il viso. Chiudo il rubinetto e mi appoggio con i gomitivi sui bordi del lavandino posando il viso sulle mani; se ripenso a quello che è successo prima... In quel momento, la voglia di baciarlo è stata a stento trattenibile. Quando torno in classe tutti stanno sistemando le loro cose e io raggiungo la mia tela. Scopro che il mio disegno è finito - anche se io lo avevo lasciato incompleto - e mi volto verso Troye che mi sorride ampiamente. Il ragazzo esce a grandi passi dall'aula e io lo seguo, devo ancora dirgli una cosa prima che se ne vada. Lo raggiungo e mi fermo di fianco a lui, che sta cercando qualcosa nel suo armadietto - tira fuori una biro e se la caccia in tasca. Mi appoggio con una spalla all'armadietto accanto al suo. "Grazie per prima, Troye. Insomma per avermi aiutato a disegnare la mela e per aver finito il mio disegno" dico cercando di stare il più calmo possibile. Non so perchè, ma questo ragazzo mi rende nervoso e la cosa non mi piace molto, ma mi piace lui - ma che cazzo sto dicendo? Tyler, datti una controllata. Gli do una leggera pacca in segno di saluto sul bicipite e faccio qualche passo per poi fermarmi e tornare indietro. "Um, Troye..." faccio per dire ma lui alza l'indice in aria davanti al mio viso mentre con l'altra mano prende la biro dalla tasca dei jeans. Afferra il mio braccio per il polso ed alza la manica della giacca di pelle; lo guardo cercando di capire che intenzione ha. Ma che cazzo vuole fare? Lui prende il tappo della biro tra i denti e la stappa per poi appoggiare la punta - fredda e metallica - sulla pelle del mio avambraccio ed iniziare a scrivere dei numeri. Lui finisce di scrivere e tappa la biro ricacciandosela in tasca. "Aspetta, ma come facevi a sapere che volevo chiederti questo?" chiedo ancora sorpreso. "Chiamalo intuito" dice lui con un'alzata di spalle per poi sorridermi ed incamminarsi verso l'uscita. Rimango fermo a guardare Troye allontanarsi e già non vedo l'ora che sia domani, solo per vederlo. Almeno ho il suo numero. Una pacca sulla spalla mi riporta alla realtà. "Ehi Ty; Zoe va da Alfie. Mi puoi dare un passaggio a casa?" mi chiede e io annuisco sorridente. Saliamo in macchina e solo quando chiudo la portiera mi accorgo che ho cercato per tutto il tempo di trovare Troye anche se sapevo benissimo che lui non si trovava più lì ormai. Accompagno a casa Joe; per tutto il viaggio c'è stato un silenzio teso - non è da me - dunque quando accosto mi volto verso il ragazzo "Allora, qualche ragazza all'orizzonte?" chiedo e lui sbarra gli occhi. "Cosa?" chiede e io scoppio a ridere; la sua faccia fa troppo ridere - davvero, dovreste vederla. "Vaffanculo, Ty" dice ridend mentre scende dall'auto e si chiude la portiera alle spalle. Lo saluto dal finestrino mentre entra in casa. Rimetto in moto la macchina e schiaccio sull'acceleratore. Casa mia non è esattamente in centro, ma verso la periferia, perciò devo passare davanti ad un supermercato - è piccolo ed isolato, non ci va molta gente e per questo lo adoro. In questo momento ho davvero fame, non ho pranzato oggì, così decido di prendere un po' di soldi dallo zaino e comprare del cibo. Non penso proprio che qualche fragola e qualche banana bastino per farmi passare la fame. Apro lo zaino e vedo la maglia di Troye. Cazzo, l'ho cercato per tutta la scuola per restituirgliela e alla fine non gliel'ho data. Vabbè, in questo momento ho troppa fame per pensare a lui: magari a stomaco pieno. Prendo i soldi dallo zaino e scendo dall'auto; entrando nel piccolo supermercato. La cassiera ( una donna sulla sessantina ) mi slauta con un ampio sorriso, che ricambio subito. Mi dirigo velocemente verso lo scaffale, sul cartellino c'è scritto JUNK FOOD & SNACKS. Prendo un pacchetto di patatine alla paprica, due tavolette del mio cioccolato preferito e poi vado verso lo scaffale delle bibite. Afferro due bottiglie di coca-cola e le porto sotto braccio fino alla cassa. Appoggio tutto sul rullo trasportatore e la donna li passi a macchina per poi posarli nella borsa di fianco a lei. "Sei a posto così?" mi chiede dolcemente, mi ricordo molto mia nonna; è una donna così dolce. Mi ricordo di una volta che il suo nipotino era venuto a trovarla qua e, quando lo vide, il suo sorriso si allargo ancora di più e gli occhi le si illuminarono. "Va bene così, grazie" dico gentilmente sorridendole, prendo la borsa e le consegno i soldi. Lei mi da il resto, che io prendo e mi caccio nella tasca posteriore dei jeans, e la ringrazio. Esco dal negozio e metto la borsa sui sedili posteriori per poi salire in macchina e guidare fino a casa.
________________________________________________________________________
hi guys.
Allora, premetto che siete stato tutti molto gentili, avete commentato e votato la mia storia positivamente... Dunque intuisco che vi piace - o almeno penso. Una cosa molto molto importante: scusatemi. Non ho pubblicato molto, ma ho iniziato scuola e sono stra inpegnata. Ho ogni giorno dei disegno da fare - e sì, faccio il liceo artistico, anche se so che a voi non frega un cazzo ahahaha. Cercherò di aggiornare il più possibile. Se volete a inizio capitolo posso mettere la foto di qualche mi disegno. Così mi dite che ne pensate nei commenti o in privato - come volete. Fatemi sapere se vi piace l'idea. Ve se ama. Bye.
STAI LEGGENDO
Touch || Troyler (In Revisione)
RandomUn solo tocco e sento quello che pensa quella persona. Ecco la mia vita riassunta in una riga, ecco la vita di Troye Sivan Mellet. Penserete che sapere cosa pensa la gente sia bello, vi sbagliate alla grande. Fa schifo.