"Ciao" rispondo al telefono "Come mai mi hai chiamato?" Chiedo un po' curioso - no, ok. Decisamente curioso.
"Ciao, ma perchè tuo fratello dovrebbe esserci rimasto male?" Chiede lui, non rispondendo alla mia domanda. Non so cosa dire, ma so che non voglio dirgli che non ho amici. "Ehi, non si risponde ad una domanda con una domanda" dico quasi scherzando. Lo sento ridere appena. "Era solo per sentirti... Senti, domani mia mamma è fuori tutto il pomeriggio, ti va di venire da me? Non mi va di stare da solo". Stavo bevendo e per poco non sputo tutta l'acqua. "Ti prego" mi supplica. "Mi avevi convinto al <ti va>" dico dopo aver ingoiato tutta l'acqua che avevo in bocca. "Allora a domani. Ciao Troye" mi saluta. "Ciao Tilly" lo saluto e, anche se non posso vederlo, ci sto a scommettere che ha sorriso per quel nomignolo. Caccio il telefono in tasca e mi dirigo in cucina; mentre ero al telefono sono tornati tutti a casa e mia mamma ha preparato la cena. "Mamma, domani non torno dopo scuola, devo andare in un posto" dico cercando di essere il più vago possibile sul mio tipo di impegni. "Per caso devi andarci con il tuo amico che era qui oggi?" Chiede mio fratello Tyde. Mia sorella Sage, mio fratello Steele e i miei genitori si girano tutti allo stesso momento verso di me, guardandomi con gli occhi sbarrati. Lancio un'occhiata via a Tyde - a volte dovrebbe tenere la bocca chiusa. Mia madre si avvicina a me e mi abbraccia. 'Finalmente ha trovato un amico'. Mia madre mi vuole bene e ci tiene davvero a me; ma ormai aveva perso le speranze che io trovassi un amico. "Come si chiama?" Mi chiede, ancora mentre mi abbraccia. "Tyler, si chiama Tyler" dico cercando di liberarmi dalla sua presa. Faccio due passi indietro; ora gli altri sono seduti a tavola che aspettano solo noi. Mia madre apre la bocca, fa per dirmi qualcosa; ma io la interrompo "Andiamo? Ho fame..." Dico mettendomi una mano sullo stomaco e dirigendomi verso il tavolo. A cena tutti hanno mantenuto un rigoroso silenzio - e non è da loro - ma fa lo stesso. Me ne vado a letto; devo essere riposato per domani.**TYLER'S POV**
Vedo Troye scendere dall'autobus e mi dirigo verso di lui salutandolo a gran voce. Lui mi vede e subito arrossisce non appena vede che gli altri studenti lo stavano guardando. A passi veloci mi arriva di fianco e mi saluta timidamente e io gli metto un braccio attorno ad una spalla - se ci arrivassi. Decido che il braccio è meglio se lo metto attorno alla sua vita - decisamente più accessibile per me, dato che sono abbastanza basso rispetto a Troye. "Allora, cos'ha alla prima ora?" Chiedo e lui alza le spalle. "Pensavo di non andare alle lezioni oggi..." Dice guardandosi i piedi; ogni tanto calcia via qualche sassolino. "Posso venire con te?" Chiedo e lui guarda sorridente mentre annuisce. Ci vuole davvero poco per far sorridere Troye; ma ha il sorriso più bello che io abbia mai visto. "Dove ti va di andare?" Gli chiedo e lui si muove velocemente prendendomi la mano fra la sua. "Seguimi" dice ed inizia a camminare trascinandomi dietro di lui. "Ma dove stiamo andando?" Chiedo dopo cinque minuti di camminata a passo svelto. Svoltiamo un angolo e lui si ferma di colpo, facendomi andare a sbattere contro la sua schiena "Arrivati" annuncia. Mi sporgo appena di lato per vedere dove siamo, riconosco i due salici piangenti che con le loro foglie nascondono una piccola panchina; ci dirigiamo proprio verso quest'ultima. Mi accorgo che la mia mano è ancora in quella di Troye, se ne accorge anche lui che di scatto la lascia andare. Quanto era bello stare mano nella mano, come se tutto fosse possibile; ma purtroppo non lo è. Ci sediamo sulla panchina fianco a fianco, poi lui apre o zaino e tira fuori un quaderno con i fogli completamente bianchi e l'astuccio. "Cosa fai?" Chiedo guardando il ragazzo che inizia a fare lo schizzo di un volto umano. Lui mi guarda e poi inizia a disegnare gli occhi, particolareggiandoli sempre più. "Ho preso un blocco da disegno nuovo; voglio inaugurarlo" dice e io rimango a bocca aperta. La richiudi non appena lui si gira per guardarmi e mi sistemo i capelli. Troye lascia scappare un risolino e io gli lancio un'occhiata truce. Mentre disegna inizia a fischiettare e poi a canticchiare "I ma tired oh this. I hope people change". Non potrebbe dire fase più giusta. Mi sento come se mi avesse letto nel pensiero. Dopo un po' ricomincia con qualche altra strofa, questa volta detto a voce un po' più alta "Oh, our lives don't collide, I'm aware of this. The differences and impulses and your obsession with..." Mi guarda poi torna a disegnare e cantare "The little things, you like stick, and I like aerosol. I don't give a fuck, not giving up, I stil want it all. Only fools fall for you, only fools". Mi sale un brivido per la spina dorsale e per poco non svengo sul momento. L'ultima frase l'ha pronunciata guardandomi dritto negli occhi, i nostri visi si avvicinano pericolosamente e... Come non detto; un gruppo di bambini ci corre accanto gridando e Troye si tira indietro di scatto. Le sue guance si tingono di un rosso scarlatto, come le mie - immagino. Mi schiarisco la voce e lo guardo cercando di far finta di nulla, ma ancora una volta le sue labbra mi fregano. Fortunatamente lui non si accorge che io lo sto fissando come se fossi un manico. "Ehm... Ti va di andare ora a casa mia?" Chiedo e lui annuisce. Si guarda intorno "La tua macchina è davanti a scuola" dice e io mi maledico mentalmente per non essermelo ricordato. Ci alziamo dalla panchina e torniamo al parcheggio davanti alla scuola. Per tutto il tragitto io sono stato muto e lui anche, si guardava sempre le scarpe senza alzare mai lo sguardo. Non mi ha guardato nemmeno una volta; al contrario di me che invece continuavo a fissarlo e, ancora una volta fortunatamente, lui non mi ha colto sul fatto.
**TROYE'S POV**
Mio Dio; che scena imbarazzante. Non oso nemmeno guardarlo - anche se vorrei tanto. Ma ho paura che lui non mi stia segnando neanche di uno sguardo. Arriviamo davanti a scuola e , molto silenziosamente, saliamo in macchina. Lui subito accende la radio e parte una delle mie canzoni preferite: Young Blood di Bea Miller. Non piace solo a me questa canzone, dato che Tyler inizia a cantare a squarcia gola; mi unisco a lui. Cantiamo fino a che non arriviamo a casa sua. Scendo velocemente dalla macchina e mi metto lo zaino in spalla; seguo Tyler fino all'ingresso. Lui tira fuori un mazzo di chiavi dallo zaino ed apre la porta principale. Casa sua è calda che e accogliente; sicuramente più della mia. Tyler inizia a salire dei gradini e io lo seguo. Ci sono tre porte e lui mi spiega cosa sono mano a mano che ci passiamo davanti. "Questo è il bagno per gli ospiti, questa è la camera di mia madre" dice. Apre l'ultima porta rimasta e mi invita ad entrare "E questa è la mia camera" annuncia. Mi guardo attorno, i muri sono bianchi - almeno penso - e sono coperti da foto di luoghi stupendi e altre foto con dei suoi amici. Su una parete c'è un letto matrimoniale; le coperte bordeaux scuro e nere. Sul muro opposto ci sono delle mensole con alcune candele. Sotto di esse si trova una scrivania con un computer e delle casse per la musica. "C'è qualcosa che non va?" Chiede Tyler. Io riporto l'attenzione su di lui "No" dico timidamente mentre mi dirigo alla parete accanto al suo letto "Sei stato in tutti questi posti?" Gli chiedo indicando le numerose foto appese al muro. "Sì" mi dice sorridente "Le ho fatte io, ti piacciono?" Chiede e io annuisco sorridente.
**TYLER'S POV**
"Sono stupende" sussurra lui. Mi avvicino, appoggio una mano sulla sua spalla e lo sento fremere sotto il mio tocco. Troye si gira e ci troviamo a pochi centimetri l'uno dall'altro, la mia mano scivola sul suo petto. Sotto il mio palmo, il suo cuore batte all'impazzata - quasi quanto il mio. Le sue mani raggiungono le mie guance e faccio scorrere la mia mano tra i suoi capelli, attirandolo verso di me. Poso delicatamente le mie labbra sulle sue e rimango piacevolmente sorpreso quando noto che Troye non si sta sottraendo al bacio. Sposto le mie mani sui suoi fianchi facendo scontrare i nostri corpi. Stra tremando, ma smette subito non appena il bacio si intensifica. Da quanto speravo questo momento! Se non fosse successo ora, sarebbe successo sicuramente poi. Ma ora, nella privacy di casa mia, posso essere chi sono davvero. E anche lui puó esserlo, qualsiasi cosa lui sia realmente. Prendo i bordi della sua maglia e li tiro verso l'alto; lui solleva le braccia e si piega in avanti per facilitarmi il compito. Rimango incantato a guardare il petto nudo, del ragazzo davanti a me, che si alza e abbassa freneticamente. Allungo una mano e gli accarezzo la pelle, lo sento fremere per l'ennesima volta. Ritorno a baciarlo con passione, ma prima mi sfilo la maglia e la butto in un angolo impreciso della stanza. Spingo leggermente indietro Troye che ricade sul letto di schiena, mi stendo sopra di lui, reggendo mi sugli avambracci per non pesargli troppo, e torno a baciarlo. In poco tempo i miei pantaloni vanno a fare compagnia alle nostre maglie; seguiti dai pantaloni di Troye che ricadono sul pavimento.
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Hei, scusate se sono stata assente ma la scuola occupa un bel po' del mio tempo. Comunque questo è il capitolo 6 e a breve pubblicherò anche il settimo. Nella mia classe ho due gemelle che hanno tutt'e due Wattpad ma lo il nickname solo di una delle due, lo lascia qua sotto, mi raccomando seguitela. Ve se ama, byee 💕💕
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Touch || Troyler (In Revisione)
RandomUn solo tocco e sento quello che pensa quella persona. Ecco la mia vita riassunta in una riga, ecco la vita di Troye Sivan Mellet. Penserete che sapere cosa pensa la gente sia bello, vi sbagliate alla grande. Fa schifo.