|Parte prima|-Prologo-

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Kyra.
Questo il nome della ragazza brillante e curiosa che decise di cercarsi una compagnia per il sabato sera in modo alquanto insolito. A chi sarebbe mai venuto in mente di cercarsi degli amici distribuendo volantini e appendendo locandine ovunque, se non a lei?
No, non scrisse "Cercasi amici" su quegli annunci. Kyra era una ragazza molto acuta, dopotutto. Architettò la scusa di voler creare un gruppo per discutere dei misteri che si sospettava avessero a che fare con la magia nera, gli spiriti o tutto ciò che riguardava argomenti esoterici in generale.
Kyra. Kira. Ciara- Nera.
Kyra era avvolta da un alone di mistero in tutto ciò che faceva. Oscura, misteriosa, diversa dalle altre ragazze. Diversa anche dalle più intelligenti.
Lei brillava come una stella nell'oscurità. Solo che questa stella era nera ed era padrona dell'Universo che aveva dentro di sè. Non ne aveva, però, il pieno controllo.
La ragazza distribuiva i volantini in giro per Zerpenschleuse, sperando di riuscire a trovare qualcuno con la sua stessa passione che la contattasse. Sapeva benissimo quanto fosse difficile, dato che in quel paesino di novecentocinquanta anime la mentalità della gente era piuttosto chiusa.
-Ma la speranza è l'ultima a morire.- si disse mentre infilava l'ennesimo volantino nell'ennesima cassetta delle lettere.
Il vento soffiava fresco da Nord, facendo svolazzare i capelli indaco della ragazza da tutte le parti.
Kyra aspettava impaziente l'inizio delle vacanze estive, desiderosa di poter ricordare con gioia l'estate dei suoi quindici anni.
Un'estate indimenticabile era alle porte, ma di certo non per i motivi che sperava la ragazza.

Axel osservava la strada dalla finestra della cucina. I suoi occhi color ebano erano più malinconici del solito e i capelli troppo lunghi gli ricadevano sulla fronte in modo disordinato, dandogli un aspetto trasandato che, in fondo, si addiceva perfettamente alla suo stato d'animo.
Il ragazzo si sentiva trascurato, ignorato, non voluto. Era convinto di essere come un insetto nella camera di una fanciulla schifiltosa. Voleva nascondersi, voleva scappare. E forse avrebbe dovuto farlo, quando ne ebbe l'occasione.
I suoi occhi rivolsero uno sguardo alle nuvole che presto avrebbero scaricato sul paesino una fitta pioggia, cercando di spegnere quei "dannati"pensieri. Nonostante fosse fine Giugno, le temperature non si azzardavano a salire quel tanto che bastava per poter andare in piscina senza rischiare di prendersi una bronchite. Già, fine Giugno... Un paio di giorni ancora e sarebbero iniziate le vacanze estive. Ah, quanto odiava il Gymnasium! Ancora si chiedeva perchè non avesse cercato di opporsi, di scegliere una ben più semplice Hauptschule e poter, quindi, concedere molte più ore alla sua grande passione per la musica. Come se non bastasse, era anche riuscito a farsi bocciare e quindi, finite le vacanze d'autunno, sarebbe stato costretto a ripetere l'anno che sperava fosse l'ultimo della sua carriera scolastica.
Sbuffando, Axel riportò gli occhi sulla strada. La monotonia lo stava uccidendo, non ce la faceva più. Voleva che qualcosa cambiasse, ma si sarebbe accontentato anche di ridere per una sciocchezza... come, ad esempio, un ragazzino che cade in modo buffo dalla bici...
Dalla finestra del primo piano, il ragazzo guardava distrattamente una ragazza dai capelli indaco che si muoveva goffamente: il lungo spolverino nero si era impigliato nel cancello che segnava l'ingresso della casa del ragazzo, e la ragazza si spostava i capelli indaco dalla faccia, mentre cercava di non strappare il cappotto leggero dove si era incastrato.
Una scena alquanto buffa che il ragazzo non notò subito, essendo troppo distratto dai suoi pensieri.
-Ehi! Tu alla finestra, mi senti?- chiamava a gran voce la ragazza dai capelli colorati. Axel si riprese immediatamente dai suoi pensieri: aveva già sentito quella voce... ma, dove?
Incuriosito, aprì la finestra e rise per il buffo spettacolo che quella ragazzina gli offriva. Si accorse troppo tardi di star ridendo ad alta voce. Nonostante i capelli che le coprivano la faccia, il ragazzo riuscì a scorgere il viso imbronciato della ragazza... anche questo gli era familiare, ma continuava a non ricordare dove l'avesse vista o sentita.
"Probabilmente l'avrò vista in giro, dopotutto questo paese è un buco di..." pensò il ragazzo. Ma la voce di quella strana, probabile compaesana interruppe i suoi pensieri prima che diventassero volgari.
-Non prendermi in giro e aiutami! Non hai l'istinto di salvare una fanciulla in pericolo come i cavalieri?!- gridò la ragazza scoprendosi improvvisamente irritata. A quest'ultima frase Axel scoppiò di nuovo in una fragorosa risata, facendo crescere l'ira della povera ragazza.
-Tu? In pericolo?- disse tra le risate -Aspetta, aspetta, in pericolo per cosa?-
Axel voleva prendere tempo, voleva ridere il più possibile. Quando mai avrebbe potuto di ridere sinceramente di nuovo?

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