Capitolo 3

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Dopo quello sguardo, distogliemmo velocemente gli occhi l'uno dall'altro, imbarazzati.
<<Allora, cominciamo a cercare gli spartiti, ti va?>> dissi, per allentare la tensione che cominciava a formarsi tra noi, troppo opprimente per me.
<< Sisi, certo. Facciamo subito, così almeno non ci pensiamo più >> disse, ridendo.
<<Okay>> dissi, abbassando gli occhi.

Decidemmo di dividerci entrambi, in modo da poter ispezionare il negozio da cima a fondo.
Dopo una mezz'ora trascorsa tra chitarre, batterie e strumenti vari, trovammo finalmente quel maledettissimo spartito. Lo trovammo proprio nel posto dove non mi sarei mai aspettata potesse nascondersi: nello sgabuzzino delle scope! Non ne avevo la minima idea di come fosse arrivato lì...
<< Toh, eccolo qua!>> dissi, mentre lui era ancora occupato tra i flauti.
<< Oh, finalmente ti ho trovato!>> disse, contento.
<<Bene, dai... allora, ora te ne torni a casa o...?>> dissi, in imbarazzo.
<< In realtà pensavo di rimanere un po con te... ti va?>>
<< Oh... beh, certo. Chi non sprecherebbe un po' del proprio tempo per stare con Marco Mengoni?>> dissi, ironica.
<< Beh, direi che allora il nostro tempo insieme, tu e io, lo sprecheremo bene, eh?>> disse con voce dolce, talmente dolce che mi sembrava di essere letteralmente sciolta al suolo.
<< Spero di sì...>> dissi, arrossendo come un pomodoro fino alla radice dei capelli.
<< Allora, signorina, che ne dice di una bella cenetta al ristorante? >> disse, tutto tranquillo. << Ovviamente se per lei non è un disturbo...>> disse, con il sorrisetto nascosto dalla massa di barba scura che gli copriva la guancia.
In genere non apprezzavo molto le barbe così folte, ma con Marco tutto appariva sempre più meraviglioso e mi faceva apprezzare pure cose che avrei di sicuro detestato.
<< Ehm, si... i miei sono fuori anche loro per cena, quindi in teoria avrei la serata libera.>> dissi, fin troppo emozionata.
Cioè diciamocelo, Marco Mengoni, QUEL Marco Mengoni, mi stava invitando a cena e...oddio, tutto sembrava così perfetto da sembrarmi di vivere una favola.
In realtà tutto quello che mi era accaduto era un qualcosa di troppo irreale per me, ma allo stesso tempo magnifico.
<< Okay allora, se per lei non è un problema, potremo andare in un bel ristorantino in centro molto conosciuto. Non so se lei ne ha già sentito parlare... si chiama " Lo Storico". Fanno del pesce molto buono, anzi, squisito!>> disse, con fare affabile e scherzoso.
<< No, non lo conosco... spero di non averti offeso per le mie esperienze a livello culinario, ma io mangio esclusivamente in casa e esco di rado...>> dissi, all'improvviso vergognandomene.
<< Ah, ancora meglio! Le mostrerò le buone maniere da osservare in un ristorante e come mangiare>>
<<Okay... haha. Puoi evitare di darmi del lei? È piuttosto imbarazzante, sai?>> dissi, ridendo.
<< Si, mi scusi. Era solo per fare scena... pensavo piacesse>> disse, divertito.
<< Hahahah, evidentemente no... ora andiamo o vuoi ancora rimanere qua?>> risi.
<< Andiamo, andiamo...>> disse << Credo si prospetti una serata molto divertente, Giulietta mia. >>
Al solo sentire il mio nome pronunciato dalle sue dolci labbra e trasformato in un modo così carino, le mie gambe cominciarono a tremare come una foglia. Non sentivo più niente.
<< Giulietta?>> dissi, esitante.
<< Si,certo. Non ti piace che io ti chiami così? Se vuoi non lo faccio più>> disse, turbato.
<< Nono, Giulietta mi piace molto. Chiamami sempre così. Okay, Marco lino? >> dissi, tutta dolciosa.
<<Okay, Giulietta.>> disse, ridendo e portandosi una mano dietro la nuca. Adoravo quel gesto: così sincero, dolce e vero. Lo rendeva ancora più carino di quanto non lo fosse già...
<< Va bene, ora vogliamo finalmente avviarci?>> dissi.
<< Certo, Giulietta. Andiamo con la mia auto, ti va bene?>>
<< Sisi, perfetto. >> dissi, sentendomi ancora in imbarazzo per come pronunciava il mio nome. Avrei dovuto abituarmici prima o poi.

Marco si girò ad osservarmi e mi fisso dritto negli occhi, con quegli occhi così magnetici e attraenti che non avrei mai scordato, di quel color Nutella, marrone chiaro.
<< Lo sei che sei troppo carina quando ti imbarazzi?>> disse, sorridendo.
<<Ehm... evitiamo certi discorsi, okay? Mi imbarazzo assai facilmente, da quello che hai potuto notare.>>
<< Okay, allora basta. Dirigiamoci alla macchina>> disse, con quel sorrisetto che tanto amavo.
Avevo come la netta impressione che quella sarebbe stata una delle serate più lunghe della mia vita...

SPAZIO AUTRICE
Allora, scusatemi tantissssimo per l'immenso ritardo che ho avuto nell'aggiornamento del capitolo!
Sono dovuta andare in vacanza in agosto, poi sono tornata e ai primi di settembre è ricominciata la scuola...
Quindi, non ho avuto molto tempo per scrivere... spero allora che questo capitolo vi possa piacere, ditemelo con una stellina e un commento!
Al prossimo capitolo!









IO TI ASPETTO|| MARCO MENGONI FFDove le storie prendono vita. Scoprilo ora