Capitolo 14

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**TYLER'S POV**

Entro nella doccia e l'acqua calda mi colpisce la pelle. Mi insapono velocemente corpo e capelli per poi risciacquarmi. Sento Troye parlare con qualcuno, probabilmente al telefono. "Stanotte dorme qua" dice lui. "Adesso devo andare, ci vediamo presto" dice. Poi chiude la chiamata, almeno penso. Inizia a canticchiare e io mi risciacquo per l'ultima volta. Esco dalla doccia e mi avvolgo in uno degli asciugamani. Mi strofino un po' i capelli poi mi lego l'asciugamano sui fianchi. 
Torno in camera, gli occhi di Troye si posano immediatamente su di me. "Oh, hai già finito?" chiede quasi sorpreso. "Sì, ho finito. Vai tu ora?" chiedo indicando il bagno. Lui annuisce e va in bagno, portandosi un asciugamano con sè. 

**TROYE'S POV**

Lasciare Tyler libero di vagare in casa mia, è come lasciare un leone in mezzo alle gazzelle. Cerco di fare la doccia il più velocemente possibile. Sento il cigolio delle molle sotto il materasso e, presumo, che Tyler si sia seduto sul letto. 
Esco dal bagno per tornare in camera. "Me lo metto ora il pigiama o lo metto dopo cena?" mi chiede Tyler. Lo guardo, è con solo le mutande. Fosse per me potrebbe venire a tavola anche così. "Mettiti pure il pigiama" dico senza pensarci troppo. Lui non mi ascolta e viene verso di me. I miei occhi non possono evitare di scorrere lungo il suo corpo muscoloso. E' a pochi  centimetri da me quando mi dice una cosa che non mi sarei mai aspettato di sentir uscire da quelle labbra. "Sai, mi piaci dal primo anno" dice. Rimango sbalordito. Cosa? Dal primo anno? "E perchè non me l'hai mai detto?" chiedo guardandolo dritto negli occhi. "Non so, avevo paura... Di cosa sarebbe successo" dice e io abbasso lo sguardo. "E ora? Ora, non hai paura?" chiedo; io ne ho tanta. Non so come potrebbero andare le cose, d'ora in poi. "Sì, ma ci sei te con me. E le mie paure, le tue, sono niente finchè siamo in due"dice lui. Sembra quasi una poesia, detta da lui.
"Smettetela di fare i piccioncini... " dice Steele bussando alla porta "Venite al lago?" chiede. "Entra pure Steele" urlo in modo che mi senta. "Ty, ti va di venire al lago?" chiedo guardandolo. "Per me andrebbe bene... Ma te le senti tu con... Quelle ferite?" mi chiede Tyler. Storco il naso e scuoto la testa "Sinceramente, penso di no" dico io poi li guardo entrambi "Mi dispiace". "Ok, noi saremo tutti al lago. Non fate troppo casino voi due, uh" ridacchia mio fratello. Gli tiro un cuscino ma lui fa in tempo a chiudere la porta, evitandosi una cuscinata in faccia. "A dopo, piccioncini" mi grida dal corridoio. Mi metto a ridere sentendo i passi pesanti di mio fratello che scende le scale. Sembra un bisonte. "Ma che passo leggero che ha tuo fratello..." commenta Tyler ridendo. "E' sempre stato così..." dico io. "In che senso?" chiede Tyler, io lo guardo. "Quando ero piccolo, potevo sentirlo arrivare fin da quando camminava sul vialetto di casa" spiego io ricordando qualche momento di quando ero solo un bambino. Erano ancora i tempi in cui Steele non andava al college, dunque passava molto più tempo a casa... Soprattutto durante la settimana. 
Una lacrima mi bagno la guancia e Tyler mi gira il viso verso di lui. "Ehi, amore, che succede?" mi chiede mettendomi una mano sulla guancia e asciugandomela. "Niente... Solo tanti ricordi" dico tirando su col naso "E' tutto apposto, va bene così".


Touch || Troyler (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora