Giorno 4

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Quella mattina mi svegliai male, non avevo nessuna intenzione di alzarmi dal letto. Volevo dormire fino a quando un unicorno si sarebbe presentato davanti a me, ma finché non succederà io non mi muoverò da questo materasso.
-Maia! Cosa ci fai ancora a letto?- sbraitò Thea nel vedermi distesa. Brontolai qualcosa di incomprensibile e nemmeno io riuscii a capire una parola. Quando si accorse che ero seria e che non volevo muovermi, si distese affianco a me.
-è la prima volta che mi alzo prima di te, cosa succede?-
-niente- mi girai dall'altro lato.
-c'entra un ragazzo?- mi rigirai allarmata.
-no, che dici. Vai a prepararti altrimenti farai tardi a scuola- la spinsi giù dal mio caro letto.
-farò? E tu?-
-io dormo, buonanotte e non rompere più- insistei e lei scoppiò a ridere.
-e quindi rinunci a vedere quel bel ragazzo che ti ha sorriso agli allenamenti?- Liam. Era proprio per lui che volevo starmene a casa. Non volevo vederlo, mi vergognavo da morire per lo stato in cui mi aveva visto il giorno prima. E se a scuola mi avrebbe fatto altre domande su quello che era successo? Non avrei saputo cosa rispondergli, quindi era molto meglio cercare di evitarlo.
-me ne farò una ragione- feci l'indifferente, anche se non lo ero per niente. Stavo cercando di sfuggire dall'argomento "ragazzi" e Thea in questo modo non mi stava aiutando. Infondo però non era colpa sua perché non le avevo ancora parlato di Liam. Avrei dovuto farlo. "Quando le cose si sistemeranno glielo dirò" promisi mentalmente a me stessa, senza sapere cosa volessi dire con "sistemeranno". Nemmeno io sapevo cosa fare, perfetto.
-ora ti alzi, o giuro che chiamo...- pensò -il professore di letteratura dell'anno scorso- scoppiai a ridere sotto le lenzuola.
-perché proprio lui?- Thea si posizionò infondo al letto dove si trovavano i miei piedi, mentre io avevo ancora la faccia sprofondata nel cuscino.
-perché ieri me l'hai fatto ricordare e tu lo odiavi più di me- mise le mani sui fianchi con autorità, sembrava mia madre.
-già, ma non mi alzo lo stesso- detto questo richiusi gli occhi. Tre secondi dopo due mani strinsero le mie caviglie e cercarono di trascinarmi giù dal letto.
-Thea stai ferma!- inizialmente posi resistenza aggrappandomi al bordo del letto, ma quando capii di non avere abbastanza forze in quel momento mi lasciai trasportare.
-va bene! Vengo a scuola, ma lasciami- dissi immaginandomi la mia faccia spiaccicata sul pavimento.
-con le maniere forti si ottiene tutto- cinguettò orgogliosa e tornò felice in camera sua. Trascinai le gambe fino al bagno, mi lavai, mi vestii e Thea riuscì a tirarmi su il morale.

Fortunatamente alla prima ora avevo psicologia con lei, quindi non ci separammo nemmeno un minuto e andammo dritte agli armadietti. Non volevo incontrare Liam, anche se alla terza ora avevo lezione con lui.
-oh merda- dissi vedendo Liam entrare in corridoio con il suo amico Mason
-che succede?- Thea aprì l'armadietto con una calma inquietante come se lo stesse facendo apposta.
-muoviti con sti libri!- vedendo che non aveva intenzione di sbrigarsi, la spostai e mi misi al suo posto, così Liam non mi avrebbe vista. Frugai tra i suoi quaderni e presi quello di psicologia, glielo diedi in mano e chiusi l'armadietto mentre lei rideva.
-bene, ora possiamo andare- la presi per il polso e la trascinai in aula facendo attenzione che Liam non mi vedesse.
-mi spieghi che ti prende?- mi domandò quando ci sedemmo.
-niente, sono solo ansiosa di cominciare la lezione- Althea scoppiò a ridere lasciandomi sconcertata.
-va bene che ti piace la psicologia, ma addirittura non vedere l'ora di entrare in classe? Sei strana oggi: prima non vuoi andare a scuola, e ora entri in aula di corsa-
-non sono strana. Ora zitta e lasciami seguire la lezione-

La seconda ora fu molto più lenta della prima, perché la materia era chimica. In classe Scott si sedette vicino a me e chiacchierammo fino all'arrivo del professore, un tipo non molto socievole. Una volta suonata la campanella, io e Scott ci salutammo. Io proseguii il corridoio e mi diressi al mio armadietto.
-Hey Maia- la voce di Liam mi chiamò mentre sistemavo i libri. Presi un colpo e questi fecero un tonfo quando caddero all'interno dell'armadietto.
-scusa, non volevo spaventarti- mi sgridai mentalmente per aver fatto la figura della bambina e mi girai
-non è niente. Dimmi, è successo qualcosa?-
-no, vorrei chiederti un favore- era bellissimo, dovevo sforzarmi per comportarmi normalmente.
-quale?-
-sei brava in storia?- annuii, al contrario di molte persone io amavo quella materia.
-potresti darmi ripetizioni oggi pomeriggio? Domani ho un test e non ci capisco nulla- cosa? CoSA? Questo significava trascorrere la giornata con lui. Okay Maia, cerca di sembrare calma.
-certo, dimmi l'ora- sorrise, ed era il sorriso più bello che avessi mai visto.
-sei la mia salvezza. Facciamo alle 16 qua in biblioteca?-
-affare fatto-

In cosa diavolo mi ero cacciata? Cercando di non pensarci troppo entrai in aula e mi concentrai sulla lezione, ma era impossibile. Io volevo stare con Liam, stargli vicino, ma allo stesso tempo no, perché non volevo che scoprisse il mio segreto. Però io sentivo di provare qualcosa di forte nei suoi confronti, ogni volta che avevo Liam davanti mi dimenticavo di tutto quello che succedeva intorno a noi. E una cosa era sicura: non sarei riuscita a stargli lontano.
Dopo le seguenti due ore, tornai a casa con Thea e ci raccontammo delle novità. Lei mi aggiornò dei suoi momenti con Brett, io le dissi che alle 16 andavo in biblioteca con Lydia. Thea annuì e io mi sentii in colpa per mentirle.
-con quel ragazzo come va?- mi bloccai
-quale ragazzo?- guadagnai del tempo per pensare a cosa risponderle.
-quello che ti ha fatto l'occhiolino. Uhm... Liam, Liam Dunbar-
-a te come va con Brett?-
-te l'ho già detto, ora rispondimi-
-non l'ho visto oggi- mentii.
-io sì, mi ha chiesto di te- non riuscii a non mostrarmi sorpresa.
-e cosa ti ha chiesto?-
-dove eri, perché voleva domandarti se te la cavi bene in storia- dal suo tono capii che Thea mi aveva scoperta.
-scusa- sussurrai. Io e Althea ci eravamo promesse che non ci sarebbero stati segreti tra di noi, e io le stavo nascondendo di Liam.
-perché mi hai mentito? Non vuoi parlare di lui con me? Credi che non me ne sia accorta che ogni volta che lo accenno tu cambi argomento?-
-hai ragione, non trovavo il momento giusto per dirtelo-
-Maia, sono la tua migliore amica! Lo sai che ci sarò sempre per ascoltarti. So che sono cose personali e quindi puoi fare quello che vuoi, ma fa bene parlarne con qualcuno. Ogni momento è giusto per parlare di queste cose- mi sentii terribilmente in colpa. Avevo dubitato di lei.
-sono una stupida-
Ci distendemmo sul divano e iniziai a raccontarle tutto dall'inizio. Dalla prima volta che ci siamo visti in corridoio ai nostri discorsi in classe, alla mattinata passata a visitare la scuola, agli allenamenti, saltando la parte del bagno e il fatto che riuscivo inspiegabilmente a sentire il suo cuore.
-sei innamorata. Si nota nei tuoi occhi quando parli di lui, hai come una scintilla e il tuo tono è diverso, più spensierato. Sei completamente presa da quel ragazzo e l'avevo capito- era bello sentirselo dire. Parlare con Thea mi aveva aiutato a schiarire le idee, aveva ragione.
-quindi oggi lo aiuti a studiare?- mi chiese con un sorrisetto.
-sì, è una cosa scolastica, non è appuntamento-
-questo lo credi tu. Comunque sono le 16, devi andare- mi alzai di scatto
-oh merda, arriverò in ritardo-
-fregatene! Sali in macchina e vai!- andai ad abbracciarla.
-grazie, riguardo Liam-
-servono a questo le migliori amiche- mi fece l'occhiolino. -comunque posso portarti io? Così dopo vado a fare la spesa- le diedi l'ora e corremmo in macchina, io con lo zaino e lei con i soldi.

-aspetta, ma come torno a casa dopo se la macchina ce l'hai te?- le domandai dopo esser smontata.
-ti fai dare un passaggio da Liam. Ci vediamo dopo- non mi diede il tempo di rispondere che partì. Questa me la paga, pensai ad alta voce.
Mi lasciai alle spalle il parcheggio e attraversai il cortile. Entrai a scuola, superai il corridoio, salii le scale, girai a destra e fui in biblioteca. Vidi vari gruppetti di ragazzi, su dei tavoli, poi individuai Liam con i libri già aperti.

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